Esistono altre opportunità professionali oltre l’insegnamento? Se sì, come possono essere coltivate? Al Dipartimento di Studi Umanistici si è cercato una risposta nel confronto con professionisti del mondo imprenditoriale ed editoriale nel corso dell’incontro “I saperi storico-filosofici tra autoimprenditorialità e professioni”. Il convegno, tenutosi il 2 febbraio, ha riunito più di cinquanta persone, tra studenti e docenti dei Corsi di Laurea in Storia e in Filosofia, nell’Aula Franchini. “Stiamo cercando di attivarci per capire se ci possono essere dei protocolli d’intesa che consentano di sviluppare nuovi sbocchi occupazionali”, così esordisce la prof.ssa Valeria Sorge, docente di Storia della Filosofia, che ha portato anche i saluti del Direttore di Dipartimento Edoardo Massimilla. Lungo questa linea ha proseguito la prof.ssa Renata Viti Cavaliere, docente di Filosofia Teoretica: “è importante che il confronto di oggi ci dia dei suggerimenti. Ovviamente, l’insegnamento è la professione alla quale noi prepariamo, però non mancano altre soluzioni nell’editoria e nel giornalismo. Non dobbiamo dimenticare che le nostre lauree non sono professionalizzanti in senso stretto. Noi formiamo individui e cittadini”. Individui ai quali il professore di Storia delle Istituzioni Politiche Marco Meriggi ha rivolto l’invito a “immaginare soluzioni che non siano necessariamente quelle convenzionali. È necessario allargare gli orizzonti”. Conclusa l’introduzione, i riflettori si sono accesi sui relatori della giornata, che, moderati dal professore di Storia delle Dottrine Politiche Alessandro Arienzo, hanno raccontato la realtà lavorativa nella quale operano. A rompere il ghiaccio, il dott. Antonio Prigiobbo, Innovation Designer e ideatore di NA Startup, un evento mensile che in due anni ha permesso a quasi tremila persone di incontrarsi per presentare un’idea imprenditoriale innovativa: “è mia convinzione che i laureati in discipline umanistiche possano dare un grande contributo nella gestione delle collaborazioni e delle relazioni con le persone”. Dalle idee di impresa si è passati alla carta stampata con il giornalista del quotidiano “Il Mattino” Gerardo Ausiello: “nella mia redazione molti colleghi sono laureati in Lettere, Storia o Filosofia. Le possibilità ci sono. Evidentemente il problema è creare il giusto collegamento”. È in quest’ottica che ha avanzato tre proposte operative: “la prima, facilmente percorribile, è un protocollo d’intesa con l’Ordine dei giornalisti per organizzare corsi pratici in redazioni, in tv o per realtà 2.0 come i siti. Uno stage del genere potrebbe essere svolto durante il percorso di studi. La seconda idea aprirebbe agli studenti i corsi di aggiornamento obbligatori destinati ai giornalisti. La terza, infine, consisterebbe nell’organizzare incontri specifici per l’apprendimento delle nuove tecnologie, per imparare come si realizza un video, come si risponde al bisogno di notizie in tempo reale e come si lavora con l’on-line”. Proprio sulle potenzialità di Internet si sono concentrati gli interventi successivi. A partire dal dott. Emanuele Perugini, autore di Lovinitaly, “un progetto per raccogliere e condividere le storie italiane”. Raccoglie e unisce autori, invece, Intertwine, una piattaforma che “col vino non c’entra nulla. Il nome deriva dall’inglese e significa intrecciare”. L’idea è di Gianluca Manca, un trentenne laureatosi in Filosofia all’Università L’Orientale, che ha creato un sito attraverso il quale gli utenti possono lavorare a più mani alla stesura di un racconto. Un progetto che per lui ha significato due anni di lavoro faticoso e non retribuito: “l’autoimprenditorialità è una strada dura, ma bisogna tenerla in grande considerazione”. Ultimo intervento affidato al dott. Gennaro D’Antò, del Polo Museale della Campania, che ha sottolineato come i musei “non siano più soltanto luoghi di conservazione e tutela del bene artistico, ma pure spazi di relazioni e incontri disciplinari. Ci sono vari ruoli che potrebbero essere svolti da un laureato in Filosofia o in Storia, magari dopo un Master o una Specializzazione”.
A precedere i saluti finali, due domande. Uno studente: “i più giovani coinvolti nelle redazioni non rischierebbero di subire una forma di sfruttamento?”. Risposta affidata al dott. Ausiello: “il nostro obiettivo è evitarlo. Per tale ragione, lo stage è stato pensato durante il percorso universitario”. Il dott. Manca, invece, ha fornito chiarimenti a chi gli ha chiesto come sia possibile guadagnare con l’on-line: “noi di Intertwine sfruttiamo tre aree: la vendita di piattaforme gemelle alla nostra per progetti incentrati sulla formazione, la creazione di progetti di comunicazione per le aziende e la pubblicità”. Storie e metodi per creare profitto che hanno dato fiducia a Francesco, studente al terzo anno di Filosofia che ha raccolto l’invito del Dipartimento: “ci hanno parlato di startup e giornalismo, ma allo stesso tempo hanno specificato che in tale direzione non serve un titolo specifico. Resto fiducioso perché forse, di tutte le discipline umanistiche, Filosofia sembra essere la più versatile”. Con lui Giuliano, per il quale non tutte le strade possibili sono state battute: “si è discusso molto di settore privato, ma se io dicessi di voler insegnare all’Università? Dopo questo incontro ho capito cosa è una Startup, ma al momento non so qual è l’iter da seguire per diventare assistente di un professore. Sarebbe bella anche una sensibilizzazione da parte dell’Ateneo su questa tematica”.
Ciro Baldini
A precedere i saluti finali, due domande. Uno studente: “i più giovani coinvolti nelle redazioni non rischierebbero di subire una forma di sfruttamento?”. Risposta affidata al dott. Ausiello: “il nostro obiettivo è evitarlo. Per tale ragione, lo stage è stato pensato durante il percorso universitario”. Il dott. Manca, invece, ha fornito chiarimenti a chi gli ha chiesto come sia possibile guadagnare con l’on-line: “noi di Intertwine sfruttiamo tre aree: la vendita di piattaforme gemelle alla nostra per progetti incentrati sulla formazione, la creazione di progetti di comunicazione per le aziende e la pubblicità”. Storie e metodi per creare profitto che hanno dato fiducia a Francesco, studente al terzo anno di Filosofia che ha raccolto l’invito del Dipartimento: “ci hanno parlato di startup e giornalismo, ma allo stesso tempo hanno specificato che in tale direzione non serve un titolo specifico. Resto fiducioso perché forse, di tutte le discipline umanistiche, Filosofia sembra essere la più versatile”. Con lui Giuliano, per il quale non tutte le strade possibili sono state battute: “si è discusso molto di settore privato, ma se io dicessi di voler insegnare all’Università? Dopo questo incontro ho capito cosa è una Startup, ma al momento non so qual è l’iter da seguire per diventare assistente di un professore. Sarebbe bella anche una sensibilizzazione da parte dell’Ateneo su questa tematica”.
Ciro Baldini