“Difficoltà nel rintracciare o contattare alcuni docenti, anche in orario di ricevimento”. È una delle osservazioni critiche che gli studenti di Architettura hanno scritto sui fogli distribuiti loro in previsione del Forum sulla didattica svoltosi a metà maggio. Esaminarli è una occasione per entrare nei problemi
del Dipartimento con gli occhi delle ragazze e dei ragazzi che lo frequentano. C’è chi sollecita “più dialogo tra i docenti che collaborano ad uno stesso modulo” e chi lamenta “scarso utilizzo delle piattaforme informatiche ufficiali da parte dei professori”. Altro tema:“l’indifferenza dei fumatori, sia dei docenti, sia degli studenti, nei riguardi dei non fumatori”. Alcuni ragazzi, proseguendo nell’esame delle segnalazioni, rilevano “eccesso di sporcizia e rifiuti nei corridoi e nelleaule e mancanza di cestini adeguati al numero di studenti ed al tipo di rifiuti prodotti”. Numerose le proteste relative ai bagni sporchi ed alla mancanza di carta igienica e sapone. C’è poi chi rileva la circostanza che alcuni ascensori sono rotti da tempo e chi, tornando al tema rifiuti, vorrebbe che ci fossero più contenitori per la raccolta differenziata. Relativamente alla biblioteca, gli studenti chiedono un prolungamento dell’orario di apertura
e propongono che funzioni almeno fino alle sette di sera, sabato compreso. Vorrebbero avere, inoltre, “la possibilità di consultare libri senza necessariamente perdere tempo per compilare le schede per ogni singolo testo”. Ancora, emerge la questione della mancanza dell’Aula Magna e
di aule dedicate, per ogni laboratorio, “nelle quali lasciare plastici e materiali da lavoro”. Qualcuno più ansioso pone un problema di sicurezza perché, racconta, “più di una volta mi è capitato di imbattermi, sul terrazzo di Palazzo Gravina, in loschi individui che vengono lì a bere o a fumare le canne”. Tutti sollecitano il Direttore del Dipartimento ad individuare, per impedire che si ripetano i furti dei proiettori e delle altre attrezzature, soluzioni diverse da quella che è stata adottata un paio di anni fa e che si è risolta, semplicemente, nella chiusura delle aule quando non sono impegnate per le lezioni.
Relativamente ai luoghi della didattica e della vita universitaria, le segnalazioni studentesche vertono su vari aspetti. Il primo è la scarsità di aule studio o luoghi per lo studio collettivo, “nell’ambito dei progetti di gruppo o dei gruppi di studio”. Un altro è la mancanza di una mensa e la scarsità di spazi per il ristoro convenzionati. Non meno penalizzante, denunciano gli iscritti, “l’inadeguatezza delle aule rispetto alle esigenze della didattica. Finestre ed impianti di condizionamento guasti, scarsità di prese elettriche sotto i banchi, mancanza di sedie, proiettori rotti in molte aule, mancanza di gessetti per la lavagna”. Riguardo, poi, al centro stampa, che è stato realizzato alcuni anni fa per consentire agli studenti di stampare a colori senza necessariamente essere obbligati a rivolgersi agli esercizi commerciali esterni, secondo gli iscritti ad Architettura “potrebbe essere utilizzato e gestito meglio”. In alternativa
al regolamento attualmente in vigore, che richiede a chi voglia utilizzare i plotter di essere autorizzati ogni volta da un docente, propongono “una scheda prepagata od un codice segreto per avere in dotazione un numero definito di stampe nell’arco di un semestre”. Altri suggerimenti: l’organizzazione
di un maggior numero di mostre didattiche, “per migliorare ed approfondire la scelta dei laboratori ad inizio semestre”; l’estensione del tirocinio, che oggi riguarda solo chi frequenta l’ultimo anno; “l’introduzione di esami più specifici e settoriali”. Tra le istanze, ritorna con una certa frequenza la richiesta di attrezzare un centro informatico e di introdurre nei curricula esami di informatica “per fornire conoscenze e certificati che permetteranno poi di utilizzare
al meglio programmi di disegno automatico e di rendering, di grafica digitale ed i GIS, che sono fortemente richiesti. Completano il quadro le proposte di organizzare con frequenza visite nei cantieri e di mettere in campo professori che esercitino la professione: docenti di Progettazione che effettivamente progettino o restauratori che effettivamente restaurino.
del Dipartimento con gli occhi delle ragazze e dei ragazzi che lo frequentano. C’è chi sollecita “più dialogo tra i docenti che collaborano ad uno stesso modulo” e chi lamenta “scarso utilizzo delle piattaforme informatiche ufficiali da parte dei professori”. Altro tema:“l’indifferenza dei fumatori, sia dei docenti, sia degli studenti, nei riguardi dei non fumatori”. Alcuni ragazzi, proseguendo nell’esame delle segnalazioni, rilevano “eccesso di sporcizia e rifiuti nei corridoi e nelleaule e mancanza di cestini adeguati al numero di studenti ed al tipo di rifiuti prodotti”. Numerose le proteste relative ai bagni sporchi ed alla mancanza di carta igienica e sapone. C’è poi chi rileva la circostanza che alcuni ascensori sono rotti da tempo e chi, tornando al tema rifiuti, vorrebbe che ci fossero più contenitori per la raccolta differenziata. Relativamente alla biblioteca, gli studenti chiedono un prolungamento dell’orario di apertura
e propongono che funzioni almeno fino alle sette di sera, sabato compreso. Vorrebbero avere, inoltre, “la possibilità di consultare libri senza necessariamente perdere tempo per compilare le schede per ogni singolo testo”. Ancora, emerge la questione della mancanza dell’Aula Magna e
di aule dedicate, per ogni laboratorio, “nelle quali lasciare plastici e materiali da lavoro”. Qualcuno più ansioso pone un problema di sicurezza perché, racconta, “più di una volta mi è capitato di imbattermi, sul terrazzo di Palazzo Gravina, in loschi individui che vengono lì a bere o a fumare le canne”. Tutti sollecitano il Direttore del Dipartimento ad individuare, per impedire che si ripetano i furti dei proiettori e delle altre attrezzature, soluzioni diverse da quella che è stata adottata un paio di anni fa e che si è risolta, semplicemente, nella chiusura delle aule quando non sono impegnate per le lezioni.
Relativamente ai luoghi della didattica e della vita universitaria, le segnalazioni studentesche vertono su vari aspetti. Il primo è la scarsità di aule studio o luoghi per lo studio collettivo, “nell’ambito dei progetti di gruppo o dei gruppi di studio”. Un altro è la mancanza di una mensa e la scarsità di spazi per il ristoro convenzionati. Non meno penalizzante, denunciano gli iscritti, “l’inadeguatezza delle aule rispetto alle esigenze della didattica. Finestre ed impianti di condizionamento guasti, scarsità di prese elettriche sotto i banchi, mancanza di sedie, proiettori rotti in molte aule, mancanza di gessetti per la lavagna”. Riguardo, poi, al centro stampa, che è stato realizzato alcuni anni fa per consentire agli studenti di stampare a colori senza necessariamente essere obbligati a rivolgersi agli esercizi commerciali esterni, secondo gli iscritti ad Architettura “potrebbe essere utilizzato e gestito meglio”. In alternativa
al regolamento attualmente in vigore, che richiede a chi voglia utilizzare i plotter di essere autorizzati ogni volta da un docente, propongono “una scheda prepagata od un codice segreto per avere in dotazione un numero definito di stampe nell’arco di un semestre”. Altri suggerimenti: l’organizzazione
di un maggior numero di mostre didattiche, “per migliorare ed approfondire la scelta dei laboratori ad inizio semestre”; l’estensione del tirocinio, che oggi riguarda solo chi frequenta l’ultimo anno; “l’introduzione di esami più specifici e settoriali”. Tra le istanze, ritorna con una certa frequenza la richiesta di attrezzare un centro informatico e di introdurre nei curricula esami di informatica “per fornire conoscenze e certificati che permetteranno poi di utilizzare
al meglio programmi di disegno automatico e di rendering, di grafica digitale ed i GIS, che sono fortemente richiesti. Completano il quadro le proposte di organizzare con frequenza visite nei cantieri e di mettere in campo professori che esercitino la professione: docenti di Progettazione che effettivamente progettino o restauratori che effettivamente restaurino.







