Cambio al vertice imminente anche al Distabif (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali Biologiche e Farmaceutiche). Si terrà, infatti, per la metà di giugno un Consiglio di Dipartimento per concordare i nomi dei papabili candidati alla carica di Direttore che succederà al prof. Paolo Vincenzo Pedone. Alla guida della Facoltà prima e del Dipartimento poi per ben 13 anni, il Direttore uscente, in attesa delle elezioni che si terranno il 5 e il 6 luglio, traccia un bilancio: “sono stati tredici anni bellissimi ed intensi e fa un certo effetto pensare che era semplicemente una Facoltà di Scienze Ambientali e oggi è un Dipartimento forte e stimolante in cui si sono fuse moltissime competenze che hanno creato quella che io definisco una bella comunità di docenti, ognuno con una propria storia. Oggi parliamo di Scienze della Vita nella sua totalità, di duemila studenti e numerosi corsi che toccano tutti gli ambiti della scienza. Credo che l’ultima fase, quella post Riforma Gelmini, sia stata davvero la più stimolante proprio perché il nostro Dipartimento interpreta perfettamente lo spirito di questa Riforma mostrandosi una struttura didattico-scientifica completa e consolidata sia in termini di rapporti che di competenze. E grazie alla governance universitaria cominciamo a vedere luce e risorse, come l’ingresso nel corpo docente di giovani colleghi che apportano il loro contributo ad una comunità scientifica ricca e diversificata”. Una realtà forte della sua identità che, inarrestabile, continua a crescere. “Il mio ultimo sforzo – prosegue il prof. Pedone – si è orientato verso la realizzazione e l’attivazione dal prossimo anno accademico del nuovo Corso di Laurea Magistrale in lingua inglese in Biotecnologia molecolare. Abbiamo aggiunto un altro tassello alla già ampia offerta formativa per tutti quegli studenti che erano costretti a lasciare l’ateneo per iscriversi altrove”. E guardando al futuro, il prof. Pedone è ottimista: “Lascio il Dipartimento in buone mani. Il nuovo Direttore sicuramente farà meglio di me e potrà pensare ad inaugurare una nuova fase, l’innovazione che segue il consolidamento, forte di una comunità scientifica solida ed entusiasta che lo circonda e di una squadra che lo aiuti perché il suo compito, così come è stato pensato, risulta molto gravoso. Ci vuole un impegno non indifferente per gestire una struttura del genere nella sua complessità. Tutti insieme raccoglieremo le idee e lavoreremo concretamente, ognuno col proprio compito – conclude il Direttore – in direzione di progetti interdisciplinari e di una più decisa sinergia tra Didattica e Ricerca”.
Claudia Monaco
Claudia Monaco







