Alghe e coralli, una summer school in Portogallo per studenti e dottorandi

Dall’undici al quindici settembre dieci studenti delle Lauree Magistrali o dei Dottorati in Biologia si cimenteranno in Portogallo, presso l’Università di Alveira, in studi ed esperimenti sulle alghe. Frequenteranno anche lezioni sul ciclo dei coralli, sugli effetti delle temperature e sulle simbiosi. Dal 18 al 22 settembre, poi, seguiranno le attività in modalità on-line dall’Italia.

“L’iniziativa nasce – spiega il prof. Gianluca Polese, che insegna Zoologia ed è il responsabile del progetto Erasmus al Dipartimento di Biologia – nell’ambito di Erasmus Blended Intensive Program (BIP). È una specifica dell’Erasmus che consente di finanziare summer school molto concentrate. Una settimana di lavoro in presenza e una a distanza che coinvolgono almeno tre Atenei della sfera dell’Unione Europea e che si svolge in una delle tre sedi. In questo caso il proponente è l’ateneo portoghese e, poiché lavora lì una nostra ex studentessa, una post dottoranda che è coinvolta nei BIP, ha chiesto se saremmo stati interessati.
Noi abbiamo risposto positivamente e coinvolto i colleghi del Dipartimento che trattano in particolare i temi più inerenti alla fotosintesi, alle microalghe, al ruolo simbiotico con i coralli e all’importanza nelle barriere coralline. In sostanza coloro i quali svolgono ricerca negli ambiti sui quali è focalizzata la summer school di settembre in Portogallo”.

Dieci, si diceva, i posti a disposizione alla Federico II per il progetto proposto dall’Università di Alveira. Le candidature potranno essere inoltrate fino al 30 giugno, con le modalità che sono specificate sul sito del Dipartimento. “Spero e confido che arriveranno tutte candidature da parte di persone motivate. Un requisito fondamentale per proporsi è la conoscenza dell’inglese almeno al livello B1, perché tutte le attività si svolgeranno in quella lingua. Chi vorrà partecipare alla selezione, oltre al curriculum, dovrà presentare una lettera motivazionale e ci sarà un colloquio con una commissione composta da tre persone, che servirà anche a selezionare le domande qualora ne ricevessimo più dei posti disponibili”, dice il prof. Polese. Un aspetto importante da sottolineare: “La partecipazione alla summer school in Portogallo potrà essere utilizzata come esame a scelta oppure come tirocinio”.

Studenti internazionali in Dipartimento

L’iniziativa di settembre rientra nell’ambito di progetti e sforzi che il Dipartimento sta portando avanti per aumentare il tasso di internazionalizzazione, che poi significa: incrementare gli scambi di docenti e studenti con atenei di altri Paesi ed incentivare i ricercatori a partecipare a progetti e studi di respiro internazionale, in collaborazione con altre università. “L’esperienza internazionale – commenta Polese – è determinante nella crescita di un giovane, sia egli studente o ricercatore. Parlo per esperienza che ho vissuto in prima persona: dopo il dottorato di ricerca ho trascorso tre anni negli Stati Uniti. Sarà stato forse anche per questo che poi, quando sono rientrato a Napoli, mi hanno assegnato la delega all’Erasmus”.

Francia, Spagna, Portogallo, Germania, Danimarca, Grecia, le mete degli studenti di Biologia che aderiscono al progetto Erasmus alla Federico II. “Ultimamente – aggiunge Polese – sono poi emerse anche nuove destinazioni. Per esempio Novi Sad, in Serbia. Avevamo anche una intesa che funzionava bene con l’Università di San Pietroburgo, ma abbiamo dovuto interromperla in conseguenza delle vicende internazionali ben note ed è un peccato.
Dopo la Brexit, inoltre, sono diventati difficilissimi gli scambi con la Gran Bretagna. C’è qualche progetto attivo, ma le procedure sono molto complicate. Con rammarico sia nostro che dei colleghi inglesi, i quali non sono contenti della situazione. Si sentivano e tuttora si considerano cittadini europei. D’altronde è ancora molto forte l’influenza nell’Unione Europea di alcune norme che, nell’ambito della biologia, furono proposte proprio su iniziativa della Gran Bretagna. Basti ricordare la direttiva sul benessere animale che ha incluso anche cefalopodi e crostacei”.

Sul versante della mobilità in ingresso, poi, che si sostanzia sia di studenti Erasmus sia di persone che si iscrivono ai due Corsi di Laurea Magistrali in inglese, quello sul mare e quello sugli ambienti estremi, ecco la situazione: “Vengono soprattutto da Francia, Germania, Spagna, per quanto concerne l’Europa. Abbiamo poi studenti iraniani, pachistani, dai Paesi del Medio Oriente, indiani. Dopo il Covid c’è stata una esplosione di richieste in ingresso rispetto agli anni precedenti la pandemia. Napoli vive un boom anche grazie alla pubblicità ed alle serie tv che hanno permesso di aprire una finestra sulla città, non più identificata con la camorra e con la crisi dei rifiuti.
Questo ha determinato anche un aumento delle richieste di iscrizioni di Erasmus a Biologia. Poiché poi in genere chi viene si trova bene, diventa a sua volta testimone nei confronti di altri studenti. Con Instagram posta foto del Vesuvio, del buon cibo, del mare e diventa ambasciatore del nostro Dipartimento e della città verso i giovani di altri Paesi”.
Fabrizio Geremicca

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