“Il bilancio è sicuramente positivo. Non mi aspettavo questa richiesta di incontri one-to-one, che evidenzia non solo la voglia di fare impresa e di trovare alternative al posto fisso, ma anche l’intenzione da parte dei ragazzi di comprendere un territorio che ha bisogno di nuove idee e di nuovi stimoli”. Soddisfazione a margine dell’incontro con Invitalia la esprime la prof.ssa Nadia Barrella. Più di venti gruppi hanno chiesto di incontrare nuovamente i rappresentanti dell’agenzia per avere chiarimenti e per presentare il proprio business plan. “Speriamo che su ventiquattro idee, almeno dodici siano quelle valide e sei quelle finanziate”, aggiunge la prof.ssa Barrella. All’origine delle tante idee presentate non ci sono soltanto i giovani cervelli dell’università: “sono soddisfatta della presenza in Aula Magna di non studenti, perché credo che l’università debba essere uno spazio al quale guardano anche tutti i possibili stakeholder, i portatori di interesse. È un segnale che il territorio guarda all’università come interlocutore per nuove strategie di intervento”. L’auspicio è “che molti ragazzi abbiano idee imprenditoriali serie e che, quindi, il prossimo incontro con Invitalia sia fattivo, cioè che dall’idea si passi poi a una domanda che corrisponda ai requisiti di Smart&Start, diventando progetto finanziato”.
“Chiedete i nostri fanciulli e noi ve li diamo”: il motto del Placement espresso in aula dalla docente. “Diciamo di chiedere i nostri ragazzi non perché li stiamo commercializzando, ma perché spesso molte aziende del territorio non conoscono la nostra offerta formativa, così i laureati sono costretti a guardare altrove perché nessuno li contatta. Dobbiamo rafforzare questi canali di comunicazione. Con il Rettore stiamo lavorando per una revisione dell’aspetto comunicativo e del sito della SUN”. L’intenzione, quindi, è favorire il più possibile l’integrazione con il territorio: “l’obiettivo del Placement è favorire il matching tra il laureato e l’azienda. Stiamo cercando di lavorare con chiarezza sulle nostre competenze, segnalando le figure professionali che i nostri percorsi formativi mettono a disposizione. Siamo in contatto con Camera di Commercio e con Confindustria per avere da loro un profilo delle aziende e delle richieste del mercato. Quello che vorremmo creare è un osservatorio”. In nome della “terza missione”, “si tratta di pensare ad un’università che sia contemporaneamente straordinario centro di ricerca, di formazione e spazio che possa servire al territorio in cui nasce. La terza missione è proprio questo, è formare qualcosa che intervenga a favore del territorio in cui nasce”.
Intanto è già pronta una nuova iniziativa: l’edizione 2015 di “Coming SUN (che si svolgerà il 17, 18, 23 e 30 marzo) ripensata rispetto agli anni scorsi. Infatti, abbiamo deciso di orientarli a una vera e propria scuola di formazione su come ci si presenta, si dialoga con le aziende, si fa ricerca di lavoro e si parla con l’azienda attraverso il web. Tre giornate saranno dedicate ai Dipartimenti presenti sul territorio di Caserta. Una di sintesi, invece, sarà dedicata alle Professioni Sanitarie, perché il nostro Placement si sta aprendo sempre più a tutta l’offerta formativa dell’Ateneo”. Mosso da un preciso intento: “vogliamo essere un punto di forza per la nostra regione”.
“Chiedete i nostri fanciulli e noi ve li diamo”: il motto del Placement espresso in aula dalla docente. “Diciamo di chiedere i nostri ragazzi non perché li stiamo commercializzando, ma perché spesso molte aziende del territorio non conoscono la nostra offerta formativa, così i laureati sono costretti a guardare altrove perché nessuno li contatta. Dobbiamo rafforzare questi canali di comunicazione. Con il Rettore stiamo lavorando per una revisione dell’aspetto comunicativo e del sito della SUN”. L’intenzione, quindi, è favorire il più possibile l’integrazione con il territorio: “l’obiettivo del Placement è favorire il matching tra il laureato e l’azienda. Stiamo cercando di lavorare con chiarezza sulle nostre competenze, segnalando le figure professionali che i nostri percorsi formativi mettono a disposizione. Siamo in contatto con Camera di Commercio e con Confindustria per avere da loro un profilo delle aziende e delle richieste del mercato. Quello che vorremmo creare è un osservatorio”. In nome della “terza missione”, “si tratta di pensare ad un’università che sia contemporaneamente straordinario centro di ricerca, di formazione e spazio che possa servire al territorio in cui nasce. La terza missione è proprio questo, è formare qualcosa che intervenga a favore del territorio in cui nasce”.
Intanto è già pronta una nuova iniziativa: l’edizione 2015 di “Coming SUN (che si svolgerà il 17, 18, 23 e 30 marzo) ripensata rispetto agli anni scorsi. Infatti, abbiamo deciso di orientarli a una vera e propria scuola di formazione su come ci si presenta, si dialoga con le aziende, si fa ricerca di lavoro e si parla con l’azienda attraverso il web. Tre giornate saranno dedicate ai Dipartimenti presenti sul territorio di Caserta. Una di sintesi, invece, sarà dedicata alle Professioni Sanitarie, perché il nostro Placement si sta aprendo sempre più a tutta l’offerta formativa dell’Ateneo”. Mosso da un preciso intento: “vogliamo essere un punto di forza per la nostra regione”.