Radioazioni compie un anno

Erano gli anni Settanta quelle dei tempi d’oro delle radio libere. Nascevano negli scantinati, nelle sedi di partito e nelle università per diffondere musica e idee. Oggi le sperimentazioni corrono sul web. Un esempio: Radioazioni, la radio on-line dell’Orientale che compie il suo primo anno di vita. Parla di “bilancio positivo”, Edoardo Napolitano, studente responsabile della Radio. L’attenzione è crescente: “sono sempre di più i ragazzi che ci sostengono e che vogliono collaborare con noi. Inoltre siamo arrivati ad una media di 100 visite al giorno: questo vuol dire che la radio piace e funziona”.
La sede è nell’aula Salvator Allende di Palazzo Corigliano. Le trasmissioni sono quotidiane con un palinsesto ricco di programmi musicali. Ce n’è per tutti i gusti: dal reggae con Marseille Connection, all’hip hop con Subterranean Music o ancora le performance musicali di Breachtdance all’underground partenopeo, dalle musiche del Sud America alle rubriche anni ‘60 e ‘70 di Radio Hellas.
Ma i trenta ragazzi della redazione spingono anche sulle iniziative culturali e sull’informazione alternativa. Propongono Ad alta voce, uno spazio settimanale di informazione e di approfondimento su particolari temi d’attualità in collaborazione con il collettivo di RadioLina; o la Wild zone in cui si affrontano i temi legati all’ambiente, al biotech, alla sperimentazione genetica; Radio Lady dedicato alle donne contro ogni tipo di sessismo. 
Davvero una programmazione che tratta tutti i temi e i tipi di cultura più attuali e vicini ai giovani, ma non solo questo, perché sono tante anche le iniziative che si rivolgono al mondo accademico ed ai problemi degli universitari.
“Fra i progetti autofinanziati – spiega Edoardo- c’è quello di una camera oscura allestita nell’ex aula Cus a palazzo Corigliano, a cura del gruppo Koala. Lo spazio è accessibile a tutti gli studenti che vogliono sviluppare la loro passione per la fotografia e che hanno progetti o reportage che si collegano con le inchieste portate avanti dalla nostra redazione”.
Inoltre si sta per mettere in campo un importante progetto in collaborazione con alcuni docenti dell’Orientale e con diversi intellettuali partenopei: portare sulle frequenze della radio gli argomenti normalmente trattati in aula. “Questo progetto si concretizza in una sorte di seminari e lezioni di approfondimento il cui ambito viene coordinato e deciso in collaborazione fra la redazione e i docenti. Un progetto di e-learning che consentirebbe a gli studenti che lavorano o che sono fuori di poter entrare nel dibattito universitario”.
Napolitano sottolinea però la scarsa attenzione da parte dell’Ateneo “credo che non ci sia stato tutto l’appoggio necessario al nostro lavoro da parte dell’Ateneo ed è un vero peccato. L’utilizzo delle nuove tecnologie, com’è per noi la rete, permette un lavoro più proficuo per la didattica e per la formazione. Quindi l’università dovrebbe incoraggiare questo tipo d’iniziative e sostenerle. Invece noi siamo costretti a portare avanti tutti i nostri progetti con l’autofinanziamento”.
E se i ragazzi denunciano l’usura dell’impianto elettrico, dei tramezzi e degli infissi e chiedono una maggiore manutenzione delle strutture studentesche, non si sono dati per vinti e sono riusciti, con un progetto autofinanziato, ad installare una antenna wireless a palazzo Corigliano. “In questo modo sarà possibile diffondere il collegamento ad internet in tutto l’edificio di San Domenico e sarà disponibile in maniera gratuita per tutti gli studenti che abbiamo un portatile. Anche se l’Orientale è all’avanguardia per alcune discipline, per quanto riguarda l’aspetto tecnologico è molto arretrata. Noi speriamo che presto si possa dotare di uno strumento radiofonico per ampliarsi e crescere. Gli studenti dell’Orientale sono all’avanguardia, dovrebbe diventarlo anche l’Ateneo”.
E molto presto Radioazioni diventerà anche un’associazione studentesca per fornire una maggiore organicità al progetto e per far sì che la radio possa avere più strumenti e più canali su cui agire. “Il grosso è fatto, ora c’è da curare solo l’aspetto burocratico- conclude Napolitano- Grazie all’appoggio e alla collaborazione di tanti studenti e anche di alcuni docenti, siamo sicuri che riusciremo a portare avanti il progetto”.
Valentina Orellana
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