Un riconoscimento che premia anni di ricerca, dedizione e passione. Il prof. Pasquale Marcello Falcone, docente di Politica Economica presso l’Università Parthenope, è stato inserito – insieme ad altri 23 colleghi dell’Ateneo – nella prestigiosa classifica dei World’s Top 2% Scientists, che ogni anno la Stanford University (USA), in collaborazione con Elsevier, redige per individuare i migliori ricercatori al mondo.
“Si tratta essenzialmente di un riconoscimento sull’impatto scientifico dell’attività di ricerca – spiega il prof. Falcone ad Ateneapoli – misurato attraverso indicatori bibliometrici. L’obiettivo è quantificare il grado di diffusione del lavoro svolto da ciascun ricercatore all’interno della comunità scientifica. È un risultato importante, che non nasce da un singolo episodio ma da un percorso molto lungo, fatto di impegno costante, sacrifici e tanta curiosità”.
L’attività scientifica del docente si concentra sui temi della bioeconomia e dell’economia circolare, due modelli economici che pongono al centro la sostenibilità ambientale e sociale. “Fin dalla mia tesi di dottorato mi occupo di bioeconomia, intesa come modello economico basato sull’utilizzo sostenibile delle risorse biologiche – racconta – Parliamo di biomasse, rifiuti o scarti agricoli che possono essere trasformati in materiali innovativi o in energia”.
A questo filone ha poi affiancato lo studio dell’economia circolare, oggi una delle principali frontiere di ricerca: “È un paradigma che mira a superare il modello lineare del ‘produci, consuma e getta’, promuovendo riuso, rigenerazione e riduzione degli sprechi. Questi studi ci consentono non solo di comprendere i meccanismi evolutivi della transizione verso modelli più sostenibili, ma anche di offrire strumenti e implicazioni di policy ai decisori politici, per progettare interventi più efficaci e giusti, capaci di incidere realmente sul territorio”.
Particolare attenzione è riservata anche al ruolo delle istituzioni, che Falcone considera decisivo per il successo delle strategie di sostenibilità. “La sostenibilità non è soltanto una questione tecnica o economica – sottolinea – ma anche istituzionale e culturale. Analizzare come la qualità delle istituzioni influisca sulla capacità di un territorio di adottare politiche ambientali efficaci è oggi una delle sfide più urgenti”.
Ma qual è stato il percorso di formazione che lo ha condotto fino a oggi? Ripercorriamone le tappe. Falcone si laurea in Economia dell’Ambiente e del Territorio presso l’Università di Foggia, dove consegue anche il dottorato in Teoria delle Scelte Economiche.
“Già durante gli studi – ricorda – avevo compreso quanto mi affascinasse il legame tra economia e ambiente e la possibilità di analizzare modelli di sviluppo sostenibili e inclusivi”. Durante il dottorato, prosegue la sua formazione all’estero con un Master of Science in Economics presso l’Università di Leicester, nel Regno Unito. “È stata un’esperienza fondamentale – racconta – che mi ha permesso di confrontarmi con approcci e metodi di ricerca differenti, ampliando la mia prospettiva scientifica”.
Negli anni successivi partecipa a summer school, programmi di visiting e attività di ricerca internazionale, fino all’avvio della carriera accademica, nel 2014, in diversi Atenei italiani e stranieri: La Sapienza e LUISS di Roma, Politecnico delle Marche, Università di Durazzo (Albania) e Università di Castellón de la Plana – Jaume I (Spagna). “Queste esperienze mi hanno insegnato che la ricerca è un lavoro di squadra, fondato sulla collaborazione e sul confronto. La conoscenza non nasce mai da soli”.
Nel 2019 approda infine all’Università Parthenope, che definisce “una vera casa”. “Sono pugliese d’origine ma napoletano d’adozione a tutti gli effetti – confessa – Oltre alla bellezza della città, il contesto umano e accademico che ho trovato qui è straordinariamente fertile. È un ambiente stimolante, che valorizza la ricerca e promuove la crescita personale e professionale”.
Per i tanti giovani che aspirano a percorrere la sua stessa strada, il prof. Falcone offre parole di incoraggiamento ma anche di realismo. “La carriera accademica è affascinante, ma richiede impegno e tenacia. Serve pazienza, curiosità e una grande determinazione. I tempi possono essere lunghi e le difficoltà non mancano, ma è importante non scoraggiarsi: anche le esperienze negative rappresentano occasioni di crescita. La chiave è la coerenza nel metodo e la flessibilità nel pensiero.
È fondamentale avere solide basi scientifiche, ma anche la capacità di guardare oltre i confini della propria disciplina. L’interdisciplinarità è una risorsa preziosa, che arricchisce la ricerca e la rende più efficace”. Poi aggiunge: “La passione va mantenuta viva attraverso il senso di utilità e di responsabilità sociale per il proprio lavoro. Fare ricerca significa restituire alla società ciò che si apprende, creare un contatto autentico con il territorio. Solo così – conclude Falcone – la ricerca può lasciare un segno e contribuire davvero al bene comune”.
Giovanna Forino
Scarica gratis il nuovo numero di Ateneapoli
Ateneapoli – n.16 – 2025 – Pagina 33