C’è un nuovo Coordinatore per il Corso di Studi in Scienze dell’Architettura. È la prof.ssa Federica Visconti, subentra alla prof.ssa Antonella Di Luggo. Napoletana, 45 anni, laurea in Architettura nel 1995, nel 2002 ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Progettazione Urbana e nel 2003 la Specializzazione in Progettazione Architettonica ed Urbana. È professore associato di Composizione Architettonica e membro del Collegio dei docenti del Dottorato in Progettazione Urbana e Urbanistica e di quello del Corso di Perfezionamento scientifico post-universitario triennale in Architettura e Studi Urbani della Fondazione Internazionale per gli Studi Superiori di Architettura. Componente del comitato scientifico della rivista EDA_esempi di architettura ed Editorial board della Collana “Theoria, architettura, città” della CLEAN di Napoli (direttore Fritz Neumeyer), è inoltre Coordinatore scientifico del settore ricerche e attività della Fondazione Internazionale per gli Studi Superiori di Architettura.
Professoressa Visconti, quali obiettivi intende perseguire nel corso del suo mandato? “Scienze dell’Architettura è reduce dal fantastico lavoro della collega che mi ha preceduto, Antonella Di Luggo, che ha connotato la Laurea Triennale come un percorso capace di offrire sbocchi in direzione di diversi Corsi di Studio specialistici. Credo che si debba proseguire in questa direzione”.
In pratica, cosa farà? “Le Triennali nacquero per essere professionalizzanti, ma l’esperienza ha dimostrato che non fu una scelta felice, almeno per Architettura. Negli studi professionali il diploma di geometra permette di svolgere varie mansioni. I nostri laureati avrebbero dovuto essere piccoli architetti, ma questo non ha funzionato. Prova ne sia che i laureati del triennio che partecipano agli esami di Stato per iscriversi alla sezione junior dell’albo sono due o tre l’anno. Tutti proseguono con la Laurea Specialistica. A fronte di questa constatazione, si è posta la necessità – e la prof.ssa Di Luggo ha saputo gestire al meglio questa esigenza – di caratterizzare la Triennale in maniera tale da garantire ai laureati gli attrezzi indispensabili a poter scegliere tra un ventaglio di proposte formative di tipo specialistico. Si tratta di proseguire su questa scia”.
Rivedendo il piano di studi? “Non penso ad una simile soluzione, perché burocraticamente sarebbe complicatissimo realizzarla. Bisogna, però, ricalibrare i programmi”.
Un esempio? “Scienze dell’Architettura propone Progettazione Architettonica al primo, al secondo ed al terzo anno. I programmi erano stati pensati tutti sul tema della casa, perché si immaginava che il laureato si sarebbe proposto al mercato, dopo tre anni, per progettare…
Professoressa Visconti, quali obiettivi intende perseguire nel corso del suo mandato? “Scienze dell’Architettura è reduce dal fantastico lavoro della collega che mi ha preceduto, Antonella Di Luggo, che ha connotato la Laurea Triennale come un percorso capace di offrire sbocchi in direzione di diversi Corsi di Studio specialistici. Credo che si debba proseguire in questa direzione”.
In pratica, cosa farà? “Le Triennali nacquero per essere professionalizzanti, ma l’esperienza ha dimostrato che non fu una scelta felice, almeno per Architettura. Negli studi professionali il diploma di geometra permette di svolgere varie mansioni. I nostri laureati avrebbero dovuto essere piccoli architetti, ma questo non ha funzionato. Prova ne sia che i laureati del triennio che partecipano agli esami di Stato per iscriversi alla sezione junior dell’albo sono due o tre l’anno. Tutti proseguono con la Laurea Specialistica. A fronte di questa constatazione, si è posta la necessità – e la prof.ssa Di Luggo ha saputo gestire al meglio questa esigenza – di caratterizzare la Triennale in maniera tale da garantire ai laureati gli attrezzi indispensabili a poter scegliere tra un ventaglio di proposte formative di tipo specialistico. Si tratta di proseguire su questa scia”.
Rivedendo il piano di studi? “Non penso ad una simile soluzione, perché burocraticamente sarebbe complicatissimo realizzarla. Bisogna, però, ricalibrare i programmi”.
Un esempio? “Scienze dell’Architettura propone Progettazione Architettonica al primo, al secondo ed al terzo anno. I programmi erano stati pensati tutti sul tema della casa, perché si immaginava che il laureato si sarebbe proposto al mercato, dopo tre anni, per progettare…
L'articolo continua sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola da venerdì 11 novembre (n.18/2016)
o in versione digitale all'indirizzo: https://www.ateneapoli.it/archivio-giornale/ateneapoli
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