Chimica: occorre uno studio costante

C’è un elefante in una radura. Un moscerino gli ronza intorno. L’elefante infastidito, si imbizzarrisce e distrugge completamente un villaggio che si trova nei paraggi, alla fine crolla esausto. Il moscerino gli si avvicina e mormora: “guardati dietro, hai visto cosa siamo stati capaci di fare io e te?”. Ha cominciato a spiegare con una simpatica barzelletta un argomento del programma (la catalisi o il meccanismo di reazione che comincia con uno ione H+ -il moscerino- e si ritrova intatto alla fine della reazione che ha comportato una trasformazione, una rottura di legami e formazione di altri legami). Questo modo per rompere il ghiaccio con una disciplina abbastanza ostica per gli studenti di Medicina, l’ha adottato il prof. Antonio Dello Russo, docente di Chimica e propedeutica Biochimica al Federico II. Il docente l’ha raccontato ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli.  
Il primo suggerimento che il professore dà ai suoi allievi ad ogni inizio d’anno è quello di “non considerarsi degli studenti universitari nel senso classico, ma studenti a tempo pieno –liceali- che svolgono il proprio dovere quotidianamente”. Dunque è necessaria la frequenza –del resto è condizione indispensabile per sostenere l’esame- ma anche studiare “in maniera sequenziale gli argomenti quotidianamente trattati a lezione”. Anzi –suggerisce talvolta- “leggere in anticipo gli argomenti che saranno trattati il giorno dopo perché così si segue meglio”. All’attività didattica formale -“cioè le lezioni rivolte alla totalità degli studenti- quest’anno 350/400-“-, si affiancano le attività interattive per piccoli gruppi “dove il rapporto studente-docente è più diretto ed immediato e quindi c’è la possibilità di elaborare meglio gli argomenti svolti”. 
Il programma – ammette il professore- è molto vasto nel senso che comprende la chimica generale, un po’ di chimica inorganica, la chimica organica e la propedeutica biochimica. “Dovremmo dare per scontato alcuni requisiti che gli studenti dovrebbero già avere ma ci rendiamo conto che la platea è eterogenea; gli studenti provengono da realtà, da licei diversi per cui il curriculum formativo è diverso: alcuni  arrivano con notizie scarse, altri invece con un buon bagaglio di chimica. Noi cominciamo dalla strutturistica atomica”. Quali gli argomenti centrali dell’esame? “Non esiste in chimica un argomento più importante rispetto ad un altro. Bisogna cominciare dall’inizio perché è una procedura a step: è necessario apprendere delle nozioni in precedenza per poi applicarle ad argomenti successivi”. Argomenti di Chimica e Biochimica sono ricorrenti in tutte le discipline dell’area medica  “a cominciare dalla fisiologia, fino alla patologia, alla farmacologia e, ancora, nelle varie patologie d’organo”.
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