Con quest’ultima sessione d’esame estiva l’anno accademico volgerà al termine e, come ogni anno, significherà per alcuni la fine di un percorso, mentre per altri sancirà un nuovo inizio. Un bilancio delle matricole sul loro primo anno al Dipartimento di Lettere e Beni Culturali. Per Emanuele Cangiano, studente iscritto al primo anno di Lettere, indirizzo moderno, è stato un buon anno. Ha audacemente scelto di lasciare i suoi precedenti studi in Giurisprudenza e seguire la sua vocazione: “Ho scelto la Vanvitelli pur essendo di Napoli. Devo dire che mi sto trovando molto bene qui! Le mie aspettative sono state soddisfatte. Certo, per quanto riguarda i servizi c’è ovviamente qualcosa da migliorare, ma tutto sommato grossi problemi non ne ho riscontrati e, anzi, c’è stata molta disponibilità nel risolvere quelli piccoli”. Appassionato di Storia e Letteratura, Emanuele trova “il Dipartimento entusiasmante”. Tra i docenti promuove a pieni voti “il prof. Frassineti (Istituzioni di Storia della Letteratura Italiana)” il quale, con la sua preparazione, è capace “di instillare ancor più passione” tra gli studenti che hanno scelto questo percorso. Anche Filomena De Lucia, studentessa di Lettere ad indirizzo Europeo (attivo dall’anno accademico in corso) si ritiene soddisfatta della sua scelta “avevo avuto modo di visitare il Dipartimento prima di iscrivermi, e inoltre mi era stato parlato molto bene della Vanvitelli. Ho scelto il nuovo indirizzo Europeo perché l’ho ritenuto più improntato verso l’attualità, ed infatti mi piace molto. Unica nota dolente è che, essendo nuovo, non è perfettamente organizzato e alcune discipline non sono del tutto coerenti con l’indirizzo. Capisco però che sia normale, trattandosi di una novità”. La differenza sostanziale, percepibile al momento, “è il maggiore impatto delle lingue straniere rispetto a Lettere Classiche e Moderne”. Poi aggiunge: “in Dipartimento i servizi sono mediamente all’avanguardia, anche se da migliorare. Ad esempio, i servizi igienici, che sono spesso guasti”. Pollice in su relativamente alla didattica: “sono previste discipline interessanti, capaci di stimolare l’apprendimento e la voglia di mettersi in gioco”. Federico Capitelli, studente di Lettere Classiche, precedentemente immatricolato alla Federico II, e Orsola Antonucci, iscritta a L’Orientale, hanno deciso di spostarsi alla Vanvitelli perché ritenuta più organizzata. “Mi sono trasferito alla Vanvitelli sia per questione di comodità, che di migliore organizzazione dell’Ateneo. Il piano di studi è più stimolante e i docenti sono preparati e disponibili. Sono soddisfatto”, dice Federico. È contenta anche Orsola: “La Vanvitelli mi è sembrata sin da subito un’università organizzata, anche se alcune cose andrebbero migliorate, come il servizio di segreteria e gli orari del servizio navetta. Nel complesso, posso dire che le mie aspettative sono state soddisfatte”, grazie anche ai numeri più contenuti di iscritti rispetto all’Ateneo di provenienza. Ad Angela Cante, primo anno del Corso di Lettere Moderne, i corsi sono piaciuti molto, “a parte qualcuno trattato in modo un po’ superficiale. I migliori che abbia seguito sono ‘Istituzioni di Storia della Letteratura Italiana’ e ‘Filosofia’, i cui professori sono davvero molto disponibili e competenti”. Poi si allinea all’opinione dei colleghi: “i servizi potrebbero migliorare, ma complessivamente posso ritenermi soddisfatta”.
Nicola Di Nardo
Nicola Di Nardo







