Periodo di esami ad Economia. Sono tanti gli studenti che sfidano il gelo di questi giorni per recarsi alla biblioteca centrale in via Acton e ripetere in gruppo con i colleghi conosciuti a lezione, a qualche settimana dagli appelli. “In biblioteca riesco a concentrarmi più che a casa – afferma Giovanni, di Pozzuoli, al primo anno di Economia aziendale – è un punto d’incontro e poi, una volta preso un impegno con i miei amici, ho un po’ l’obbligo di mettermi a studiare”. Roberta ed Emanuele, entrambi del quartiere Vomero, calcolatrici alla mano, si esercitano per la prova scritta di Economia aziendale (cattedra del prof. Federico Alvino). “Abbiamo deciso di seguire il corso perché è un insegnamento fondamentale, – dicono – ma non abbiamo mai visto il docente, non lo conosciamo. Le lezioni sono tenute da un suo assistente, senza dubbio preparato, ma almeno per noi matricole è strano vedere la faccia del professore solo in seduta d’esame”. Emanuele sembra preoccupato del tempo che avrà a disposizione per svolgere due esercizi e rispondere a quattro domande aperte. “Non voglio essere ansioso, ma il tempo, secondo me, è poco”, dice. Della stessa opinione Emanuele Trotta ed Andrea Ruoppolo, napoletani, al primo anno di Economia. “Sappiamo che il professore attribuisce cinque punti ad ogni domanda esatta e che solo coloro che superano il punteggio di 27 hanno, poi, l’obbligo di sostenere l’orale – dicono i due 19enni – La nostra preparazione dovrebbe arrivare almeno ad un 23-24, l’importante è rompere il ghiaccio e riuscire a svolgere la prova scritta”. Economia aziendale è comune al primo anno di vari Corsi di Laurea. “Ci siamo conosciuti qualche giorno fa in biblioteca e abbiamo cominciato a studiare insieme – dicono Andrea Di Napoli, iscritto a Management delle imprese turistiche, e Pasquale Beneduce, che arriva da Pomigliano d’Arco e studia Economia e Commercio – studiare in gruppo o almeno in due significa avere l’opportunità di confrontarsi e comprendere meglio le tematiche oggetto di studio”. Durante il primo semestre, Andrea – che ha scelto il Parthenope “perché non volevo frequentare un’Università di massa” – ha deciso di seguire due corsi: oltre ad Economia aziendale, quello di Diritto privato, con il prof. Roberto Bocchini. “Il docente è bravissimo, riesce a coinvolgerci molto e usa un linguaggio comprensibile, a differenza di qualche altro professore”. Dopo il primo semestre si entra nei ritmi accademici. “E’ difficile perché si avverte il peso di una maggiore responsabilità, – confessa Pasquale – siamo seguiti abbastanza bene dai docenti, ma di certo non è come alle superiori. Bisogna impegnarsi ed entrare nel meccanismo”. Sedute in un banco a poca distanza ci sono Anna, Sara e Marianna, tutte e tre all’ultimo anno di Economia aziendale. Ripetono a voce alta Diritto pubblico e Diritto privato. “Mi mancano cinque esami alla laurea – dice Marianna, che vive a Casoria – non vedo l’ora di concludere. Gli esami di Diritto, però, sono i più complicati perché bisogna memorizzare tutto e poi gli argomenti non mi interessano molto”. Anna e Sara, fino allo scorso anno, studiavano alla Federico II, stesso Corso di Laurea. “Ho chiesto il trasferimento perché la Federico II è un Ateneo troppo dispersivo, – afferma Anna – Gli studenti sono numerosi e i docenti non riescono a seguirli. E poi al Parthenope il piano di studi prevede ben dieci esami in meno, visto che i moduli sono accorpati”. Mentre ripete gli articoli di Diritto pubblico, Sara, 26 anni, pensa al suo futuro, a meno di un anno, spera, dal conseguimento della laurea. “Non ho le idee molto chiare. Vorrei diventare revisore dei conti, – dice – ma, allo stesso tempo, non voglio iscrivermi al biennio Specialistico. L’ideale sarebbe cominciare a lavorare in qualche azienda della zona, magari occuparmi di contabilità”. Andrea, invece, ha obiettivi più precisi a riguardo. “Sono iscritto all’ordinamento Zecchino, quello che prevede 36 esami. Per questo sono fuori-corso – scherza – La settimana prossima sosterrò l’esame di Diritto commerciale, un mattone. Dopo la Triennale sono certo di continuare. Secondo me, è indispensabile, anche se non so quale Ateneo sceglierò”. C’è qualcuno che ha già rotto il ghiaccio, sostenendo il primo esame. “La settimana scorsa, abbiamo svolto la prova scritta di Economia aziendale con il prof. Gennaro Ferrara”, dicono Andrea e Giulio. Il primo ha rifiutato un 18 (“non ho ben calcolato i tempi della prova”, si giustifica), il secondo non l’ha passato, ma non sembra si siano abbattuti, continuano a studiare e questa volta preparano Matematica. “All’inizio è dura – ammette Giulio, di Napoli, con il sogno di diventare manager nella sua città “ricca di potenzialità” – segui i corsi e rimandi lo studio pensando di avere tanto tempo a disposizione. Non è così che si deve fare, piuttosto bisogna cominciare a studiare da subito, giorno per giorno, per non arrivare all’ultimo minuto avendo fatto davvero poco”. “Seguire i corsi agevola – interviene Andrea, 21 anni, di Roma – ma bisogna studiare contemporaneamente”. Anche Rosaria, 19 anni, è alle prese con lo studio della Matematica. “Ho fatto i test d’ingresso per Ostetricia, ma non li ho passati – dice – Ora, non mi va di ripensarci o di tornare indietro. So di avere intrapreso una strada completamente diversa e vado avanti”.
Maddalena Esposito
Maddalena Esposito