L’approccio universitario degli studenti del I anno è molto positivo. La maggior parte delle matricole si dichiara soddisfatta della qualità dell’insegnamento. Particolarmente piacevoli sono giudicate le lezioni di Fisica Medica dei professori Alberto Colasanti e Giuseppe Roberti. “Sono lieto che gli studenti apprezzino il nostro lavoro. Ma non facciamo niente di speciale per catturare la loro attenzione. Ci avvaliamo solo di parecchi anni di esperienza”, commenta il prof. Colasanti, Coordinatore del I ciclo del I anno.
Chimica: a gennaio
l’80% supera
l’esame con più di 26
l’80% supera
l’esame con più di 26
Molto chiare sono risultate anche le spiegazioni di Chimica e Propedeutica Biochimica. “Cerco di esporre i concetti nel modo più semplice possibile, di non affrettare l’esposizione di un lucido. Lo studente apprende più lentamente di quanto il docente spieghi – afferma il prof. Emmanuele De Vendittis – Occorre approfondire pian piano i vari aspetti soprattutto all’inizio del corso. Quando avranno acquisito familiarità con la materia cercheremo di accelerare”. Tra coloro che sostengono l’esame di Chimica tra gennaio e febbraio, di solito più dell’80% ottiene un voto superiore a 26/30: “Metto a disposizione degli studenti i lucidi che adopero a lezione e dico loro che è inutile che si affastellino a ricopiarli: l’importante è che stiano attenti. Ritroveranno tutti i materiali sul mio sito e riguardarli sarà anche un modo per ripetere la lezione”. Il professore ci tiene a condividere il merito del gradimento tra gli allievi con i professori Antonio Dello Russo, Paolo Arcari, Maria Rosaria Ruocco: “La tipologia delle nostre spiegazioni è omogenea, siamo intercambiabili”.
Il più simpatico tra i docenti del I anno è, a parere unanime, il prof. Dello Russo. Le sue lezioni di Chimica sono definite dai ragazzi ‘divertenti’: “Cerco di non fare una lezione teorica ma applicativa ricorrendo a esempi simpatici. Basta un po’ di esperienza per rendere la lezione meno pesante”. Il professore per rendere i concetti più accessibili crea storie fantasiose: “nella risoluzione dell’equazione di Schroedinger, per illustrare come un elettrone abbia maggiore energia se si trova lontano dal nucleo, paragono il nucleo alla movida di una città. Se il centro della movida fosse piazza dei Martiri, un abitante di Secondigliano potrebbe avere maggiore energia, essere più nervoso. Esempi come questo mi vengono in maniera estemporanea”. Una delle trovate che suscita più ilarità è la personalizzazione degli elementi. Il professore semplifica la nomenclatura dei composti chimici per far ricordare meglio il nome dell’acido o della base coniugata: “Generalizzandolo, ammesso che l’acido si chiami Margheritico, allora si avrà il Margheritato di Giuseppe, di Paolo, Giovanni. Dove Giuseppe, Paolo e Giovanni possono essere il Calcio, il Sodio, il Potassio e così via. Far sorridere serve a fissare l’argomento”.
Il più simpatico tra i docenti del I anno è, a parere unanime, il prof. Dello Russo. Le sue lezioni di Chimica sono definite dai ragazzi ‘divertenti’: “Cerco di non fare una lezione teorica ma applicativa ricorrendo a esempi simpatici. Basta un po’ di esperienza per rendere la lezione meno pesante”. Il professore per rendere i concetti più accessibili crea storie fantasiose: “nella risoluzione dell’equazione di Schroedinger, per illustrare come un elettrone abbia maggiore energia se si trova lontano dal nucleo, paragono il nucleo alla movida di una città. Se il centro della movida fosse piazza dei Martiri, un abitante di Secondigliano potrebbe avere maggiore energia, essere più nervoso. Esempi come questo mi vengono in maniera estemporanea”. Una delle trovate che suscita più ilarità è la personalizzazione degli elementi. Il professore semplifica la nomenclatura dei composti chimici per far ricordare meglio il nome dell’acido o della base coniugata: “Generalizzandolo, ammesso che l’acido si chiami Margheritico, allora si avrà il Margheritato di Giuseppe, di Paolo, Giovanni. Dove Giuseppe, Paolo e Giovanni possono essere il Calcio, il Sodio, il Potassio e così via. Far sorridere serve a fissare l’argomento”.
Dello Russo:
“sono studenti
molto motivati”
“sono studenti
molto motivati”
Dello Russo si dice soddisfatto dei ragazzi di quest’anno: “Sono molto motivati, facciamo poca fatica a farci seguire, sono abituati a studiare. Anno dopo anno li trovo sempre più interessati e coscienti. A Medicina abbiamo una platea studentesca invidiabile. Da noi vengono i più bravi. Il 90% degli ammessi ha preso 100 alla maturità”.
Procede bene anche il Corso di Orientamento ed introduzione alle discipline biomediche, agli studi medici e alle scienze umane. “I giovani sono estremamente pronti a discutere problematiche di carattere etico e deontologico – afferma il professore Claudio Buccelli – Ci sforziamo di far passare un messaggio: ragionate sempre in termini etici, tenete presente che avete a che fare con un paziente con i suoi diritti, aspirazioni e bisogni. Non sarete semplicemente espositori di informazioni di carattere tecnico, ricordatevi che avrete a che fare con uomini. La medicina va umanizzata, Ippocraticamente parlando”.
Procede bene anche il Corso di Orientamento ed introduzione alle discipline biomediche, agli studi medici e alle scienze umane. “I giovani sono estremamente pronti a discutere problematiche di carattere etico e deontologico – afferma il professore Claudio Buccelli – Ci sforziamo di far passare un messaggio: ragionate sempre in termini etici, tenete presente che avete a che fare con un paziente con i suoi diritti, aspirazioni e bisogni. Non sarete semplicemente espositori di informazioni di carattere tecnico, ricordatevi che avrete a che fare con uomini. La medicina va umanizzata, Ippocraticamente parlando”.
Etica e deontologia:
applausi
a fine lezione
applausi
a fine lezione
Gli studenti si mostrano interessati, pongono molte domande e spesso la lezione termina con un applauso finale: “Nelle prove di fine corso di solito il rendimento è altissimo. Siamo sicuri che meno uno studente conosce, più è facile fargli apprendere questi concetti di base”. Il professore prospetta ai ragazzi una serie di dilemmi, chiede loro cosa succede quando ci si trova in una determinata situazione: “Riflettiamo su quali siano i criteri per scegliere. Non dico loro cosa scegliere, dico che ci sono situazioni in cui è indispensabile scegliere. Esistono problemi di carattere etico che il medico deve saper affrontare. E per farlo non basta un grande sapere tecnologico”. Con gli anni gli studenti perderanno un po’ di questo iniziale entusiasmo ma continueranno a trattare questi temi in parte con il Corso di Medicina legale al V anno, in parte con la ADE di Etica e Deontologia: “Credo che una Facoltà di Medicina non possa prescindere dal far capire che per essere medici bisognerà confrontarsi con il paziente prima che con la malattia. E’ l’unico corso di questo tipo in Italia. E’ un vanto della Federico II”.
Statistica e Informatica medica è, invece, il corso nel quale le matricole stanno trovando maggiori difficoltà. “E’ un problema di tutti gli studenti. Se ne discute anche a livello internazionale – asserisce il prof. Umberto Giani – E’ il primo impatto a risultare difficile. Non mi meraviglia, è l’unica materia che non hanno mai fatto”. Il professore spiega che di solito gli studenti cominciano ad avere contezza della materia quando, durante le vacanze di Natale, iniziano a studiarla in maniera sistematica: “Quest’anno la partecipazione è particolarmente vivace, sono molto attenti. La classe più difficile è capitata tre anni fa. Le annate successive sono state migliori”.
Statistica e Informatica medica è, invece, il corso nel quale le matricole stanno trovando maggiori difficoltà. “E’ un problema di tutti gli studenti. Se ne discute anche a livello internazionale – asserisce il prof. Umberto Giani – E’ il primo impatto a risultare difficile. Non mi meraviglia, è l’unica materia che non hanno mai fatto”. Il professore spiega che di solito gli studenti cominciano ad avere contezza della materia quando, durante le vacanze di Natale, iniziano a studiarla in maniera sistematica: “Quest’anno la partecipazione è particolarmente vivace, sono molto attenti. La classe più difficile è capitata tre anni fa. Le annate successive sono state migliori”.
Statistica:
aiuti in rete
aiuti in rete
Durante la lezione del lunedì un medico introduce un problema clinico e nei giorni seguenti si approfondisce il ragionamento che sottende al caso presentato, si procede con le analisi statistiche e, a fine settimana, si discute alla presenza del clinico su come mettere in connessione il caso clinico con i concetti statistici. “Sono convinto che la parte matematica da sola faccia paura, comporta un ragionamento che appare un po’ astruso. Le persone non ci sono abituate – afferma il professore – Ogni settimana inserisco sul portale http://elearnig.medicina.unina.it/dvln le domande aperte che riguardano i concetti svolti nel corso della settimana. Si tratta delle stesse domande a cui dovranno rispondere all’esame. Sono quesiti di aiuto e non di ‘inquisizione professoresca’ nel senso che rimandano alle diapositive che trovano on-line. Sul forum si discute molto. In poco tempo ci sono stati più di 7000 scambi”. Uno studente del I anno ha definito la statistica più vicina alla filosofia che alla matematica. La ritiene un’eresia?, chiediamo al professore. “No, il problema della probabilità è stato discusso a lungo in ambito filosofico e fisico. Gli agganci sono tanti. Io cerco di inquadrare l’aspetto tecnicistico, ovvero le formule. Svolgo il corso su un triplo binario: la storia della conoscenza umana, le applicazioni pratiche e la formazione di un pensiero critico. Il problema della società tecnicistica è che quando si impara una formula la si scorda subito perché non la si sa contestualizzare”. Tuttavia i ragazzi spesso non capiscono immediatamente quanto contribuirà la statistica a renderli dei buoni professionisti. “Non esiste oggi nessun lavoro scientifico che non sia basato sulla statistica. Soprattutto la evidence based medicine, ovvero la medicina basata su prove di efficacia, non ha senso senza la statistica – afferma il professore sottolineando la molteplicità degli ambiti di applicazione – Di solito prendo spunto dalle cose che accadono realmente. Per esempio l’anno scorso alcune lezioni sono state dedicate a capire come mettere in evidenza l’esistenza di un eccesso di malformazioni nelle zone in cui vi sono discariche o inceneritori”.
Inglese: si
comincia il 10
comincia il 10
L’unico corso del I ciclo che non è ancora iniziato è quello di Inglese. “La prima lezione era programmata per fine ottobre ma è slittata per le procedure di assegnazione della supplenza della professoressa Adriana Mattei – afferma il professor Colasanti – Ora si dovrà organizzare un test per distinguere i vari livelli di conoscenza della lingua”. “L’inizio delle lezioni del Corso di Inglese è stato rimandato per problemi tecnici – conclude la professoressa Izzo, Presidente del Corso di Laurea in Medicina – La Facoltà si riunirà il 6 novembre ed il Corso inizierà entro il giorno 10”.
Manuela Pitterà
Manuela Pitterà