20 giorni terribili per gli studenti alle prese con gli esami

Sessione d’esami invernale ad Economia. Venti giorni, o poco più, a cavallo fra gennaio e febbraio, sperando che le date non si accavallino e che tutto vada bene perché in caso di bocciatura non c’è diritto di replica, almeno fino ad aprile. Alessandro Troise, secondo anno ad Economia Aziendale, è uno studente in regola con gli esami, ma la decisione presa in autunno di eliminare la sessione straordinaria di novembre per tutti gli immatricolati a partire dall’anno accademico 2007/2008 in poi l’ha fortemente penalizzato, costringendolo ad un tour de force non indifferente che rischia di vanificare il lavoro fin qui svolto. Dice “Il calendario è organizzato malissimo. Hanno eliminato la sessione di novembre ed hanno accorpato tutte le date in venti giorni, dal 20 gennaio all’8 febbraio. Quest’anno noi dovremmo sostenere tredici esami, per restare in regola si dovrebbero fare in questo lasso di tempo quattro o cinque esami. Ci provo, sono sempre qui a studiare, ma certo queste decisioni hanno delle conseguenze”. 
La Facoltà ha di recente deliberato, su proposta dei rappresentanti degli studenti, di aggiungere un canale per alcune delle materie più impegnative che creano anche i maggiori problemi di affollamento nelle aule. È una decisione recente che tra gli studenti non è ancora nota, ma che in genere raccoglie pareri favorevoli. “In aula si scoppia. Alle aule T per alcuni corsi hanno addirittura unito due aule e se una lezione di Microeconomia è impegnativa, con quattrocento persone è anche peggio”, aggiunge ancora Alessandro, che vuole dire la sua sull’organizzazione didattica. “Ci sono esami da 5 crediti con programmi che non sono affatto proporzionali al valore dato all’esame”. 
“Non sono sicura del beneficio di un ulteriore canale, dipende sempre dal docente. In passato hanno addirittura organizzato dei corsi di recupero e, per esempio, il corso di Macroeconomia svolto dal prof. Japelli era ottimo. In aula spiegava benissimo e faceva tantissime esercitazioni, ma altri non sono così nemmeno a lezione. Ogni persona ha un suo metodo. I docenti chiedono esercizi diversi e svolgono anche programmi differenti, al punto che studenti che seguono la stessa materia con due professori diversi non si possono nemmeno confrontare”, dice Melania Costagliela, studentessa di Economia Aziendale. “E si resta bloccati sempre sulle stesse cose. Altrove hanno molte più date, ma qui non sai mai come dividerti”, aggiunge la sua collega Giusy Baitiner, terzo anno fuoricorso di Economia Aziendale, a cui mancano 4 esami per terminare (nella rosa Macroeconomia e Diritto Tributario). 
“Ho un esame venerdì ed uno lunedì, come si fa studiare due materie insieme, per giunta Matematica e Statistica? È complicatissimo. Non va bene, visto poi che ci hanno tolto anche la data di novembre. Tutto questo non  aiuta, non mette nella condizione di svolgere il proprio dovere e conduce inevitabilmente al fuoricorso”, afferma Roberta Matriciano, studentessa al secondo anno di Scienze del Turismo, che non riesce proprio a digerire la faccenda di novembre e prosegue: “a settembre mi ero fatta un piano che è saltato perché una sessione mi è stata tolta ed ora sono in ritardo. Se non supero l’esame a gennaio non posso nemmeno ripeterlo a febbraio e devo aspettare l’estate. Che vuole fare l’università: tenerci qui più tempo per avere più tasse a disposizione?”. 
Daniela Pisacane, secondo anno di Scienze del Turismo, racconta una cosa sorprendente: “all’inizio dell’anno, un mese dopo la pubblicazione del calendario delle lezioni, è stata aggiunta una nuova materia, quindi un nuovo esame che si somma agli otto già previsti: Economia Aziendale 2. Ci siamo lamentati, perché abbiamo dovuto seguire con gli studenti del Corso di Laurea in Economia Aziendale in aule che già non bastano per loro. Abbiamo anche raccolto delle firme per spostare o eliminare quest’insegnamento”. “Quattro esami da sostenere in venti giorni, impossibile, soprattutto perché troppo spesso il valore degli esami non corrisponde a quello che devi studiare. Ad esempio per Diritto privato da 5 crediti si studia un manuale adottato a Giurisprudenza che prevede molti più crediti”, aggiunge la sua collega Ilaria Formichi. “E poi i professori spostano gli esami come vogliono e le date, visti i tempi, finiscono sempre per accavallarsi – interviene ancora Daniela – Io ho sostenuto nella stessa giornata due esami, uno del primo anno ed uno del secondo, ma il primo si sarebbe dovuto svolgere circa dieci giorni prima. Spesso questi problemi dipendono dall’ESIS, un altro bel sistema che durante gli esami ti abbandona”. 
Giuseppe Paladino, primo anno fuoricorso di Economia Aziendale, ha deciso di affrontare l’università da solo, o come dice lui ‘per fatti miei’. “Ormai ho sviluppato un approccio tutto mio all’università. Studio e sostengo gli esami per conto mio, senza seguire i corsi, perché fondamentalmente la nostra Facoltà è organizzata male. Credo che un altro canale di lezione possa rappresentare un aiuto per gli studenti nuovi, ma i vecchi ormai sanno come organizzasi da soli, date permettendo, visto il calendario. Credo continuerò con la Laurea Magistrale fuori, qui non ci resto”.
Simona Pasquale
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