È di nuova istituzione, nato con la riforma 270 per ‘aggregazione’ di tre precedenti Corsi di Laurea della Facoltà e cerca di ricalcare nel nome e nella formazione l’esperienza formativa precedente all’introduzione del sistema del 3+2. È il Corso in Economia e Commercio, pensato per acquisire al tempo stesso cultura e professionalità, con un occhio al contesto internazionale ed uno a quello locale fatto soprattutto di piccole e medie imprese. “Abbiamo cercato di rifarci ad un modello formativo che comprendeva al tempo stesso multidisciplinarità e specializzazione”, spiega il prof. Guido Cella, Presidente del Corso di laurea, appena riconfermato (così come la prof.ssa Simona Balbi a Statistica). E aggiunge: “paghiamo un po’ la transizione, perché siamo partiti solo con il primo anno. Questo obbliga gli studenti degli anni successivi a delle valutazioni costi-benefici sul restare al vecchio ordinamento o passare al nuovo”.
L’importanza riservata alla formazione è dimostrata dalla decisione di portare alcune discipline a 15 crediti. “Il programma non è stato aumentato ma si è lasciato più tempo per la riflessione e l’approfondimento sul metodo”. I primi tre anni presentano un blocco di esami obbligatori, la magistrale invece ha un’ampia libertà di opzione. “Un atteggiamento un po’ paternalistico, che favorisce l’orientamento degli studenti verso la magistrale, quando la prospettiva cambia e le idee sono più chiare. Per questo abbiamo lasciato una così ampia possibilità di scelta”.
La Magistrale ha due canali. Uno in italiano, l’altro in inglese. “Non è richiesto un elevatissimo livello di conoscenza della lingua inglese, va bene anche un livello intermedio. L’unico prerequisito è la conoscenza degli argomenti affrontati negli anni precedenti”. In generale la qualità è assicurata. “Sono contento, perché è un ottimo Corso, nel quale lavorano docenti giovani, capaci, impegnati nella ricerca”.
Suggerimenti per tutti gli studenti. “I regolamenti sia della triennale che della magistrale, prevedono un grande grado di libertà sempre crescente nella compilazione del piano di studi. Ferma restando questa libertà, sarebbe forse utile suggerire dei percorsi che abbiano un pre-percorso nella triennale, approfondito poi nella magistrale”. Insomma il consiglio è di conservare una certa coerenza nelle scelte. Le possibilità di opzione riguardano la possibilità di scelta tra un percorso prettamente giuridico ed uno economico. Questi due blocchi, al triennio presentano un insiema di circa 40 crediti, 20 dei quali totalmente a scelta libera. “Quello che mi sta veramente a cuore è una chiara e limpida informazione. Non esiste alcun vincolo di una diversa uscita per chi afferisce al nuovo ordinamento e per chi invece si è iscritto con il precedente regime”
Simona Pasquale
L’importanza riservata alla formazione è dimostrata dalla decisione di portare alcune discipline a 15 crediti. “Il programma non è stato aumentato ma si è lasciato più tempo per la riflessione e l’approfondimento sul metodo”. I primi tre anni presentano un blocco di esami obbligatori, la magistrale invece ha un’ampia libertà di opzione. “Un atteggiamento un po’ paternalistico, che favorisce l’orientamento degli studenti verso la magistrale, quando la prospettiva cambia e le idee sono più chiare. Per questo abbiamo lasciato una così ampia possibilità di scelta”.
La Magistrale ha due canali. Uno in italiano, l’altro in inglese. “Non è richiesto un elevatissimo livello di conoscenza della lingua inglese, va bene anche un livello intermedio. L’unico prerequisito è la conoscenza degli argomenti affrontati negli anni precedenti”. In generale la qualità è assicurata. “Sono contento, perché è un ottimo Corso, nel quale lavorano docenti giovani, capaci, impegnati nella ricerca”.
Suggerimenti per tutti gli studenti. “I regolamenti sia della triennale che della magistrale, prevedono un grande grado di libertà sempre crescente nella compilazione del piano di studi. Ferma restando questa libertà, sarebbe forse utile suggerire dei percorsi che abbiano un pre-percorso nella triennale, approfondito poi nella magistrale”. Insomma il consiglio è di conservare una certa coerenza nelle scelte. Le possibilità di opzione riguardano la possibilità di scelta tra un percorso prettamente giuridico ed uno economico. Questi due blocchi, al triennio presentano un insiema di circa 40 crediti, 20 dei quali totalmente a scelta libera. “Quello che mi sta veramente a cuore è una chiara e limpida informazione. Non esiste alcun vincolo di una diversa uscita per chi afferisce al nuovo ordinamento e per chi invece si è iscritto con il precedente regime”
Simona Pasquale