Un’esperienza di studio e lavoro all’estero diventa sempre più una discriminante significativa da inserire nel proprio curriculum universitario. La Facoltà di Ingegneria, sensibile all’allargamento dei confini nazionali, è molto attiva nel promuovere Erasmus, il programma di scambio tra studenti europei. Lo scorso anno ha bandito 238 borse, per programmi di scambio con 21 paesi. Mete preferite, Spagna, Regno Unito, Francia, Germania e Turchia. Una novità importante: dal 2007 è in vigore un nuovo programma, il Lifelong Learning Program, del quale l’Erasmus rappresenta uno degli aspetti. “Adesso c’è la possibilità di recarsi presso aziende, centri di formazione e di ricerca, studi professionali, o enti pubblici, all’estero, finalizzando lo scambio ad un’esperienza di lavoro” spiega il prof. Giorgio Serino, docente di Tecnica delle Costruzioni, referente di Facoltà per le attività di internazionalizzazione. Su quest’ultimo tipo di mobilità, la Commissione Europea punta talmente tanto, che le borse sono di 600 euro contro i 200 degli scambi tradizionali.
Nel corso del Consiglio del 16 giugno, Ingegneria ha approvato il suo regolamento nato per far fronte all’elevato numero di richieste e chiarire le responsabilità di tutti gli attori coinvolti a cominciare dai promotori, che non dovranno solo firmare l’accordo ma promuoverlo, assicurarsi che le borse previste vengano assegnate, seguire gli studenti all’estero, aiutarli ad organizzare il loro piano di studi e, soprattutto, mantenerlo in vita, rinnovandolo e curando i rapporti con le imprese e le università. Il regolamento prevede anche l’istituzione di una commissione di facoltà, della quale fanno parte i referenti dei corsi di studio, che pianifica la politica di internazionalizzazione complessiva ed uno sportello che farà da tramite fra i promotori, i referenti e l’ufficio centrale. La selezione segue una procedura automatica. La graduatoria viene stilata in base al numero di esami sostenuti, alla media e all’anzianità di iscrizione, in modo da facilitare gli studenti, nel progredire degli studi e permettere a tutti coloro che vorranno davvero partire, di avere una borsa. Durante lo scorso anno, a fronte di 238 borse bandite, sono partiti 86 studenti e la tendenza in uscita è in crescita. Non accade lo stesso per quanto riguarda invece l’ingresso, che negli ultimi tre anni ha fatto registrare un sostanziale stallo, con poco più di trenta studenti all’anno. “È la criticità maggiore. Il programma va bene se i due numeri sono confrontabili, però ci sono margini per migliorare. Nonostante si parli così male di Napoli, sono molti gli studenti stranieri che chiedono di venire qui, perché la Facoltà è famosa e apprezzata, ma occorre avere uno sportello per rispondere a tutti i problemi e le esigenze” sottolinea ancora il docente.
Nel corso del Consiglio del 16 giugno, Ingegneria ha approvato il suo regolamento nato per far fronte all’elevato numero di richieste e chiarire le responsabilità di tutti gli attori coinvolti a cominciare dai promotori, che non dovranno solo firmare l’accordo ma promuoverlo, assicurarsi che le borse previste vengano assegnate, seguire gli studenti all’estero, aiutarli ad organizzare il loro piano di studi e, soprattutto, mantenerlo in vita, rinnovandolo e curando i rapporti con le imprese e le università. Il regolamento prevede anche l’istituzione di una commissione di facoltà, della quale fanno parte i referenti dei corsi di studio, che pianifica la politica di internazionalizzazione complessiva ed uno sportello che farà da tramite fra i promotori, i referenti e l’ufficio centrale. La selezione segue una procedura automatica. La graduatoria viene stilata in base al numero di esami sostenuti, alla media e all’anzianità di iscrizione, in modo da facilitare gli studenti, nel progredire degli studi e permettere a tutti coloro che vorranno davvero partire, di avere una borsa. Durante lo scorso anno, a fronte di 238 borse bandite, sono partiti 86 studenti e la tendenza in uscita è in crescita. Non accade lo stesso per quanto riguarda invece l’ingresso, che negli ultimi tre anni ha fatto registrare un sostanziale stallo, con poco più di trenta studenti all’anno. “È la criticità maggiore. Il programma va bene se i due numeri sono confrontabili, però ci sono margini per migliorare. Nonostante si parli così male di Napoli, sono molti gli studenti stranieri che chiedono di venire qui, perché la Facoltà è famosa e apprezzata, ma occorre avere uno sportello per rispondere a tutti i problemi e le esigenze” sottolinea ancora il docente.