Napoli, a partire dal prossimo anno accademico, avrà una facoltà di Scienze della Comunicazione. L’attiverà il Suor Orsola Benincasa ed avrà una connotazione diversa, rispetto all’omonima facoltà già attivata da alcuni anni presso l’Università di Fisciano, che è prevalentemente orientata nella formazione dei comunicatori d’impresa. “Il progetto prevede due indirizzi: Comunicazione pedagogica e Comunicazione estetica”, anticipa ad Ateneapoli il professor Lucio d’Alessandro, Preside della facoltà di Scienze della Formazione. “Se la situazione normativa sarà finalmente un po’ più chiara di quanto sia attualmente, partiremo con una laurea triennale di primo livello. Se così non sarà, manterremo all’inizio la tradizionale articolazione delle altre facoltà di Scienze della Comunicazione, sui quattro anni. In questo secondo caso la scelta dell’indirizzo sarà fatta al terzo anno”. Sarà un corso di laurea a numero chiuso, ma attualmente il Preside D’Alessandro non è in grado di fornire indicazioni precise circa il tetto massimo di immatricolati. “E’ una questione ancora da definire- sottolinea- Quello che posso dire con certezza è che siamo nell’ordine delle centinaia- tra i duecento ed i trecento-; certamente non delle migliaia”. La sede sarà quella del Suor Orsola Benincasa, dove peraltro già quest’anno si sono determinati alcuni problemi legati all’inadeguatezza degli spazi per i vari corsi di laurea e per le varie facoltà che afferiscono all’istituto. Motivo per cui – D’Alessandro non ne fa mistero – si stanno cercando anche altri spazi, nei quali possa trovare adeguata collocazione Scienze della Comunicazione. Quali saranno le discipline cardine, quelle portanti dell’organizzazione didattica? Ancora una volta, in mancanza di elementi precisi, D’Alessandro invita a prendere le sue indicazioni con le pinze. Tuttavia qualcosa se la lascia sfuggire: “ci sarà una parte direi tecnologica, a livello di comunicazione dei media; una parte pedagogica; una parte sociologica”.
Prosegue: “è una scommessa molto grossa, quella che stiamo realizzando. Contiamo molto sul fatto che la nostra è una Università aperta alle altre realtà culturali ed al territorio”.
Prosegue: “è una scommessa molto grossa, quella che stiamo realizzando. Contiamo molto sul fatto che la nostra è una Università aperta alle altre realtà culturali ed al territorio”.







