I volontari saranno i veri protagonisti dell’evento

Nell’estate del 2019 la Campania e le sue province saranno lo scenario della 30esima edizione delle Universiadi. Il countdown è iniziato e contestualmente anche la ricerca dei volontari che saranno i veri e propri protagonisti dell’evento tanto atteso. Il recruiting è iniziato proprio dalle sedi universitarie.  Il 23 maggio, il Comitato organizzatore dell’Universiade è stato ospite del Dipartimento di Scienze Politiche Jean Monnet. Dopo i saluti del Rettore Giuseppe Paolisso e di Francesco Massidda, Viceprefetto della struttura commissariale dell’Universiade, si è svolta una tavola rotonda sul ruolo cardine dei volontari. “Le Universiadi, oltre ad essere una manifestazione sportiva riconosciuta su scala internazionale, è anche luogo d’incontro fra persone e culture diverse. Numerosi sono i benefit per i volontari: oltre ad un certificato di partecipazione, porterete con voi il ricordo di un’esperienza indimenticabile, avendo operato in un contesto internazionale. Affinerete il vostro inglese e farete nuove amicizie”, spiega  Roberto Outerino Ouceda,  consulente della sezione Sport & Organization. Ouceda conclude il proprio intervento con il poema “The road not takes” dell’autore Robert Frost. “E se vi state ancora chiedendo perché partecipare alle Universiadi, io vi dico rischiate. Fate qualcosa che non è quello che già sapete fare. Percorrete la strada meno battuta perché gli obiettivi maggiori si raggiungono con sacrificio”.
Al perché segue il come. Lo ha illustrato la responsabile delle risorse umane Annamaria Ronca: “Per diventare volontari è necessario innanzitutto avere grande energia e voglia di partecipare. Il nostro appello è oggi rivolto a voi studenti, ma chiunque abbia compiuto 18 anni entro aprile 2019 può prendere parte all’evento. Non vi è alcun limite d’età. Ai volontari è richiesto un impegno minimo di 5 turni da circa 6-8 ore ciascuno. I pasti saranno inclusi e messi a disposizione del team. Nessuno lavorerà per più di 5 giorni consecutivi senza avere almeno un giorno libero. Prima di addentrarvi nella manifestazione sportiva vi saranno delle selezioni con colloqui. La formazione si divide in 2/3 sessioni di training alle quali è obbligatorio partecipare per avere una visione chiara dell’evento e del supporto da fornire. Ogni sessione durerà circa 90 minuti e si svolgerà sia all’Head Quarter Volontari che negli impianti sportivi distribuiti nelle 5 province campane. La prima sessione prevede un training generale sul ruolo del volontario in un grande evento multisport, mentre le successive prevedono un training specifico del ruolo e dell’impianto a cui si è stati assegnati. Per iscriversi basterà collegarsi al sito www.universiade2019napoli.it e compilare il form dedicato. Vi aspettiamo, e concludo col nostro motto: Join Us, Meet The World !”.
Segue l’intervento dell’atleta Massimiliano Mandia, che ha preso parte alle Universiadi nel gruppo sportivo Fiamme azzurre: “è una competizione  seconda soltanto alle Olimpiadi in quanto a rilevanza. E in tale contesto i volontari hanno un ruolo rilevante se non fondamentale. Noi sportivi ci affidiamo a loro per la buona riuscita dell’evento e fungono da supporto anche nei momenti clou della competizione. Partecipate, perché ne vale davvero la pena”.
Un’esperienza totalizzante, concorda la prof.ssa Katherine Esposito, delegata del Rettore per l’evento che interesserà la nostra regione dal 3 al 14 luglio 2019: “Penso che si tratti di un’occasione da prendere al volo. Quei treni di cui tanto si parla che passano una sola volta. Un evento unico che avverrà proprio nel nostro territorio. La Vanvitelli è stata scelta come l’Università che apre le danze delle Universiadi. E a questo onore deve seguire una giusta risposta. L’Università della Campania c’è stata e ci sarà sempre per fare squadra. Arriveranno grandi atleti ed è nostro compito accoglierli nel migliore dei modi. Saremo tutti protagonisti. Ed è soprattutto a voi, carissimi studenti, che mi rivolgo: siate protagonisti della vostra storia e in bocca al lupo!”.
Maria Teresa Perrotta
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