Nicolais lascia il Federico II

Luigi Nicolais, 58 anni, professore di Ingegneria, lascia l’Università Federico II che lo ha visto protagonista negli ultimi 10-15 anni, per la Regione: assessore nella giunta Bassolino. L’ultimo atto, una conferenza stampa il 12 giugno a Monte Sant’Angelo, come Presidente del Polo Tecnico-Scientifico (dove era stato eletto lo scorso anno con il 97% dei suffragi) per la presentazione di un servizio di autobus per gli studenti che collegherà Monte Sant’Angelo con piazzale Tecchio. Commosso, ha ringraziato il Rettore Tessitore per le opportunità e la fiducia offertagli in questi anni, ed i suoi collaboratori. Lascia con diversi impegni mantenuti: il servizio autobus, appunto; gli spin off di ricerca avviati, e i centri di eccellenza. Da questo momento è “sospeso con effetto immediato dalla docenza. Resterò però a svolgere il lavoro di ricerca”.
Per un lungo periodo ha rappresentato al Federico II “il nuovo che avanza”: come peso politico accademico, velocità e dinamicità sul fronte scientifico e rapporti con le aziende e il mondo della ricerca (Enimont ed Enichem, soprattutto). Le mattonelle utilizzate per lo Schuttle  che andavano nello spazio erano studiate al Politecnico di Piazzale Tecchio, dove il nostro era: professore di Ingegneria Chimica, poi Direttore di Dipartimento, Presidente del Corso di Laurea di Ingegneria Chimica prima e dei Materiali poi. Quindi un’ascesa accademica sotto la gestione Tessitore che lo ha visto cumulare tre cariche Presidenziali di tutto ciò che di nuovo e di innovativo il Federico II ha saputo esprimere negli ultimi 7 anni: ARPA, l’agenzia per i brevetti ed i gadget del Federico II, il Consorzio Fredericiano e il primo Polo universitario, quello Tecnico-Scientifico di cui è stato il promotore.
Tutto grazie alle sue competenze scientifiche, una dinamicità all’americana, carisma, capacità di gestione, intelligenza accademica e managerialità privata. I suoi competitori non sono mai stati, per lui, le altre università italiane, ma gli USA e gli scenari internazionali. Nel suo futuro, dopo la Presidenza del Polo, c’era già chi lo avrebbe visto con tutte le carte in regola per fare il Rettore.
Invece, molla tutto e diventa  “ministro” federale (leggasi regionale) di Bassolino, cioè quello che saranno gli assessori con il nuovo Statuto regionale. 
Dopo la nomina assessoriale, avvenuta a maggio, Bassolino, ospite della trasmissione televisiva “Porta a Porta” l’ha citato definendo la sua “una giunta con donne e scienziati, di cui uno di fama internazionale, Presidente di Polo universitario”. A convincere Nicolais sono state le competenze dell’assessorato che sembra “cucitogli addosso” come lui stesso ha ammesso: Università, innovazione tecnologica, ricerca scientifica, progetti comunitari di Agenda 2000 legati ad università e ricerca, new economy. “A quel punto non ho potuto dire di no. Si trattava di una occasione eccezionale anche per l’Università Federico II”.
Ammette di essere rimasto “positivamente sorpreso per la nomina assessoriale. Anche se poi sono stato preso da una certa tristezza pensando che avrei dovuto lasciare tutto ciò su cui avevo lavorato negli ultimi 10 anni. Ma non potevo rifiutare. Non si può stare solo a criticare e tirarsi indietro quando ti si chiede di assumere responsabilità. L’Università mi mancherà ma credo che questa nomina è anche un riconoscimento di prestigio allo stesso ateneo di cui faccio parte”. Con che spirito andrà a ricoprire questo incarico? “Andrò a fare il tecnico, a portare le mie competenze tecniche. Non sarò mai un politico, anche perché non ho alcuna intenzione di diventarlo”. 
Paolo Iannotti
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