Una casa-albergo per gli studenti ad Aversa

Ammontano a 6 milioni e 300mila euro le risorse FAS – Fondo Aree Sottoutilizzate – che, sotto la diretta regia dell’A.Di.S.U. di Caserta – l’Azienda per il Diritto allo Studio Universitario- saranno destinati alla costruzione di una casa-albergo per gli studenti che afferiscono al Secondo Ateneo. “Visti i fondi di cui possiamo usufruire – spiega il prof. Antonio Ruggiero, Presidente dell’A.Di.S.U. – abbiamo pensato di evitare la costruzione di una struttura ex novo. Piuttosto, sarà ristrutturato e adibito a casa per studenti il liceo ‘Cirillo’ di Aversa. A questo punto, credo che i fondi FAS basteranno esclusivamente per il restauro. Per tutti i lavori successivi, saranno comunque necessarie ulteriori risorse”.
Altra questione da sempre aperta fra gli studenti della zona del casertano, è l’assenza della mensa. Per ovviare a questa situazione, anche quest’anno tutte le sedi universitarie di Caserta, S. Maria Capua Vetere, Aversa e Capua hanno rinnovato le convenzioni con vari ristoranti della zona, in modo che gli studenti possano recarsi in strutture non lontane dalle università e mangiare un pasto caldo ad un costo minimo calcolato in base al reddito dichiarato. A partire dal prossimo anno accademico è previsto un cambiamento. Ne abbiamo parlato con Vitaliano Ranucci, direttore amministrativo dell’Azienda. “E’ stata indetta una gara con una base d’asta di 1milione e 500mila euro annui – dice – per la gestione del servizio mensa tramite l’utilizzo di procedure telematiche. Ad oggi, la gestione è stata affidata a tre grosse aziende nazionali, per citarne una, forse la più conosciuta, la Ticket Restaurant”. L’ A.Di.S.U. avrà rapporti con queste ditte e non con i singoli ristoranti, mentre gli studenti della Sun – e qui sta la novità fondamentale – usufruiranno di ticket mensa elettronici. “Verranno realizzate card magnetiche, distribuite dall’A.Di.Su., con un microchip interno che riassume tutta la ‘certificazione’ del singolo studente. Ogni card sarà valida per l’acquisizione di venti pasti mensili”. Dunque anche un metodo di controllo più efficace. “Con le card magnetiche, i ragazzi non potranno, per esempio, usufruire di due pasti al giorno o più di venti consumazioni mensili, in quanto è tutto rigorosamente registrato da un cervello elettronico”. Conclude: “purtroppo, le mense rappresentano una triste situazione delle nostre università. Spesso, le Facoltà hanno sede in edifici antichi, bellissimi da un punto di vista storico ma poco adeguati ad accogliere una platea studentesca e, men che mai, a diventare campus universitari”.
Alloggi per studenti in progetto anche a S. Maria, dove verrà ristrutturato il convento di S. Teresa, e Caserta. “L’A.Di.S.U. non è mai entrata in questi progetti – aggiunge Ruggiero – in quanto si tratta di vecchi protocolli con le amministrazioni locali e comunali, e utilizzo di fondi Inail”.
Maddalena Esposito
- Advertisement -




Articoli Correlati