Buona la partecipazione agli incontri di orientamento con le quinte classi delle scuole superiori, organizzati dal Centro orientamento dell’Università Parthenope, che lo scorso 24 gennaio si sono tenuti presso la nuova sede di Palazzo Pacanowsky, per il settore di studi economico-giuridico, e a quella del Centro Direzionale, per i corsi scientifici. “Il tutto si inserisce in una specifica strategia di intervento secondo la quale l’Università fa il primo passo andando nelle scuole – spiega il prof. Stefano Dumontet, Direttore del Centro – I nostri collaboratori, come il dott. Alberto Feola, si recano nelle scuole superiori e illustrano l’Ateneo. In generale, spiegano gli elementi di base della vita universitaria, per esempio cos’è un credito formativo, e rispondono ai quesiti posti dai ragazzi, sollecitando i più interessati a recarsi nelle aule universitarie e partecipare ad incontri più specifici, durante i quali, poi, i docenti dei vari Corsi di Laurea illustrano i piani di studio nel dettaglio”. Dibattiti, questi ultimi, che creano un bel dialogo tra docenti e studenti. “Negli anni precedenti, – continua Dumontet – ci siamo resi conto che andare nelle scuole era davvero poco produttivo: gli incontri erano generici e molti ragazzi non erano interessati. Al contrario, i più motivati decidono di venire in Facoltà, prendono contatto con i docenti, visitano le sedi, si fanno una prima idea di quella che è la vita universitaria”. A marzo, partiranno anche i corsi extra-curriculari di Biologia, Diritto ed Economia del turismo, riservati ai ragazzi dell’ultimo anno delle superiori, con l’obiettivo di far comprendere loro le specificità degli insegnamenti e la modalità con cui si tengono le lezioni. “La nostra missione etica – conclude il professore – è quella di orientare i ragazzi alla scelta del proprio percorso universitario, e non è detto che debbano optare per il Parthenope. Abbiamo il compito di fornire loro tutti gli strumenti necessari per scegliere nel modo migliore, aiutandoli a diventare i dirigenti di domani. E se al termine del percorso di orientamento i ragazzi ritengono che l’Università non sia il loro obiettivo, abbiamo assolto al nostro compito anche in questo caso”.