Maria, Irene e Anastasia: da altre città a Napoli per amore della vita di bordo

Tre giovani donne ammesse a Conduzione del mezzo navale. “È stata una sfida con me stessa, e, devo ammettere, anche con mio padre”, racconta Maria. “Sto lottando per far capire a tutti che si sbagliano, che una donna può fare questo lavoro”, confessa Irene. Una parità di sessi non ancora raggiunta? Ebbene sì, si combatte ancora per difendere le proprie passioni, in un mondo in cui sembra impensabile che una ragazza diventi una guardia di navigazione, un tecnico-gestionale della nave o Ufficiale di Macchina. 
Le storie delle tre ragazze che il 4 settembre scorso hanno superato il test di ammissione al Corso di Laurea Triennale professionalizzante in Conduzione del mezzo navale attivato presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie. Trenta i posti disponibili per il percorso di studi, articolato su due curricula (Coperta e Macchine), nato lo scorso anno.
Maria Cuppone (Curriculum Conduzione). Come è nato il tuo interesse per questo ambito? “È iniziato tutto perché amo viaggiare, è sempre stato il mio sogno girare il mondo. Così ho frequentato il Liceo nautico di Tricase. Ovviamente la mia passione per il mare è sempre stata una costante”. I tuoi genitori ti hanno sostenuta? “Mio padre no, lo reputava un settore troppo maschile e difficile. Non credeva a pieno nelle mie capacità. Con l’aiuto di mia madre, mi sono iscritta di nascosto. Lui lo ha saputo dopo”. In questi anni, ha avuto un peso l’essere una ragazza in un settore prettamente maschile? “In cinque anni di studi sono sempre stata l’unica ragazza della classe, e non mi è pesato affatto. A volte i ragazzi sanno darti tanto, esserci e starti accanto anche più delle ragazze. Poi c’è anche da dire che questo è, effettivamente, un settore maschile, quindi è meglio abituarsi ora per il futuro”. Ti è già capitato di fare esperienza sul campo? “Sì, durante i cinque anni di scuola superiore…
 
L'articolo continua sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola dal 20 settembre (n. 13-14/2019)
o in versione digitale all'indirizzo: https://www.ateneapoli.it/archivio-giornale/ateneapoli
 
- Advertisement -




Articoli Correlati