“Auspico si possa realizzare anche qualcosa che rimanga, di non effimero”

C’è anche il prof. Lucio d’Alessandro, Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa, nel Comitato ‘Neapolis 2500’ che organizzerà gli eventi per l’anniversario della fondazione della città. Lo coordina il Prefetto Michele Di Bari e ne fanno parte, oltre al Rettore, il regista Pupi Avati, l’imprenditrice Maria Luisa Faraone Mennella, l’ambasciatore Pasquale Ferrara, il medico Salvatore Longobardi, il giornalista Gennaro Sangiuliano, che è stato Ministro per la Cultura fino a pochi mesi fa. Il Comitato ha il compito di proporre iniziative e progetti attraverso i quali raccontare Napoli, la sua storia, la sua cultura, la sua identità. Ateneapoli ha intervistato il 10 febbraio il Rettore d’Alessandro.
C’è già una bozza di programma o comunque avete già progetti in cantiere?
“Sicuramente non c’è ancora un programma. Stiamo riflettendo per capire quali iniziative portare a sistema. Una delle tante ipotesi è di cominciare con il film di Pupi Avati sulla vita di Benedetto Croce. Potrebbe essere un momento iniziale. D’altronde il Ministero degli Esteri sta già facendo circolare la pellicola negli Istituti italiani di cultura. Giambattista Vico e Benedetto Croce sono certamente tra le personalità con le quali si identifica una parte della storia culturale della città e poi nel film Napoli viene molto fuori”.
Il Comitato lavorerà con riunioni in presenza dei diversi componenti oppure i contatti e gli incontri avverranno a distanza e on line?
“La prima e la seconda riunione si sono svolte alla presenza dei diversi componenti del comitato. È un metodo che a me piace, perché quando le cose si fanno a distanza il risultato non è lo stesso che si ottiene incontrandosi. È più scadente. Quindi, poiché vogliamo realizzare cose buone, cercheremo di vederci il più possibile da vicino. Poi, naturalmente, sarà il Prefetto Di Bari a decidere, sulla base delle situazioni e delle necessità, perché è lui il coordinatore”.
La presenza del Rettore del Suor Orsola nel Comitato comporterà anche un ruolo propositivo di qualche attività ed iniziativa da parte dell’Ateneo che lei rappresenta?
“Obiettivo del Comitato è quello di ricordare la storia e la cultura materiale ed immateriale di Napoli. Mi pare evidente che le Università che di tale storia sono parte, oltre che studiose e custodi, dovranno essere presenti. C’è grande attenzione da parte dei nostri comunicatori, i quali vorrebbero seguire l’evento ed offrire il proprio contributo. Le nostre collezioni d’arte, poi, possono esemplificare la storia cittadina. I nostri restauratori possono dare una mano. Abbiamo tanta fantasia e competenza”.
Chi l’ha indicata per il Comitato?
“Sono stato nominato dal Ministro della Cultura, che ringrazio. Ho ragione di pensare che, stando da tempo sulla breccia, qualcuno ha pensato a me”.
Lo storico Francesco Barbagallo ha obiettato che è sbagliato celebrare ora i 2500 anni dalla nascita di Napoli, perché si espungono dalla storia della città i 300 anni circa che intercorsero tra Palepoli e Neapolis. Ha aggiunto con ironia che forse serviva una cifra tonda, ma che non si rende un buon servizio alla storia. Lei cosa ne pensa?
Per la verità le querelle sono due. Una è quella che trae spunto dalle osservazioni del prof. Barbagallo, l’altra relativa alla circostanza che i 2500 anni dalla fondazione di Napoli sarebbero caduti nello scorso anno. Va detto che le date sono sempre convenzionali nella storia e acquistano spesso significato a posteriori. Quando Roma è stata fondata non c’eravamo né io, né lei, né Barbagallo. Palepoli certamente preesisteva a Neapolis, ma era andata in decadenza per la prevalenza degli etruschi. Era altra cosa, un’altra città e la sua storia non va letta in continuità con quella di Neapolis. In ogni caso, se posso alleggerire la questione con una battuta di spirito, poiché mi sento abbastanza in forma mi rendo disponibile per le celebrazioni dei 3000 anni dalla fondazione di Palepoli”.
C’è pure un secondo Comitato, oltre a quello del quale lei fa parte, per celebrare la fondazione di Napoli. È quello coordinato dal sindaco Gaetano Manfredi. Ne fanno parte l’assessore al Turismo e alle Attività Produttive, Teresa Armato; il presidente della Fondazione Mezzogiorno, Antonio D’Amato; il presidente dell’Unione Industriali di Napoli, Costanzo Jannotti Pecci; il presidente della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro – Gruppo del Mezzogiorno, Carlo Pontecorvo. Lavorerete ciascuno per proprio conto o ci sarà una sinergia ed una collaborazione tra i due Comitati?
“Il Prefetto si è proposto di svolgere un ruolo di coordinamento e credo sia una buona notizia. Noi del Comitato ministeriale dobbiamo e vogliamo guardare con grande attenzione alle attività che saranno messe in campo dal gruppo che fa capo al sindaco Manfredi”.
Con quali risorse e da chi sono finanziate le attività del Comitato del quale lei è parte?
“C’è un finanziamento di 6 milioni da parte del Ministero degli Esteri. C’è poi un secondo finanziamento, pari ad un milione di euro, da parte del Ministero della Cultura. Speriamo con questi fondi di fare cose buone. Auspico in particolare si possa realizzare anche qualcosa che rimanga, di non effimero. Sarebbe certamente un bel modo per celebrare una ricorrenza la quale, comunque la si voglia interpretare, è importante e carica di significato per la città”.
Fabrizio Geremicca
Scarica gratis il nuovo numero di Ateneapoli

Ateneapoli – n. 3 – 2025 – Pagina 9

- Advertisement -




Articoli Correlati