Accordo internazionale con l’Università Andina Simon Bolivar

Una convenzione che vale per sei: è il nuovo accordo internazionale concluso dal prof. Alberto Lucarelli, ordinario di Diritto Costituzionale, con l’Università Andina ‘Simon Bolivar’. Un Ateneo che travalica i confini nazionali, inglobando ben sei Paesi che, dal nord al sud dell’America Latina, si sviluppano lungo la catena montuosa delle Ande: Colombia, Venezuela, Bolivia, Perù, Cile ed Ecuador.
Nel 1985, anno di fondazione dell’Università Andina, questi sei Paesi fecero una scelta: “costruire un’Università che non fosse limitativa, ma che andasse al di là degli Stati, che alla fine sono un concetto politico, una creazione dell’uomo. Fecero una scelta di contiguità territoriale, individuando elementi di forte coesione geografica, culturale e storica”.
Così il prof. Lucarelli descrive un Ateneo unico nel suo genere. Ricerca tesi all’estero, visiting professor, dottorati, Master, convegni, scambi, progetti di ricerca: tutte le opportunità che tradizionalmente una convenzione offre a docenti, studenti e ricercatori si moltiplicano per sei. Durante uno stesso periodo di mobilità, infatti, sarà possibile anche spaziare da un Paese all’altro, rendendo il proprio soggiorno ancora più internazionale. Un risultato importante, che deve dire grazie ad anni di sforzi per costruire significative relazioni tra la Federico II e il Sud America, come commenta il prof. Lucarelli: “è da tempo, ormai, che abbiamo incontri con diplomatici di Paesi delle università andine e si è pensato di sviluppare, a livello accademico, alcuni temi importanti che stanno affrontando queste Università, così come tutto il gruppo di ricerca che fa capo a me”.
Ad esempio: “la proprietà e i beni pubblici, la democrazia partecipativa e i temi del dritto della natura. Insomma, il cosiddetto neocostituzionalismo”, a cui i Paesi sudamericani sembrano essere molto legati: “I diritti della natura figurano in molti testi costituzionali sudamericani”, sia nel senso che la natura, in quanto tale, ha dei diritti sia come diritto della persona all’ambiente. Ma “un conto sono gli aspetti formali e un conto è il dato concreto. Sappiamo che alcuni di questi Stati attraversano situazioni politiche complesse e dunque è ancora più interessante studiare il dato nella forma e poi nella sua vita reale”. Un’occasione unica non solo per gli appassionati costituzionalisti ed aspiranti tali, ma per l’intera comunità federiciana, in quanto non interesserà solo il Dipartimento di Giurisprudenza, ma l’Ateneo tutto.
Giulia Cioffi
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Ateneapoli – n. 3 – 2025 – Pagina 25

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