L’Orientale, il cuore della protesta contro il decreto Gelmini e la legge Tremonti. Dall’occupazione votata dall’assemblea del 22 ottobre a palazzo Giusso, è nato un colorato e vivace movimento di protesta che nell’arco di queste settimane ha fatto sentire la sua voce con diverse iniziative, portando la mobilitazione fuori dalle mura delle sedi istituzionali di Ateneo, coinvolgendo la popolazione e muovendosi insieme alle altre realtà universitarie e medie cittadine.
Numerosi cortei hanno attraversato le strade del centro, da quello del 25 ottobre dal nome ‘Questa riforma è un pacco’ durante il quale, alle ore 23.00, un gruppo di studenti e studentesse ‘cre-attivi’ e ‘crea-attive’ ha attraversato le stradine del centro storico comunicando ai passanti le ragioni della protesta; a quello del 26 ottobre che ha visto le strade invase dalle ‘scato-lagne’ lasciate dal corteo lungo il suo percorso; fino alla grande manifestazione di mercoledì 29 ottobre, partita dopo l’assemblea tenutasi in piazza Plebiscito che ha visto la partecipazione di 20 mila studenti medi e universitari: dalla piazza ha avuto origine un corteo di circa 6000 persone che si è diretto verso la stazione Centrale di Napoli per chiedere l’utilizzo da parte degli studenti di due treni per partecipare alla manifestazione nazionale del 14 novembre a Roma. Il corteo è, poi, entrato all’interno della stazione bloccando alcuni binari.
Neanche la notte del primo novembre la mobilitazione si è fermata, ma un corteo notturno, ripercorrendo il tema della notte di Halloween è partito dopo mezzanotte da Palazzo Corigliano percorrendo le strade del centro storico al grido ‘Queste sono le nostre lotte: gli studenti si riprendono la notte!’: ad accompagnare il ‘macabro corteo’ una bara per la morte della scuola e dei pacchi per simboleggiare il ‘pacco della riforma’ con scritte come ‘diritto allo studio’, ‘libera cultura’ ecc…
Ma le manifestazioni non sono la sola forma di protesta adottata dagli studenti, che in queste mobilitazioni hanno trovato l’incontro con docenti, ricercatori e personale tecnico e amministrativo: le tante lezioni in piazza sono state non solo un altro simbolo di queste giornate calde, ma anche un modo per avvicinare il mondo accademico alla città.
Dal 27 ottobre si è partiti con una lezione in piazza San Domenico tenuta dalla lettrice di lingua giapponese del secondo anno dell’Orientale, per arrivare il 28 ad invadere le strade da via Mezzocannone fino a piazza San Domenico con un torpedone di lezioni pubbliche, performances artistiche e dibattiti a cui hanno partecipato diversi docenti, ricercatori, dottorandi, studenti e genitori.
Ancora lunedì 3 novembre dalle ore 15 alle 17, a palazzo Giusso, si è tenuta la presentazione del seminario e dei laboratori, in forma di concerto ‘Il medioevo in Europa e il vicino Oriente’ a cura di Genius at Work con percussioni, liuti e flauti e le voci e il canto corale dei maestri Cecilia Videtta, Natalino Palena; e della Corale Hyppokrim ‘La fisarmonica, sullo strumento e sulle forme elementari balcaniche’, del maestro Generoso Veglione.
Mentre a Palazzo Corigliano, sempre il 3 novembre, si è svolta la presentazione del libro annuario ‘Medioevo napoletano’: dopo il rinascimento prima della barbarie. La presentazione è stata accompagnata da una serie di interventi e proiezioni di Insu Tv, Telestreet napoletana (www.insutv.it trasmissioni in etere su canale S19).
Lezioni in piazza si sono svolte, poi, durante tutta la prima settimana di novembre davanti a Palazzo Corigliano.
In attesa del corteo nazionale del 14 novembre, anche all’Orientale resta alta la bandiera della lotta, come espresso chiaramente nel comunicato del 2 novembre dell’Assemblea dei docenti, ricercatori, dottorandi, assegnisti, contrattisti, personale-tecnico amministrativo, degli studenti, specializzandi SICSI, che considerata “l’inaccettabilità dei provvedimenti contenuti nella legge 133/08, ne chiede il ritiro. L’assemblea conferma il proprio impegno, – si legge ancora nel comunicato – nel rispetto delle specificità e dei ruoli, a continuare l’azione di contrasto di provvedimenti lesivi dell’esistenza stessa dell’istruzione e della ricerca pubbliche”.
Valentina Orellana
Numerosi cortei hanno attraversato le strade del centro, da quello del 25 ottobre dal nome ‘Questa riforma è un pacco’ durante il quale, alle ore 23.00, un gruppo di studenti e studentesse ‘cre-attivi’ e ‘crea-attive’ ha attraversato le stradine del centro storico comunicando ai passanti le ragioni della protesta; a quello del 26 ottobre che ha visto le strade invase dalle ‘scato-lagne’ lasciate dal corteo lungo il suo percorso; fino alla grande manifestazione di mercoledì 29 ottobre, partita dopo l’assemblea tenutasi in piazza Plebiscito che ha visto la partecipazione di 20 mila studenti medi e universitari: dalla piazza ha avuto origine un corteo di circa 6000 persone che si è diretto verso la stazione Centrale di Napoli per chiedere l’utilizzo da parte degli studenti di due treni per partecipare alla manifestazione nazionale del 14 novembre a Roma. Il corteo è, poi, entrato all’interno della stazione bloccando alcuni binari.
Neanche la notte del primo novembre la mobilitazione si è fermata, ma un corteo notturno, ripercorrendo il tema della notte di Halloween è partito dopo mezzanotte da Palazzo Corigliano percorrendo le strade del centro storico al grido ‘Queste sono le nostre lotte: gli studenti si riprendono la notte!’: ad accompagnare il ‘macabro corteo’ una bara per la morte della scuola e dei pacchi per simboleggiare il ‘pacco della riforma’ con scritte come ‘diritto allo studio’, ‘libera cultura’ ecc…
Ma le manifestazioni non sono la sola forma di protesta adottata dagli studenti, che in queste mobilitazioni hanno trovato l’incontro con docenti, ricercatori e personale tecnico e amministrativo: le tante lezioni in piazza sono state non solo un altro simbolo di queste giornate calde, ma anche un modo per avvicinare il mondo accademico alla città.
Dal 27 ottobre si è partiti con una lezione in piazza San Domenico tenuta dalla lettrice di lingua giapponese del secondo anno dell’Orientale, per arrivare il 28 ad invadere le strade da via Mezzocannone fino a piazza San Domenico con un torpedone di lezioni pubbliche, performances artistiche e dibattiti a cui hanno partecipato diversi docenti, ricercatori, dottorandi, studenti e genitori.
Ancora lunedì 3 novembre dalle ore 15 alle 17, a palazzo Giusso, si è tenuta la presentazione del seminario e dei laboratori, in forma di concerto ‘Il medioevo in Europa e il vicino Oriente’ a cura di Genius at Work con percussioni, liuti e flauti e le voci e il canto corale dei maestri Cecilia Videtta, Natalino Palena; e della Corale Hyppokrim ‘La fisarmonica, sullo strumento e sulle forme elementari balcaniche’, del maestro Generoso Veglione.
Mentre a Palazzo Corigliano, sempre il 3 novembre, si è svolta la presentazione del libro annuario ‘Medioevo napoletano’: dopo il rinascimento prima della barbarie. La presentazione è stata accompagnata da una serie di interventi e proiezioni di Insu Tv, Telestreet napoletana (www.insutv.it trasmissioni in etere su canale S19).
Lezioni in piazza si sono svolte, poi, durante tutta la prima settimana di novembre davanti a Palazzo Corigliano.
In attesa del corteo nazionale del 14 novembre, anche all’Orientale resta alta la bandiera della lotta, come espresso chiaramente nel comunicato del 2 novembre dell’Assemblea dei docenti, ricercatori, dottorandi, assegnisti, contrattisti, personale-tecnico amministrativo, degli studenti, specializzandi SICSI, che considerata “l’inaccettabilità dei provvedimenti contenuti nella legge 133/08, ne chiede il ritiro. L’assemblea conferma il proprio impegno, – si legge ancora nel comunicato – nel rispetto delle specificità e dei ruoli, a continuare l’azione di contrasto di provvedimenti lesivi dell’esistenza stessa dell’istruzione e della ricerca pubbliche”.
Valentina Orellana