Cosa significa “appartenere ad una cattedra”

27 esami e un’idoneità di lingua straniera in cinque anni per laurearsi  in Giurisprudenza alla Federico II. I corsi, semestrali, partiranno ad inizio ottobre e termineranno a fine dicembre per poi riprendere a marzo (nella pausa si tengono gli esami). Le discipline con cui confrontarsi saranno nel primo semestre Diritto Costituzionale, Istituzioni di diritto romano e Storia del diritto romano; nel secondo Istituzioni di diritto privato, Storia del diritto medioevale e moderno, Filosofia del diritto. Esami unici, non scomponibili in più parti, che potranno essere affrontanti grazie all’aiuto di docenti e collaboratori delle cattedre a cui si appartiene. ‘Appartenere’ ad una determinata cattedra anziché ad un’altra dipende dalle iniziali del proprio cognome e definisce i professori con i quali bisogna seguire le lezioni e quindi sostenere il relativo esame. Ad esempio, coloro che appartengono alla I cattedra, lettere D-F, nel primo semestre sosterranno Diritto Costituzionale con il prof. Massimo Villone, Storia del diritto romano con il prof. Tullio Spagnuolo Vigorita e Istituzioni di diritto romano con il prof. Vincenzo Giuffrè. E così sarà per le altre 4 cattedre restanti. Gli orari di ricevimento sono calendarizzati, in modo da garantire ogni giorno la presenza di tutor.
Tre le sedi dislocate a breve distanza l’una dalle altre: la più antica, quella di Corso Umberto I, ospita l’Ufficio di Presidenza ed è meglio conosciuta come la ‘sede dei due leoni’ per le statue antistanti l’ingresso; gli altri edifici, più moderni, si trovano in via Nuova Marina 33 (dove c’è la Segreteria Studenti) e numerosi Dipartimenti, e in via Porta di Massa 32, dove si concentra maggiormente la vita universitaria. E’ un vero punto di socializzazione, il ‘Palazzo di Vetro’: ospita la buvette, aule studio, Dipartimenti, la maggior parte dei corsi del primo anno ed il Centro Orientamento.
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