Un dottorato autonomo, l’incremento dell’internazionalizzazione, nuovi laboratori ed il potenziamento del doppio titolo di studio, magari ampliando le destinazioni. È solo l’inizio di un percorso in ascesa che vede il Dipartimento di Lettere e Beni Culturali (Dilbec), dichiarato eccellente dal Miur, puntare ancora più in alto. “Il primo grande traguardo che ci prefissiamo di raggiungere – spiega la Direttrice del Dilbec Maria Luisa Chirico – è l’attivazione di un dottorato autonomo. Il percorso di formazione sarà in ‘Storia e trasmissione delle eredità culturali’. Abbiamo a disposizione due borse di studio finanziate dall’Ateneo e due borse attinenti al progetto Eccellenza. Di queste, una sarà destinata agli studenti che hanno conseguito la laurea presso un’università straniera. Il progetto sarà, dunque, destinato a ricevere una serie di accreditamenti ministeriali affinché possa partire col nuovo ciclo 2018/2019. Si tratta del risultato, a mio avviso, più importante perché era una criticità di questo Dipartimento, che partecipava con una sola componente, quella di Beni Culturali, ad un percorso di dottorato insieme al Dipartimento di Architettura”. L’altro obiettivo importante è l’incremento dell’internazionalizzazione: “Avverrà con fondi dedicati ad un sostegno supplementare rispetto a quello già previsto dall’Ateneo. È il caso dei soggiorni di visiting professor incoming, del sussidio ai docenti che condurranno esperienze didattiche all’estero, o anche delle borse di studio utili agli studenti di secondo livello per svolgere un lavoro di tesi all’estero”. Fiore all’occhiello del Dipartimento è anche il doppio titolo di laurea attivato in partnership con l’Università Statale Linguistica di Pyatigorsk, in Russia. “Cercheremo di attivare altri doppi titoli di studio e, al contempo, puntiamo al potenziamento di quello già esistente. Siamo al lavoro per provare ad istituire un protocollo d’intesa con altre realtà straniere, come il Canada e non solo”. Infine, terzo obiettivo che il Dilbec si propone di realizzare è quello dell’istituzione di nuovi laboratori che si andranno ad affiancare a quelli già esistenti. “Altro punto imprescindibile da mettere a segno è quello di riuscire a coniugare la didattica, ma anche la ricerca, con le nuove tecnologie. Sono stati previsti investimenti per il consolidamento e l’ampliamento della rete dei laboratori, affinché vengano promosse metodologie didattiche e di ricerca innovative, che siano espressione di una sempre maggiore qualità. Ai laboratori tradizionali di area archeologica, topografica e storico-artistica se ne aggiungeranno dei nuovi. Potenzieremo quelli già esistenti e ne saranno attivati altri due: il laboratorio ‘Officina dei Testi’ ed il laboratorio di Storia, religione ed antropologia”. Il primo si dividerà in due sezioni. Da un lato, si occuperà di svolgere “un’analisi critico-argomentativa e al contempo una narrazione del territorio, così da promuovere la conoscenza delle attività di critici, giornalisti, sceneggiatori, web-writer e altre figure della scrittura professionale”. Dall’altro, il ramo ‘Scripta graeca et latina’ avvierà a percorsi di edizione e di analisi di testi letterari greci e latini, coniugando l’impiego di strumenti tradizionali e strumenti digitali. “Si procederà alla creazione di corpora testuali su temi specifici o per genere letterario, in formato elettronico e interrogabili. Verranno inoltre sperimentati modelli per la didattica delle lingue classiche, anche in questo caso con una precipua attenzione alle possibilità offerte dalle nuove tecnologie”. Il secondo laboratorio si articolerà in quattro sezioni. La prima, ‘Storia, memoria e immagine del territorio’, curerà la raccolta di fonti e documenti bibliografici, archivistici e multimediali relativi alla storia politica, economica e sociale della popolazione del Meridione, promuovendo l’allestimento di un museo virtuale on line. ReCMed, ossia “Religioni e culture del Mediterraneo, il cui obiettivo sarà coordinare attività didattiche e di ricerca con particolare riguardo alle Digital Humanities. Nel laboratorio opereranno anche le redazioni locali di MEL – Medioevo Latino – e RICABIM, repertorio di inventari e cataloghi delle biblioteche medievali”. La terza sezione, quella dedicata alla paleografia e allo studio della trasmissione culturale tra età antica e medioevo, promuoverà le attività di ricerca e didattica connesse ai vari ambiti a cui fanno riferimento. Infine, HistoryLab “che si svilupperà secondo due linee: l’incremento delle attività di ricerca e la loro disseminazione on line, ed il miglioramento della comunicazione mediante l’impiego di nuovi software”. Infine, conclude la prof.ssa Chirico, “sarà implementata l’attività informatica e sarà possibile effettuare tirocini al di fuori del Dipartimento, in biblioteche o enti convenzionati”. Una nuova stagione, insomma, è quella che attende il Dilbec che indubbiamente sarà in grado di mantenere lo standard qualitativo d’eccellenza che è riuscito a conquistare e che lo ha condotto nella rosa dei 180 migliori Dipartimenti del Paese.
Maria Teresa Perrotta
Maria Teresa Perrotta







