“Non ho grandi proclami né programmi elettorali, vista la fluidità dei tempi, ma cercherò di migliorare quello che già si fa di buono nella nostra Facoltà”, così il neo Preside di Scienze Politiche de L’Orientale, prof. Giorgio Amitrano, si presenta alla comunità accademica. Un impegno assunto perché “ho pensato che potesse essere un’opportunità per agire in maniera concreta per il bene della Facoltà, anche se in un settore diverso da quello in cui ho sempre lavorato”.
Unico candidato, eletto l’11 ottobre, il prof. Amitrano, classe 1957, si è laureato proprio all’Orientale dove oggi è docente di Lingua, Letteratura e Cultura giapponese moderna e contemporanea. Nipponista di fama, è conosciuto al grande pubblico come il traduttore italiano delle opere di Banana Yoshimoto e Haruki Murakami. “Sono sempre stato concentrato sulle mie ricerche e sulla didattica e non ho mai pensato a ricoprire incarichi istituzionali all’interno dell’Ateneo. In questi ultimi anni, però, sono stato Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Relazioni e Istituzioni dell’Asia e dell’Africa. Questa esperienza mi ha aperto gli occhi su nuove opportunità di impegno”, dice. Un mandato che cade in un momento di difficile transito per l’Università italiana e di dura lotta contro la riforma, ma che proprio per questo diventa simbolo di una grande compattezza all’interno della Facoltà, “di un’atmosfera tranquilla e di collaborazione sincera con i colleghi, con i quali sono sicuro ci sarà forte intesa”.
In continuazione con la presidenza del prof. Amedeo Di Maio, il nuovo eletto, che entrerà in carica dal 1° novembre, spiega di voler intervenire prima sui servizi: “durante la Presidenza del Corso e, comunque, in tanti anni come docente, ho avuto modo di ascoltare spesso le lamentele degli studenti. Come Preside penso che avrò ancora più occasioni di incontrarli. Una delle mie priorità è, infatti, rispondere alle esigenze dei nostri ragazzi, anche quelle di carattere pratico. Le Università italiane, e L’Orientale nel caso specifico, hanno grandi competenze culturali, ma purtroppo non sono sufficientemente attrezzate per mancanza di fondi. Nei limiti della mia presidenza, sono pronto ad impegnarmi per migliorare quelli che sono i servizi essenziali e quotidiani, gli aspetti organizzativi e strutturali”. Lo sguardo non è rivolto solo agli studenti, ma anche ai colleghi docenti “dei quali vorrei riuscire a valorizzare ulteriormente il lavoro. Abbiamo molte competenze, molti docenti bravi in tutte le fasce, ordinari, associati e ricercatori. Anche se per questi ultimi ci auguriamo che la giusta valorizzazione arrivi dal Governo, nell’ambito delle mie possibilità spero di riuscire a dare il giusto spazio al lavoro di tutti”. In questa ottica, Amitrano parla anche di un lavoro di squadra per regalare maggiore definizione all’identità della Facoltà, “impegno che in questi anni è stato portato avanti dal prof. Di Maio, e necessario per rendere visibile sul piano nazionale la peculiarità della nostra Facoltà di Scienze Politiche. Un patrimonio unico da far conoscere anche all’estero potenziando gli scambi e gli accordi internazionali: abbiamo già tantissime collaborazioni con il Giappone ed altri Paesi asiatici, e come nipponista spero di poter dare il mio contributo su questo piano. Rispetto ad altre Facoltà italiane – aggiunge – noi siamo molto avanti, e questo è testimoniato dal numero sempre maggiore di studenti che vengono per iscriversi alle nostre Lauree Magistrali”.
Valentina Orellana
Unico candidato, eletto l’11 ottobre, il prof. Amitrano, classe 1957, si è laureato proprio all’Orientale dove oggi è docente di Lingua, Letteratura e Cultura giapponese moderna e contemporanea. Nipponista di fama, è conosciuto al grande pubblico come il traduttore italiano delle opere di Banana Yoshimoto e Haruki Murakami. “Sono sempre stato concentrato sulle mie ricerche e sulla didattica e non ho mai pensato a ricoprire incarichi istituzionali all’interno dell’Ateneo. In questi ultimi anni, però, sono stato Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Relazioni e Istituzioni dell’Asia e dell’Africa. Questa esperienza mi ha aperto gli occhi su nuove opportunità di impegno”, dice. Un mandato che cade in un momento di difficile transito per l’Università italiana e di dura lotta contro la riforma, ma che proprio per questo diventa simbolo di una grande compattezza all’interno della Facoltà, “di un’atmosfera tranquilla e di collaborazione sincera con i colleghi, con i quali sono sicuro ci sarà forte intesa”.
In continuazione con la presidenza del prof. Amedeo Di Maio, il nuovo eletto, che entrerà in carica dal 1° novembre, spiega di voler intervenire prima sui servizi: “durante la Presidenza del Corso e, comunque, in tanti anni come docente, ho avuto modo di ascoltare spesso le lamentele degli studenti. Come Preside penso che avrò ancora più occasioni di incontrarli. Una delle mie priorità è, infatti, rispondere alle esigenze dei nostri ragazzi, anche quelle di carattere pratico. Le Università italiane, e L’Orientale nel caso specifico, hanno grandi competenze culturali, ma purtroppo non sono sufficientemente attrezzate per mancanza di fondi. Nei limiti della mia presidenza, sono pronto ad impegnarmi per migliorare quelli che sono i servizi essenziali e quotidiani, gli aspetti organizzativi e strutturali”. Lo sguardo non è rivolto solo agli studenti, ma anche ai colleghi docenti “dei quali vorrei riuscire a valorizzare ulteriormente il lavoro. Abbiamo molte competenze, molti docenti bravi in tutte le fasce, ordinari, associati e ricercatori. Anche se per questi ultimi ci auguriamo che la giusta valorizzazione arrivi dal Governo, nell’ambito delle mie possibilità spero di riuscire a dare il giusto spazio al lavoro di tutti”. In questa ottica, Amitrano parla anche di un lavoro di squadra per regalare maggiore definizione all’identità della Facoltà, “impegno che in questi anni è stato portato avanti dal prof. Di Maio, e necessario per rendere visibile sul piano nazionale la peculiarità della nostra Facoltà di Scienze Politiche. Un patrimonio unico da far conoscere anche all’estero potenziando gli scambi e gli accordi internazionali: abbiamo già tantissime collaborazioni con il Giappone ed altri Paesi asiatici, e come nipponista spero di poter dare il mio contributo su questo piano. Rispetto ad altre Facoltà italiane – aggiunge – noi siamo molto avanti, e questo è testimoniato dal numero sempre maggiore di studenti che vengono per iscriversi alle nostre Lauree Magistrali”.
Valentina Orellana