Il 99% degli ingegneri trova lavoro ad un anno dalla laurea

A qualcuno potrebbe sembrare strano, ma lo studio dell’Ingegneria non è fatto solo di formule matematiche, piuttosto richiede buone capacità espressive. “L’ingegnere è un artista che cammina sui binari della Matematica e della Fisica, non è semplicemente un professionista che applica le formule, è un creativo, con la capacità di vedere le cose in modo nuovo. Da noi, i ragazzi imparano ad utilizzare l’ingegno, e cioè la giusta sintesi tra le capacità creative e razionali anche se, purtroppo, dobbiamo costatare che le matricole di primo anno hanno difficoltà a scrivere e ad esprimersi in italiano”. E’ il pensiero del prof. Michele Di Natale, Preside della Facoltà di Ingegneria, con sede ad Aversa, dove è possibile scegliere fra tre percorsi di studio triennali: Ingegneria civile-ambientale, Ingegneria elettronica-informatica, Ingegneria spaziale- aeromeccanica, ognuno dei quali prevede venti esami. La Facoltà, che conta oltre 2mila iscritti, – “ogni anno, le immatricolazioni sfiorano le cinquecento unità” – vanta un ottimo rapporto numerico docenti/studenti. “Ci sono cento docenti – afferma Di Natale – e ciò non può essere che un fattore positivo per i ragazzi i quali, fin dal primo anno, sono molto seguiti e accolti bene. Diciamo che è una Facoltà che mette a proprio agio”. Gli esami del triennio sono venti, ma le difficoltà si concentrano al primo anno e, in particolare, nel superamento degli esami di Matematica e Fisica. Poco distante dal complesso storico della Real Casa dell’Annunziata, sede centrale sita in via Roma, a circa settecento metri, la Facoltà dispone di un aulario di recente costruzione, per la precisione in via Michelangelo, destinato esclusivamente alle attività didattiche. Tenuto conto degli ampi spazi, – è in grado di ospitare contemporaneamente fino a 1500 studenti – solitamente, ospita i corsi di primo anno.
Il delicato passaggio dall’Università al mondo del lavoro con tutte le sue conseguenze in periodo di crisi non sembra investire i laureati in Ingegneria della Sun. “Premesso che il 90 per cento consegue un titolo magistrale, perché quello triennale serve a poco, il 99 per cento dei laureati trova occupazione nel giro di un anno”. Un dato, quest’ultimo, impensabile in altri settori. “E’ ovvio che non tutti hanno un contratto a tempo indeterminato, visto l’attuale periodo che viviamo, ma devo dire che trovano un’ampia apertura nel mercato, e questa è la risposta più seria che possiamo dare loro”. Al piano terra della Facoltà, in via Roma, c’è l’ufficio ‘Uniti-Ingegneria’, il cui compito è curare l’interazione tra imprese e Università, “è la nostra interfaccia con il territorio. I laureandi che hanno la volontà di svolgere un periodo di tirocinio, ancor prima di conseguire il titolo di dottore, possono recarsi allo sportello e chiedere tutte le informazioni del caso”. Tanto studio, ma anche passione. Bisogna credere in ciò che si fa, metterci entusiasmo, avere fiducia, essere innamorati delle discipline e curare la propria passione, conclude il Preside, “perché la laurea in Ingegneria non è un pezzo di carta, ma una vocazione”.
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