Rom e Stinti, le politiche di integrazione

Quali possibili politiche di integrazione possono essere messe in campo dall’Italia e dall’Europa per i Rom ed  i Sinti, nel rispetto delle loro peculiarità? Se ne discuterà il 23 ed il 24 giugno,  nell’Aula delle Mura Greche di Palazzo Corigliano, nell’ambito di una iniziativa promossa dalla Commissione Nazionale per l’Integrazione degli Immigrati, che fa capo al Dipartimento degli Affari Sociali della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è presieduta da Giovanna Zincone, sociologa presso l’Università di Torino. Il convegno si avvale del contributo del professor Claudio Marta, docente di Antropologia Economica presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Orientale. Marta si è laureato nel ‘71 in Filosofia a Roma proprio studiando un gruppo di Rom nella capitale, ha proseguito seguendo una comunità Rom in Svezia e da allora non ha mai più abbandonato quello che per lui, oltre ad essere un campo di ricerca, è un impegno politico e sociale. Dal 1996 rappresenta l’Italia in una commissione di esperti sui Rom costituitasi a Strasburgo proprio in quell’anno, in seno al Consiglio d’Europa. La Commissione è costituita da dodici membri permanenti, provenienti da tutte le realtà del Consiglio d’Europa. “Negli ultimi tempi – spiega il docente- sta portando avanti un lavoro di monitoraggio della situazione dei Rom in Europa, molto diversa da paese a paese. Per fare un esempio, abbiamo paesi come la Romania, dove sono due milioni e mezzo, e situazioni come l’Italia, dove non superano le 130.000 persone. Per non parlare delle diversità storiche”. Il convegno dell’Orientale rappresenta una occasione per confrontarsi su come agire verso una integrazione possibile, ma anche una occasione per capire chi siano i Rom, al di là degli stereotipi e dello stigma che li ha spesso accompagnati e tuttora li perseguita. “Da noi  – sottolinea Marta –  si usa il termine zingari oppure nomadi, che sembra  politicamente più corretto, ma diventa soltanto un alibi per non impegnarsi nelle politiche di integrazione. E’ una semplificazione: in Italia una piccola percentuale è nomade; dal centro all’est europeo sono tutti sedentari. Se un dato comune va cercato alle varie situazioni direi piuttosto che è rappresentato dalla persistenza di atteggiamenti discriminatori nei loro confronti e dall’emarginazione che caratterizza le loro comunità”. Più che un convegno, dunque, quella che si svolgerà nell’Aula delle Mura Greche vuole essere una iniziativa politica, nel senso migliore del termine. ”Ci interessa ragionare sulle iniziative da mettere in campo”, ribadisce il professor Marta.
La mattinata di venerdì aiuterà a gettare uno sguardo alle diverse situazioni ed alle diverse politiche messe in campo dai paesi europei nei confronti delle comunità Rom che li popolano. Francoise Kempe, del segretariato del Consiglio d’Europa, illustrerà infatti il quadro generale europeo. Carmen Santiago Reyes, Angela Koczee, Dominique Steinberger ci diranno cosa sta accadendo in Spagna, in Ungheria ed in Francia. Sono tre Rom e tre intellettuali. Il pomeriggio sarà dedicato all’esame del caso Italia. “Abbiamo organizzato la discussione in maniera tale da dare conto delle principali emergenze: abitazione, scuola, salute, lavoro. Su ognuno di questi temi avremo un intervento di uno studioso al quale farà seguito quello di un rappresentante istituzionale, spesso a sua volta membro della Commissione per le politiche di integrazione. Faccio un esempio: la questione scuola sarà affrontata da Marco Brozzaduro, docente presso La Sapienza ed autore di una ricerca sui bimbi Rom e la scuola. Dopo di lui interverrà Mario Giacomo Dutto, del Ministero della Pubblica Istruzione. La giornata si concluderà con un dibattito al quale interverrà un nutrito gruppo di associazioni di Rom e di Stinti. La mattina di sabato è stata divisa in due parti. La prima verterà sui profughi Rom dal Kossovo, una grande questione europea. Tra gli altri interventi avremo quello di Nicolae Gheorghe, Rom e consulente dell’OCSE. Nella seconda fase si svolgerà una tavola rotonda alla quale parteciperanno vari esponenti politici, tra i quali il Ministro della Solidarietà Sociale Livia Turco, il Presidente della Provincia Amato Lamberti, i parlamentari Giovanni Russo Spena e Rosa Russo Iervolino. Tutte persone che, per motivi diversi, hanno già ragionato su questo tema”.
 (Fabrizio Geremicca)
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