Percorsi Minor e Open Badge, “siamo stati tra i precursori”

“La Federico II, tra le primissime Università in Italia, ha attivato i Minor, detti anche percorsi per il rilascio di microcredenziali, certificando le competenze acquisite mediante il rilascio di attestazioni digitali sotto forma di Open Badge. Siamo stati tra i precursori e gli studenti iniziano adesso a valutare queste opportunità con interesse sempre crescente. L’Ateneo sta facendo sforzi significativi per garantire un’offerta allettante”.

Il prof. Francesco Palumbo, che insegna Statistica a Scienze Politiche ed è il Delegato per la didattica del Rettore Lorito, fa il punto su un progetto avviato tempo fa e nel quale crede molto. “Siamo partiti – sottolinea – appena se ne iniziò a parlare in ambito internazionale. Quando la Commissione europea pubblicò il suo documento, che intitolò ‘A European approach to micro- credentials for lifelong learning and employability’, nel giugno del 2022, avevamo già previsto i Minor nel nostro regolamento didattico di Ateneo. Dopo una fase iniziale di generale messa a punto, siamo ora assolutamente operativi”.

Alla Federico II i percorsi Minor sono attualmente certificati tramite gli Open Badge. “Non c’era molto spazio per inserire i Minor negli ordinamenti tradizionali dei vari Corsi di Laurea e da lì è nata l’esigenza di piccoli corsi finalizzati all’acquisizione di specifiche conoscenze. I quali possono servire anche a chi già lavora, come aggiornamento e integrazione post lauream”. L’attivazione dei Minor, prosegue il prof. Palumbo, “si sposa bene con le raccomandazioni della Commissione europea, e le alleanze interuniversitarie come Aurora prevedono progetti di sviluppo delle microcredenziali.

È una linea di sviluppo nella quale l’Europa crede molto”. Il che ne accresce l’importanza “perché ormai le università ragionano e si muovono in un quadro europeo. Se si va sulla pagina nazionale del Ministero dell’Università e della Ricerca si nota che il quadro nazionale dei titoli è stato cancellato perché ora si fa riferimento al quadro europeo. Tutto ciò ha una sua logica perché, se formiamo persone con una base comune ampia e condivisa, sarà più facile che esse lavoreranno poi come cittadini europei una volta che usciranno dal mondo delle università”. Alla Federico II, prosegue il docente, “sono i Dipartimenti che si attivano per il rilascio delle microcredenziali. Si fanno promotori di iniziative che siano in coerenza con gli standard qualitativi dei Corsi”.

Ricorda: “Cominciammo con il progetto Ingegneria delle transizioni. Nacque per dare, ad esempio, all’ingegnere edile una competenza in ambito energetico. Nel corso degli anni sono stai poi attivati diversi Minor dai vari Dipartimenti”. Ecco un paio di esempi: nel 2023 il Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione promosse il Minor ‘Applied Machine Learning’, un percorso tematico interdisciplinare che intendeva formare gli studenti sull’utilizzo degli strumenti tipici dell’intelligenza artificiale, con particolare riferimento al Machine Learning; nell’anno accademico 2023/2024 fu varato quello in Ingegneria Farmaceutica, associato alle Lauree Magistrale in Ingegneria Chimica e Magistrale a ciclo unico in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, incardinate rispettivamente nel Dipartimenti di Ingegneria Chimica, dei Materiali e delle Produzioni Industriali e di Farmacia.

“Nella pubblica opinione e sui media – conclude Palumbo – la novità non è stata probabilmente ancora pienamente compresa e valorizzata, ma gli studenti sono ormai consapevoli delle opportunità formative connesse alle microcredenziali e ai Minor”.
Fabrizio Geremicca

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Ateneapoli – n.18 – 2025 – Pagina 21

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