“Le dimensioni della Facoltà – afferma il Preside di Scienze e Tecnologie dell’Università Parthenope Raffaele Santamaria – favoriscono un rapporto ottimale fra docenti e studenti. Curiamo con attenzione la qualità della didattica e dei servizi, mettendo a disposizione strutture adeguate al numero degli iscritti ed ampie aree di studio interne ed esterne, nonché aule informatiche di ultima generazione e moderni laboratori dotati di importanti attrezzature scientifiche”. La laurea in Scienze e Tecnologie è spendibile rapidamente nel mondo del lavoro con sbocchi occupazionali in settori strategici. “I Corsi in Scienze Nautiche ed aeronautiche e quello in Informatica sono i più gettonati proprio per le loro spiccate specificità e vocazioni applicative. In particolare, per Scienze Nautiche, la Facoltà ha stipulato convenzioni e collaborazioni (Confitarma, Gesac, Anpac, Enac, Enav, ecc.) che fanno registrare un ottimo inserimento nel mondo dell’industria marittima ed aeronautica: si va dalle figure di esperto per la gestione del traffico marittimo ed aereo, ai capitani di lungo corso, agli assistenti e controllori al volo”. Informatica, poi, rappresenta un vero punto di forza per molteplici fattori fra i quali le specificità di alcuni suoi percorsi ed una spiccata connotazione applicativa. “Oltre agli sbocchi occupazionali tradizionali dell’informatica, gli ambiti di Geomatica e Tecnologie Multimediali aprono possibilità nell’ambito delle aziende, degli Enti locali e Agenzie dello Stato che operano in materia di ambiente e pianificazione territoriale e delle aziende interessate al trattamento dei dati multimediali (audio, immagini, video)”. Tra i principali sbocchi dei laureati in Scienze biologiche, invece, “ci sono le attività produttive e tecnologiche di laboratorio (bio-sanitario, industriale, veterinario, alimentare e biotecnologico, enti pubblici e privati di ricerca e di servizi) e servizi a livello di analisi, controllo e gestione”. E’ fondamentale, sottolinea il Preside, che la laurea sia conseguita con consapevolezza, acquisendo le competenze necessarie per proporsi validamente sul mercato del lavoro: “bisogna studiare costantemente e senza barare con se stessi, cioè senza giustificare i propri momenti di blocco. Se si seguono le lezioni e si parla con i professori, le difficoltà si superano”. Frequentare con profitto significa anche avere passione per ciò che si è scelto. “Curiosità, motivazione, interesse e amore per il sapere devono crescere negli anni, per evitare che lo studio diventi sterile ed insopportabile”. Concetto ribadito anche dal prof. Berardino Buonocore, delegato all’orientamento: “bisogna capire la propria vocazione e andare avanti con grande impegno e volontà”. Dunque, fin dal primo giorno “è fondamentale seguire le lezioni, anche se la frequenza non è obbligatoria, e imparare ad organizzare le ore di studio”. Le lezioni, generalmente della durata di due ore, “sono dense. Perdere una giornata significa fare un grande sforzo, a casa, per recuperare”. I numeri non elevati favoriscono un buon rapporto tra docenti e studenti. “Si crea un rapporto liceizzato, per cui non abbiate timore di chiedere spiegazioni e venire a ricevimento”.