Biochimica, Anatomia, Farmacologia: ogni anno ha il suo scoglio

La parola agli studenti di Medicina

Attenzione al dettaglio, capacità di assorbire tanti concetti in tempi rapidi e propensione al guardare lo stesso argomento da più punti di vista differenti. È il kit di sopravvivenza agli esami che ogni studente di Medicina si prepara a rispolverare all’avvicinarsi di ogni sessione. Programmi lunghi e complessi e poco tempo a disposizione tra lezioni e attività pratiche, infatti, mettono alla prova anche l’aspirante camice bianco più motivato. Alessandro Ciocchi, primo anno, si sente in alto mare: “Sono membro di una crew professionista di ballerini di hip-hop e questo toglie tempo allo studio”, premette. A Medicina si è iscritto dopo aver frequentato un anno a Biotecnologie per la Salute, “il cui ritmo era decisamente più sostenibile perché la frequenza non era obbligatoria e le lezioni si tenevano a giorni alterni. A Biotecnologie ho superato anche degli esami che ora potrei parzialmente convalidare, ma forse non lo farò. Non sono soddisfatto dei voti e, potendo, vorrei ripartire da zero”.

Assenze a lezione

Al momento si sta concentrando su Biochimica: “È la chimica applicata ai processi biologici che avvengono nel corpo umano. Ho sentito dire che è il più difficile del primo anno, per questo vorrei affrontarlo subito. Ma temo di aver commesso un errore: ho seguito poco in aula”. Proprio le lezioni, per uno studente di Medicina, dovrebbero essere il pane quotidiano: “Il punto è che spesso sono piuttosto , non aggiungono molto al manuale e, alla fine, lo studio individuale si rivela più produttivo. Le nostre assenze però hanno fatto innervosire alcuni docenti. La professoressa di Biochimica, ad esempio, ha detto che all’esame ne avrebbe tenuto conto. Ora sono preoccupato perché a maggio sono stato poco presente”. Il buon proposito per il prossimo anno: “Rimettermi in carreggiata. Questo vorrà dire smettere di ballare, almeno a livello professionistico, ma è un sacrificio che devo fare”. Non si lamenta dei suoi risultati, invece, Andrea Peluso, secondo anno: Ho un solo esame arretrato: Statistica. Come ogni medico non sono bravo con la matematica”, scherza. Lo scoglio del secondo anno, come tutti sanno, è: Anatomia II. Anatomia I, al primo semestre, è uno scritto a risposta multipla che vale solo come idoneità. Il bello arriva ora”. Questo insegnamento per lui è un ‘odi et amo’: “La disciplina mi affascina, ma a tratti è uno sterile elenco di concetti.

Per memorizzare le varie parti del corpo cerco di utilizzare qualche filastrocca o gioco di parole, il che rende lo studio meno noioso”. Ma con Anatomia non si scherza: Bisogna studiare tutti i giorni, tutto il giorno, almeno per due o tre mesi. Per fortuna è possibile congelare lo scritto nell’arco dell’intera sessione. Superandolo al primo appello, poi si può avere altro tempo a disposizione per l’orale. Proverò a sostenerlo a giugno, ma non sono sicuro di superarlo. Ripongo più speranza in Fisiologia”. E aggiunge: Il fuori corso è nello statuto di uno studente di Medicina. Le sessioni di esame a disposizione sono abbastanza, ma ci penalizza un po’ il fatto di non poter ripetere un esame più di due volte a sessione. Comunque credo che non ci si debba intestardire a voler superare per forza tutti gli esami insieme. Chi va piano va sano e va lontano”, cita. Anatomia non è stato un problema per Angelo D’Amato, terzo anno, che lo ha superato al primo tentativo, “il che mi rende felice anche se avrei voluto dare di più allo scritto”, ed ora è alle prese con Farmacologia: Lo scoglio del terzo anno. I farmaci sono il pane quotidiano per un medico, ma il programma è difficile da assimilare perché molto mnemonico e per la mancanza di un risvolto clinico”. Il primo appello di Farmacologia si terrà a inizio giugno: “È diviso in tre orali per cui si viene esaminati praticamente su ogni parte del programma. E aggiungo che i crediti formativi di questo insegnamento, cinque, non sono assolutamente proporzionati al carico di studio”. In calendario a luglio, poi, ha Metodologia Clinico-Chirurgica II che mi è piaciuto di più, come Metodologia I, per le attività in reparto. Piccole esperienze, purtroppo, ma c’è anche da dire che siamo tanti”. Agli esami i docenti tengono conto della carriera pregressa? “A volte sì perché si aspettano che lo studente ne abbia già sostenuto alcuni. Ad esempio: Fisiopatologia va fatto dopo Patologia. Gli sbarramenti non ci sono più proprio per non bloccare la carriera ma, di fatto, le propedeuticità restano in maniera informale. È comunque comprensibile perché non si posso- no affrontare certi insegnamenti senza avere le giuste basi”.n“I nostri programmi dovrebbero svecchiarsi” Marianna Leone è al quarto anno, vecchio ordinamento: Abbiamo Farmacologia II, scritto e orale, Cardio, scritto con cinque orali, più altri esami come Anatomia Patologica. È improbabile riuscire a sostenerli tutti anche perché affrontano tematiche molto diverse e c’è il rischio di confondersi”. Parlando con studenti iscritti ad altri Corsi di area scientifica, “ci si rende conto di quanto sia pesante il nostro carico di studio. Molti docenti poi pretendono un’attenzione davvero minuziosa al dettaglio. Da un lato è positivo, dall’altro è un sovraccarico”. E aggiunge: I nostri programmi dovrebbero svecchiarsi. In alcuni manuali sono riportate ancora delle tecniche non più in uso che siamo comunque chiamati a conoscere minuziosamente. Il nuovo ordinamento ha introdotto qualche leggero snellimento – ed è stato intelligente mettere insieme Biologia, Biochimica e Genetica al primo anno perché danno delle buone basi per gli esami del terzo – ma non basta”. Più ci si avvicina alla laurea più il percorso diventa impegnativo: “Con il triennio clinico inizia la pratica, ma quasi non abbiamo il tempo per queste attività. Sembra che lo studente di Medicina, per essere in regola con gli esami, non debba fare altro nella vita. Ad un mese dall’inizio della sessione deve chiudersi in casa e gettare la chiave”. Andando avanti negli anni, “il rischio di accumulare arretrati aumenta. Io, ad esempio, non sono ancora riuscita a superare Ana- tomia che è diviso in tre parti, Microscopia, Splancnologia e una parte sul sistema nervoso, ed è tutto collegato”. E conclude: “Ci sono diverse facilitazioni che si potrebbero introdurre per venirci incontro. Le prove intercorso che snelliscono il programma all’esame, ad esempio. Da rappresentante degli studenti io mi confronto tanto anche con i docenti e purtroppo non tutti sono aperti alle nostre esigenze”.

Carol Simeoli

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