C’è un nuovo professore a Giurisprudenza. Simpatico, disponibile, alla mano. Ecco il ritratto del prof. Gaetano Cuomo, docente di Economia Politica V cattedra. “Sono ricercatore dal 2000 – racconta il professore- poi l’anno scorso ho vinto il concorso da associato. Da pochi mesi sono titolare della cattedra di Economia Politica. Subentro al prof. Salvatore d’Acunto titolare di cattedra alla Seconda Università mentre alla Federico II aveva una supplenza. Coprirò la quinta cattedra; la quarta, invece, è stata assunta dal prof. Eugenio Zagari che è qui da più tempo”. Laureato in Economia e Commercio alla Federico II, è stato uno studente lavoratore. “Lavoravo 9 ore al giorno e poi frequentavo lezioni dalle 18:00 del pomeriggio fino a tarda sera. Per fortuna allora c’erano corsi per studenti lavoratori. Lo studio individuale lo relegavo al sabato, alla domenica, durante le ferie, la notte. E’ stato difficile ma possibile: io mi sono laureato a 26 anni”.
Ed ora come si prepara a vivere il suo nuovo ruolo? “Ho avuto sempre un ottimo rapporto con gli studenti. Già da ricercatore avevo orari di ricevimento affollatissimi. Da professore continuerò sulla scia del lavoro avviato da anni. Mi sono sempre considerato un ricercatore un po’ particolare, un ricercatore al servizio degli studenti”. Una conferma: incontriamo il prof. Cuomo nel suo orario di ricevimento e c’è una folla di studenti che lo attende. Il mercoledì -dalle 11.30 alle 13.30-, il docente, in un’aula del Dipartimento, armato di gessetto e lavagna, illustra i grafici che tanto assillano gli studenti. Nelle due ore, il professore risponde alle domande, disegna grafici, spiega e rispiega, chiede se tutto è chiaro. “L’economia è molto diversa dalle altre materie che si studiano a Giurisprudenza – dice il professore – e diverso è il metodo di studio. Proprio questa diversità spaventa gli studenti. Lo studente medio pensa: non posso affrontare l’esame di Economia perché non conosco la matematica. Voglio tranquillizzare tutti: non è necessaria la piena conoscenza della matematica per poter affrontare l’esame. Quelle poche nozioni che occorrono, ma correttamente dovremmo parlare di basi di logica, verranno insegnate durante il corso. Mi impegno personalmente a spiegarle durante le lezioni”.
Sono previsti cambiamenti nel programma? “I libri di testo- dice il professore- sono sempre gli stessi: quelli che vengono utilizzati da tre delle cinque cattedre attivate. Ci sarà qualche caratterizzazione, nel senso che cercherò di marcare un argomento rispetto ad un altro ma saranno cambiamenti marginali, sostanzialmente il programma resterà invariato. Fino a marzo gli studenti appartenenti alla cattedra del prof. D’Acunto potranno portare lo stesso programma. In sede d’esame si chiarirà il libro su cui si è studiato. Niente complicazioni, tutto molto semplice”.
E nei mesi di gennaio e febbraio come sono andati gli esami? “Ci sono state poche prenotazioni- osserva il docente- rispetto agli altri anni. A febbraio ha risposto all’appello solo il 60 per cento dei prenotati, gli esami sono andati abbastanza bene se consideriamo la percentuale di promossi rispetto ai presenti. A gennaio la percentuale di promossi è stata più bassa”. Gli studenti trovano difficoltà soprattutto nella microeconomia “forse perché sembra più astratta, più lontana dalla realtà. E’ richiesto un ragionamento puro. Comunque costituisce una minima parte del programma e quindi vi è un motivo in più per non allarmarsi. Se si seguono i corsi, si frequenta il Dipartimento in modo attivo, poi ci si rende conto che è una materia semplice, anche molto piacevole”.
Un consiglio: “non posticipate l’esame alla fine del corso di studi. Se la disciplina è prevista al primo anno, un motivo ci sarà. Questo è un esame formativo, che aiuta a ragionare e ad affrontare e risolvere problemi che a prima vista sembrano complicati. Consiglio di cimentarsi subito con questa prova, già dal primo anno”.
Susy Lubrano
Ed ora come si prepara a vivere il suo nuovo ruolo? “Ho avuto sempre un ottimo rapporto con gli studenti. Già da ricercatore avevo orari di ricevimento affollatissimi. Da professore continuerò sulla scia del lavoro avviato da anni. Mi sono sempre considerato un ricercatore un po’ particolare, un ricercatore al servizio degli studenti”. Una conferma: incontriamo il prof. Cuomo nel suo orario di ricevimento e c’è una folla di studenti che lo attende. Il mercoledì -dalle 11.30 alle 13.30-, il docente, in un’aula del Dipartimento, armato di gessetto e lavagna, illustra i grafici che tanto assillano gli studenti. Nelle due ore, il professore risponde alle domande, disegna grafici, spiega e rispiega, chiede se tutto è chiaro. “L’economia è molto diversa dalle altre materie che si studiano a Giurisprudenza – dice il professore – e diverso è il metodo di studio. Proprio questa diversità spaventa gli studenti. Lo studente medio pensa: non posso affrontare l’esame di Economia perché non conosco la matematica. Voglio tranquillizzare tutti: non è necessaria la piena conoscenza della matematica per poter affrontare l’esame. Quelle poche nozioni che occorrono, ma correttamente dovremmo parlare di basi di logica, verranno insegnate durante il corso. Mi impegno personalmente a spiegarle durante le lezioni”.
Sono previsti cambiamenti nel programma? “I libri di testo- dice il professore- sono sempre gli stessi: quelli che vengono utilizzati da tre delle cinque cattedre attivate. Ci sarà qualche caratterizzazione, nel senso che cercherò di marcare un argomento rispetto ad un altro ma saranno cambiamenti marginali, sostanzialmente il programma resterà invariato. Fino a marzo gli studenti appartenenti alla cattedra del prof. D’Acunto potranno portare lo stesso programma. In sede d’esame si chiarirà il libro su cui si è studiato. Niente complicazioni, tutto molto semplice”.
E nei mesi di gennaio e febbraio come sono andati gli esami? “Ci sono state poche prenotazioni- osserva il docente- rispetto agli altri anni. A febbraio ha risposto all’appello solo il 60 per cento dei prenotati, gli esami sono andati abbastanza bene se consideriamo la percentuale di promossi rispetto ai presenti. A gennaio la percentuale di promossi è stata più bassa”. Gli studenti trovano difficoltà soprattutto nella microeconomia “forse perché sembra più astratta, più lontana dalla realtà. E’ richiesto un ragionamento puro. Comunque costituisce una minima parte del programma e quindi vi è un motivo in più per non allarmarsi. Se si seguono i corsi, si frequenta il Dipartimento in modo attivo, poi ci si rende conto che è una materia semplice, anche molto piacevole”.
Un consiglio: “non posticipate l’esame alla fine del corso di studi. Se la disciplina è prevista al primo anno, un motivo ci sarà. Questo è un esame formativo, che aiuta a ragionare e ad affrontare e risolvere problemi che a prima vista sembrano complicati. Consiglio di cimentarsi subito con questa prova, già dal primo anno”.
Susy Lubrano







