I viaggi studio nelle città europee diventeranno una pubblicazione

Diventano un libro i viaggi di studio che il prof. Alessandro Castagnaro, docente di Storia dell’architettura contemporanea, organizza ogni anno con una cinquantina di allievi del Dipartimento di Architettura. Sarà pubblicato nei prossimi mesi, probabilmente a giugno, dalle edizioni Giannini. “Ho voluto – dice il docente – ripercorrere le tappe di un percorso iniziato a Roma nel 2004, quando insegnavo a La Sapienza, e proseguito qui alla Federico II dal 2007 ad oggi. Nella pubblicazione proverò a spiegare come e perché è nata l’idea di questi viaggi, quale sia il valore didattico che attribuisco ad essi, soffermandomi naturalmente sulle caratteristiche delle opere che abbiamo avuto l’opportunità di ammirare nelle città visitate finora. Il tutto a partire da una premessa”. Questa: “La storia dell’architettura contemporanea, a differenza della storia tout court, si studia e si apprende in presenza delle opere e degli architetti. È essenziale che gli allievi vedano le opere di architettura nella loro spazialità. Per questo, a lezione, utilizzo ampiamente i filmati in aula e per questo, ogni anno, cerco di guidare una pattuglia di studentesse e di studenti nelle città europee. È stato finora un percorso molto interessante: Basilea, Barcellona, Londra, Parigi, Berlino (due volte), Marsiglia. La prossima tappa, a giugno, sarà Porto”. Città europee, sottolinea il prof. Castagnaro, “dove c’è una stratificazione storica e dove, a differenza di quello che accade in Italia, si continuano a progettare interventi di architettura. I ragazzi che vengono con me – studenti del secondo e del terzo anno di Scienze dell’architettura – hanno l’occasione di osservare dal vivo questi interventi, di incontrare quei Maestri dell’architettura con i quali ho contatti e di ammirare le opere architettoniche di pregio che sono state realizzate in passato. A Vienna, solo per citare un esempio, quelle di Adolf Loos, tra i pionieri dell’architettura moderna”. 
Le visite negli studi di architettura che operano nelle città scelte come mete di viaggio sono state, sin dall’inizio dell’esperienza avviata da Castagnaro, uno dei momenti più coinvolgenti per gli studenti. “A Porto – anticipa il docente – conto di portare i ragazzi negli studi di Alvaro Siza ed Eduardo Soto De Muro. Gli incontri con i Grandi dell’architettura sono molto interessanti, per i miei studenti, per varie ragioni. L’esempio di questi Maestri trasmette una bella carica di entusiasmo e di passione. Accade, inoltre, che si stabiliscano contatti tali da diventare poi occasioni di stage e di esperienze formative”.
I viaggi promossi dal professore Castagnaro durano tra i 5 ed i 7 giorni. “Sono – sottolinea – una occasione di immergersi totalmente nell’architettura e nella sua storia. Rappresentano anche una bella opportunità di stare insieme in un contesto extrauniversitario, per condividere la quotidianità, per fare gruppo”. Quando ha iniziato, ai tempi in cui insegnava a Roma, i viaggi erano in parte finanziati con un contributo di ateneo. Oggi non più. Chi partecipa alle gite di studio nelle capitali europee lo fa completamente a proprie spese. “Questo è un limite – commenta il docente – perché mi rendo ben conto che, in tempi di crisi e di difficoltà economiche, non tutte le famiglie possono farsi carico di finanziare un viaggio all’estero dei propri figli. Cerco di organizzare il tutto nel modo più spartano possibile, ma resta una spesa che non sempre le famiglie sono in grado di affrontare. Ecco, se c’è una cosa che mi dispiace è questa: non tutti coloro i quali vorrebbero partecipare riescono poi a farlo”.
Conclude: “Se devo trarre un bilancio dall’esperienza di questi anni, non può che essere positivo. Al di là della specificità delle singole città, il messaggio che arriva agli studenti che mi accompagnano è che in Europa non ci si è fermati, le trasformazioni architettoniche ed urbanistiche proseguono e puntano in particolare a processi di riqualificazione delle periferie e delle aree industriali dismesse. Una lezione da non dimenticare, per tutti noi che viviamo a Napoli”. (f.g.)
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