Più che rinnovare le celebrazioni legate all’apertura della nuova Biblioteca di area umanistica, il Preside di Lettere Arturo De Vivo ne difende serenamente i criteri e l’impostazione, precisando opportunamente che l’apertura della biblioteca “non è un punto d’arrivo ma un inizio; solo attraverso il funzionamento dei servizi se ne potranno evidenziare le inevitabili carenze. Una biblioteca non è un monumento, ma qualcosa che esige un continuo rinnovamento”.
La nuova biblioteca in piazza Bellini sarà di fatto la nuova biblioteca di Lettere, con una sezione di periodici di Scienze Politiche. “Tutto il patrimonio librario della Facoltà di Lettere è confluito nella Brau, tranne una ‘sezione didattica’, contenente libri di testo per gli esami e le collane di testi, che rimarrà nel Salone ligneo della storica sede di Lettere”, spiega De Vivo. Un patrimonio decisamente vasto quello della Facoltà, “che è stato probabilmente sottostimato” in fase iniziale, ammette il Preside, in quanto il patrimonio complessivo è “da identificarsi non solo in quello storico ma anche in tutte le biblioteche dipartimentali”. Oltre ad una possibile sottostima dei volumi di Lettere però, spiega il Preside, è intervenuta anche una precisa scelta di non saturare da subito la nuova sede: “in questo modo rimane anche la possibilità di un accrescimento progressivo, gli spazi non sono esauriti ma sono stati calcolati in funzione dell’accrescimento della collezione libraria”. Un ulteriore elemento che rientra nell’idea di una biblioteca “a consultazione, moderna e funzionale, dove lo spazio disponibile è stato strutturato anche in relazione alla vicinanza del libro con l’utente. La disposizione del libro a consultazione è stata fatta seguendo i parametri effettivamente più moderni e prendendo esempio dalle biblioteche meglio funzionanti”, assicura il Preside. E chiarisce anche il ruolo della famosa e misinterpretata Biblioteca Digitale all’interno della struttura: “le banche dati e gli archivi coordinati dagli uffici della Biblioteca Digitale coprono un’area di riviste e periodici che nel patrimonio della biblioteca di Lettere sono spesso carenti in formato cartaceo; il fatto che la Biblioteca Digitale sia nella sede fisica della nuova biblioteca permette maggiore interazione tra i vari comparti, e consente di valutare ad esempio se determinati abbonamenti vanno conservati in cartaceo o su digitale”. Per chiudere il cerchio e rendere fruibili questi rinnovamenti all’utenza però, sarebbe necessario un numero adeguato di postazioni informatiche. “Personalmente ho spinto molto perché la biblioteca potesse finalmente aprire, per venire incontro anche alle esigenze di studenti e laureandi; ho anche predisposto lo slittamento delle sedute di laurea per tenere conto delle difficoltà degli studenti con il reperimento dei testi”, spiega De Vivo; “con il funzionamento vedremo poi concretamente i punti in cui si renderà necessario intervenire”.
Per il 18 febbraio, anticipa il Preside, è stata fissata una “visita guidata” della nuova Biblioteca, con contemporanea presentazione ufficiale al pubblico e alla stampa. E sempre per celebrare il valore monumentale del complesso di S.Antonio delle Monache a Port’Alba, uscirà a marzo un volume che ne ripercorre il passato architettonico e artistico e il recente restauro, ad opera dalla prof.ssa Valerio e dall’architetto Pinto, lo stesso che ha curato il restauro della struttura per l’Ateneo.
Intanto, dopo il trasloco dei volumi verso la nuova sede della Brau, a Lettere si sono liberati tutti gli spazi occupati finora dalle biblioteche. “E’ già pronto un progetto di arredamento e ristrutturazione degli spazi, che verranno adibiti ad aule, sale studio e piccole sale per seminari”, anticipa De Vivo. “Il progetto è già attivo, ma ora ci vogliono tutti i tempi tecnici per lo stanziamento dei fondi, l’assegnazione del bando di gara, e la realizzazione”, spiega il Preside. Che assicura: “in questa ristrutturazione complessiva sono compresi anche gli spazi delle catacombe e dell’aula informatica, che verranno rinnovati sia dal punto di vista strutturale che per quanto riguarda le attrezzature informatiche”.
(Vi. Sa.)
La nuova biblioteca in piazza Bellini sarà di fatto la nuova biblioteca di Lettere, con una sezione di periodici di Scienze Politiche. “Tutto il patrimonio librario della Facoltà di Lettere è confluito nella Brau, tranne una ‘sezione didattica’, contenente libri di testo per gli esami e le collane di testi, che rimarrà nel Salone ligneo della storica sede di Lettere”, spiega De Vivo. Un patrimonio decisamente vasto quello della Facoltà, “che è stato probabilmente sottostimato” in fase iniziale, ammette il Preside, in quanto il patrimonio complessivo è “da identificarsi non solo in quello storico ma anche in tutte le biblioteche dipartimentali”. Oltre ad una possibile sottostima dei volumi di Lettere però, spiega il Preside, è intervenuta anche una precisa scelta di non saturare da subito la nuova sede: “in questo modo rimane anche la possibilità di un accrescimento progressivo, gli spazi non sono esauriti ma sono stati calcolati in funzione dell’accrescimento della collezione libraria”. Un ulteriore elemento che rientra nell’idea di una biblioteca “a consultazione, moderna e funzionale, dove lo spazio disponibile è stato strutturato anche in relazione alla vicinanza del libro con l’utente. La disposizione del libro a consultazione è stata fatta seguendo i parametri effettivamente più moderni e prendendo esempio dalle biblioteche meglio funzionanti”, assicura il Preside. E chiarisce anche il ruolo della famosa e misinterpretata Biblioteca Digitale all’interno della struttura: “le banche dati e gli archivi coordinati dagli uffici della Biblioteca Digitale coprono un’area di riviste e periodici che nel patrimonio della biblioteca di Lettere sono spesso carenti in formato cartaceo; il fatto che la Biblioteca Digitale sia nella sede fisica della nuova biblioteca permette maggiore interazione tra i vari comparti, e consente di valutare ad esempio se determinati abbonamenti vanno conservati in cartaceo o su digitale”. Per chiudere il cerchio e rendere fruibili questi rinnovamenti all’utenza però, sarebbe necessario un numero adeguato di postazioni informatiche. “Personalmente ho spinto molto perché la biblioteca potesse finalmente aprire, per venire incontro anche alle esigenze di studenti e laureandi; ho anche predisposto lo slittamento delle sedute di laurea per tenere conto delle difficoltà degli studenti con il reperimento dei testi”, spiega De Vivo; “con il funzionamento vedremo poi concretamente i punti in cui si renderà necessario intervenire”.
Per il 18 febbraio, anticipa il Preside, è stata fissata una “visita guidata” della nuova Biblioteca, con contemporanea presentazione ufficiale al pubblico e alla stampa. E sempre per celebrare il valore monumentale del complesso di S.Antonio delle Monache a Port’Alba, uscirà a marzo un volume che ne ripercorre il passato architettonico e artistico e il recente restauro, ad opera dalla prof.ssa Valerio e dall’architetto Pinto, lo stesso che ha curato il restauro della struttura per l’Ateneo.
Intanto, dopo il trasloco dei volumi verso la nuova sede della Brau, a Lettere si sono liberati tutti gli spazi occupati finora dalle biblioteche. “E’ già pronto un progetto di arredamento e ristrutturazione degli spazi, che verranno adibiti ad aule, sale studio e piccole sale per seminari”, anticipa De Vivo. “Il progetto è già attivo, ma ora ci vogliono tutti i tempi tecnici per lo stanziamento dei fondi, l’assegnazione del bando di gara, e la realizzazione”, spiega il Preside. Che assicura: “in questa ristrutturazione complessiva sono compresi anche gli spazi delle catacombe e dell’aula informatica, che verranno rinnovati sia dal punto di vista strutturale che per quanto riguarda le attrezzature informatiche”.
(Vi. Sa.)