La gestione del ciclo dei rifiuti dal punto di vista del pianificatore

C’è anche un corso dedicato alla gestione del ciclo dei rifiuti tra le attività a scelta proposte quest’anno, per il primo semestre, agli studenti di Architettura. L’idea è venuta alla prof.ssa Daniela Lepore, docente ad Urbanistica, e l’ha proposta ad Antonio Risi, architetto e funzionario della Regione Campania, dove ha vissuto, in qualità di responsabile dell’Ufficio dell’Autorità ambientale, anche gli anni terribili dell’emergenza rifiuti, quelli nei quali i cumuli di spazzatura non raccolta arrivavano ai primi piani dei palazzi e nei quali la corsa affannosa a cercare buchi nei quali accatastare i sacchetti ha provocato enormi danni ambientali, pari ai profitti di chi, su quella situazione, ha lucrato e fatto affari.
“Il corso – spiega Risi – comincerà il 30 ottobre. Per me è la seconda esperienza di questo tipo ad Architettura, perché nel recente passato ho tenuto un insegnamento di Ecologia”. Nell’ambito del ciclo di incontri, “passeremo in rassegna alcune delle tappe fondamentali della vicenda dei rifiuti in Campania. Mi riferisco, solo per citare qualche esempio, al piano Rastrelli ed all’ultimo piano Caldoro”. Il tutto, sottolinea Risi, verrà esaminato dal punto di vista del pianificatore, di chi è chiamato ad effettuare le scelte sulla localizzazione degli impianti e sulla tipologia di questi ultimi. “Emergeranno questioni di notevole importanza – dice l’architetto – tra le quali la necessità di procurarsi il consenso, attraverso l’informazione corretta e tempestiva delle popolazioni dei siti nei quali è prevista la realizzazione degli impianti. Ancora: il problema del rapporto costi benefici, che è rilevante, per esempio, se guardiamo al tema della realizzazione di un nuovo termovalorizzatore. Quanto costa, quali problemi può determinare e, in alternativa, quanto costa portare i rifiuti in altre zone d’Europa, dove i termovalorizzatori oggi lavorano a scartamento ridotto in virtù della crescita della raccolta differenziata”. Altra tematica che emergerà nel corso delle lezioni è quella relativa alla permanenza di aspetti della legislazione che fu varata all’epoca dell’emergenza rifiuti. “Un esempio? Ormai il termovalorizzatore a Napoli Est è considerato superato è c’è stato un accordo tra Regione e Comune che lo cancella. Eppure, quell’impianto è ancora previsto dalla legge nazionale, quella che fu varata nel 2001, in piena emergenza”. Parte importante delle lezioni saranno le testimonianze. Documentali, perché l’architetto Risi, proprio in virtù del ruolo che ha svolto in Regione Campania, ha la possibilità di accedere ad una vasta mole di documenti pubblici. Personali, perché è in corso di definizione la possibilità di invitare a parlare con i ragazzi uno o più protagonisti della stagione dell’emergenza. Tra i possibili nomi, ma si tratta allo stato ancora di una ipotesi da concretizzare, l’ex vicesindaco di Napoli, Tommaso Sodano, che per un periodo della emergenza fu presidente della commissione ambiente al Senato, durante il governo Prodi. 
Oltre al ciclo dei rifiuti, sono tanti gli argomenti proposti nei 25 corsi a crediti liberi proposti agli studenti (di qualsiasi Corso di Laurea) del Dipartimento di Architettura. Le lezioni si svolgeranno sempre il venerdì. Tra gli altri relatori,  Antonio Di Gennaro, agronomo da tempo in prima linea per la tutela del territorio, che propone agli studenti una riflessione su una questione di stringente attualità: il consumo di suolo provocato dalla cementificazione di fette sempre più ampie di territorio; Giuseppe Guida, architetto, che terrà una serie di incontri sul tema della città metropolitana; Luciano Avagliano e Valeriano Pesce che parleranno, rispettivamente, dei sistemi informativi territoriali e dei sistemi informativi geografici applicati alla pianificazione. Renato De Fusco terrà due corsi: Lineamenti di storia dell’architettura; Teoria e critica dell’architettura. 
Fa.Ge.
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