Regolarmente immatricolati, non hanno dato neanche un esame relativamente al loro anno di iscrizione. Sono gli studenti inattivi, quelli che, per un qualche motivo, vivono in una sorta di limbo all’università. Formalmente ci sono, di fatto non partecipano alle lezioni e non preparano gli esami. Il Corso di Laurea in Ingegneria Elettrica li ha censiti ed ha inserito i dati nella relazione che monitora i percorsi degli immatricolati dal 2014 al 2016. In particolare, sono stati messi a confronto gli anni accademici 2014/2015 e 2015/2016 della Laurea Triennale. Si registra un incremento degli inattivi. In percentuale, la quota è salita dal 17% al 23%. In cifre, almeno una settantina di iscritti si trovavano nel 2016 in questa condizione di sospensione e di incertezza. “È un dato – commenta il prof. Guglielmo Rubinacci, che coordina il Corso di Laurea – che, pur non discostandosi dalle cifre che si riscontrano in altri Corsi di Laurea del Dipartimento di Ingegneria Elettrica e Tecnologie dell’Informazione, sollecita una riflessione e stimola alla ricerca di possibili soluzioni”. Riflette: “Bisognerebbe contattare uno per uno questi ragazzi e chiedere loro quali sono le difficoltà e le circostanze che li hanno portati a non dare neppure un esame. Servirebbe un lavoro conoscitivo per ipotizzare strategie e soluzioni. È un qualcosa che, immagino, andrebbe fatto a livello di Scuola piuttosto che di singolo Corso di Laurea. Dobbiamo acquisire più informazioni sulla gestione di questi studenti che non si palesano. È importante che un ragazzo di 20 anni si senta parte della comunità e sia coinvolto. La scuola fornisce, o almeno dovrebbe farlo, un certo metodo di studio, basato sulle scadenze e sulle continue sollecitazioni. La spiegazione, lo studio a casa e le interrogazioni. All’università gli studenti sperimentano la libertà totale e c’è chi, prima di capire come va affrontato lo studio e di attrezzarsi, lascia scorrere i mesi. A quel punto c’è chi riesce comunque a rimettersi in carreggiata e chi si lascia andare. La logica vincente è un’altra: venire qui e dire questo è il mio mestiere, al quale devo dedicare otto ore al giorno. Se cominciamo che invece di otto sono tre non va bene”.
Quello sugli studenti inattivi non è l’unico dato interessante della valutazione pubblicata recentemente sul sito del Corso di Laurea. Scorrendo i dati si apprende che la laurea di primo livello arriva tra i 23 ed i 24 anni in media. Nel 2014 a 23,4 anni. Nel 2015 a 23,8 anni e nel 2016 a 24 anni. Pochissimi quelli che impiegano tre anni netti per raggiungere il titolo di ingegnere junior. La media dei voti riportata agli esami dai laureati è stata di 25,9 nel 2014, di 25,4 nel 2015 e di 26 nel 2016. La media del voto di laurea di 101,8 nel 2014, 99,4 nel 2015 e 102,2 nel 2016. Alla fine del percorso triennale e dopo avere discusso la tesi di primo livello, solo l’otto per cento delle ragazze e dei ragazzi di Ingegneria elettrica lavora in maniera esclusiva. Il 21% lavora e studia per raggiungere la Laurea Magistrale, quella di secondo livello. Il 66% si dedica solamente allo studio nella Laurea Magistrale. Il 2,6% non si iscrive alla Magistrale e cerca lavoro. Un altro 2,6% dichiara di non voler proseguire gli studi e di non cercare neanche una occupazione.
Si elaborano ipotesi e proposte, intanto, sull’aggiornamento della Laurea Magistrale. L’obiettivo non è il prossimo anno accademico, 2018/2019, ma quello 2019/2020. “Ci stiamo ponendo il problema di ammodernare alcuni contenuti e di aggiornare i singoli insegnamenti per evitare sovrapposizioni – anticipa il Coordinatore del Corso di Laurea – e stiamo progettando un nuovo orientamento legato allo studio di quanto attiene ad una gestione moderna della rete. Ci sta una discussione in atto. Stiamo lavorando con intensità ed attenzione e stiamo coinvolgendo gli studenti. Certo è che il progetto va avanti in maniera collegiale e partecipata. Le modifiche saranno il frutto di uno sforzo collettivo”.
Quello sugli studenti inattivi non è l’unico dato interessante della valutazione pubblicata recentemente sul sito del Corso di Laurea. Scorrendo i dati si apprende che la laurea di primo livello arriva tra i 23 ed i 24 anni in media. Nel 2014 a 23,4 anni. Nel 2015 a 23,8 anni e nel 2016 a 24 anni. Pochissimi quelli che impiegano tre anni netti per raggiungere il titolo di ingegnere junior. La media dei voti riportata agli esami dai laureati è stata di 25,9 nel 2014, di 25,4 nel 2015 e di 26 nel 2016. La media del voto di laurea di 101,8 nel 2014, 99,4 nel 2015 e 102,2 nel 2016. Alla fine del percorso triennale e dopo avere discusso la tesi di primo livello, solo l’otto per cento delle ragazze e dei ragazzi di Ingegneria elettrica lavora in maniera esclusiva. Il 21% lavora e studia per raggiungere la Laurea Magistrale, quella di secondo livello. Il 66% si dedica solamente allo studio nella Laurea Magistrale. Il 2,6% non si iscrive alla Magistrale e cerca lavoro. Un altro 2,6% dichiara di non voler proseguire gli studi e di non cercare neanche una occupazione.
Si elaborano ipotesi e proposte, intanto, sull’aggiornamento della Laurea Magistrale. L’obiettivo non è il prossimo anno accademico, 2018/2019, ma quello 2019/2020. “Ci stiamo ponendo il problema di ammodernare alcuni contenuti e di aggiornare i singoli insegnamenti per evitare sovrapposizioni – anticipa il Coordinatore del Corso di Laurea – e stiamo progettando un nuovo orientamento legato allo studio di quanto attiene ad una gestione moderna della rete. Ci sta una discussione in atto. Stiamo lavorando con intensità ed attenzione e stiamo coinvolgendo gli studenti. Certo è che il progetto va avanti in maniera collegiale e partecipata. Le modifiche saranno il frutto di uno sforzo collettivo”.







