Qualcuno si sveglia con largo anticipo pur di stare più vicino alla cattedra. I “ritardatari”, invece, aguzzano la vista e seguono le lezioni dai banchi più in alto dell’aula grande dell’Edificio 20. Senza fare drammi, perché le prime impressioni sono troppo positive per cercare il pelo nell’uovo. Emerge ottimismo dalle parole delle matricole che, il 19 ottobre, hanno iniziato il loro viaggio da studenti di Medicina. Giusto il tempo di conoscere il Policlinico, di capire programmi, CFU ed esami per poi godersi un ambiente stimolante, fatto di professori disponibili e di un piano di studi che impegna dal lunedì al venerdì con: Statistica e Informatica Medica, Chimica e Propedeutica biochimica, Fisica Medica e, a partire da novembre, Bioetica clinica e progresso medico. Niente panico. Questa è la lezione numero uno di Pasquale che, forte di due anni trascorsi a Infermieristica, guarda già lontano e suggerisce ai colleghi più giovani di “trattenere l’ansia da primo esame. Non è niente di diverso rispetto a un’interrogazione, solo che ci si trova di fronte a un pubblico più vasto”. A suo avviso: “approcciarsi allo studio universitario significa individuare il nocciolo della questione, capendo quali sono i concetti importanti che vanno assorbiti”. Per ora, però, c’è il lavoro in aula. La prima prova è trovare il posto giusto, con qualche sacrificio, come sottolinea Marco Marano: “per trovarne uno più avanti bisogna svegliarsi molto presto, ma non ne farei un dramma. Il lato positivo, invece, sono i professori, che spiegano passo dopo passo”. Segno più pure per l’incontro con “i rappresentanti. Ci hanno fatto conoscere gruppi Facebook, forum e altri punti di contatto”. Piccola preoccupazione, invece, per “Statistica, perché non l’ho mai studiata. Speriamo di non avere problemi”. Ribadisce il concetto Mario Di Palo: “Statistica la vedo più dura. Per gli altri mi sento più sicuro. Ci hanno riferito che sosterremo prove in itinere autovalutative che ci permetteranno di capire come si articola l’esame”. Sulle strutture: “l’aula è un po’ dispersiva, siamo comunque in duecento”. Da questo punto di vista, se il bicchiere che vede Cristina Pisano è mezzo pieno, quello di Anna Palmese addirittura trabocca. Per la prima, infatti, c’è il limite che “se faccio dieci minuti di ritardo rischio di perdere il posto”, però “la divisione tra matricole pari e dispari permette a tutti di sederci”. La seconda ribatte: “stavo seduta in alto. Credevo non si riuscisse a seguire, invece sono rimasta favorevolmente sorpresa. Gli altoparlanti permettono di sentire bene la lezione. I docenti usano il microfono e parlano lentamente. Forse è un po’ più difficile leggere le slide, ma comunque è fattibile”. Condivide la sua tesi Pasquale: “stamattina ho fatto tardi, quindi mi sono dovuto sedere all’ultimo banco, ma non c’è alcun problema, si riesce a seguire bene. Sia l’audio che il video funzionano bene”. Sul battesimo da universitario: “è stato difficile all’inizio trovare l’aula e reperire altre informazioni. Poi, cominciando a seguire, è passato tutto. Il primo impatto è stato positivo. Anche i rappresentanti si sono presentati e si sono dimostrati persone molto disponibili”. Suo compagno di banco è Mario, che parla di “aule belle e professori disponibili. I corsi sono vicini a quanto già svolto a scuola. Credo sia fatto apposta per consentirci di ambientarci. Mi spaventano di più le materie che verranno negli anni successivi e che non abbiamo mai studiato prima. Per lo stesso motivo temo Statistica”. Altro parallelo con il recente passato arriva da Maria Dalila: “gli argomenti sono molto vicini a quelli del Liceo e i docenti procedono lentamente. Mi sono piaciute le prime ore di lezione. Ho avuto un’ottima impressione”. Buono il debutto di Giuseppe Capasso che parla però di ansia per “la mole di lavoro che mi aspetta. Ho notato che l’esame di Chimica prevede tutto il programma del Liceo. Ciò significa che dobbiamo condensare cinque anni in un semestre”. Evidenzia un piccolo neo Giovanni Gargiulo: “è vero che ci sono strutture grandi, però bisogna saperle mantenere. Stamattina non ci si poteva sedere avanti perché cadeva acqua dal soffitto”. Sullo studio: “devo ancora un po’ abituarmi al metodo universitario. Temo Fisica perché non sono mai stato bravo in questa materia”. Tra i tanti spaventati dall’ignoto, c’è chi già conosce il nemico.
Ciro Baldini
Ciro Baldini







