Arcuri: “le mie scelte, sempre nell’interesse degli studenti”

Antonio Arcuri, studente fuorisede di Catanzaro e rappresentante degli studenti della Facoltà di Scienze, in qualità di decano ha presieduto la prima seduta del Consiglio di Ateneo, quella in cui è stato votato il Presidente. Sulla vicenda precisa: “C’è stato un gruppetto, all’interno della sinistra, che voleva occupare l’aula contro la maggioranza che voleva, invece, votare. Dal punto di vista dei regolamenti la maggioranza c’era. Dunque, tutto è stato regolare e si è proceduto a votare il Presidente. A me personalmente è dispiaciuto che non ci sia stato l’accordo con la sinistra. Io sono politicamente un indipendente”. Perché?, abbiamo chiesto. “Io non ho appartenenze politiche ma so valutare chi lavora e chi no nelle facoltà. E la sinistra è presente”. Ma un tentativo di accordo c’era stato. “Si. Ma la sinistra aveva sempre risposto di no. Poi, solo all’ultimo minuto, un’ora prima del voto, ci ha proposto la candidatura di Alessia Guarnaccia”. Che voi non avete accettato. “Era troppo tardi: noi facciamo accordi sui programmi”. Arcuri è da un anno e mezzo con  Confederazione, dopo un periodo con i Cattolici Popolari, “li ho lasciati perché li non si affrontavano i problemi degli studenti”. “Ho preso 325 voti a Scienze, sui 530 di Confederazione. Su un lavoro fatto da me e Angelo Famiglietti negli anni sulle istanze degli studenti e non sul fare giochi politici che non ci appartengono. Giochi che, invece, vengono fatti da molti del Consiglio degli Studenti” aggiunge. L’impegno in Facoltà? “Ci siamo attivati su tirocinio, specializzazioni che non sono retribuite, sulla riduzione del carico di lavoro delle tesi sperimentali, la garanzia del diritto degli studenti nella scelta fra Scienze Biologiche 1 e 2 e sul problema delle aule”.
Concorda con Tessitore “che, -nella seduta discussa-, ci ha richiamato all’importanza dell’anno accademico 2000/2001 perché sarà l’anno in cui si attuerà la riforma”. Ritorna sull’elezione del Presidente del Consiglio degli Studenti di Ateneo. “In un consiglio ci si confronta e si guarda prima di tutto l’interesse generale degli studenti e poi quelli di organizzazione”. “E comunque, io, come decano, avevo solo il potere di far votare il Presidente. Non si potevano chiedere modifiche di Statuto senza esserci un presidente eletto”.
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