Cultura medica, onestà, inventiva e doti di scrittura per compilare una cartella clinica

Curare le malattie non basta. Ai medici viene chiesto anche di mettere per iscritto, con un linguaggio tecnico, il percorso di cura e la vita ospedaliera del paziente. Per imparare a farlo, gli studenti di Medicina avranno a disposizione un’Attività Didattica Elettiva intitolata “Compiliamo la cartella clinica”. Organizzatore dell’ADE è il professore di Malattie dell’Apparato Respiratorio Mauro Mormile che ha spiegato come l’obiettivo di questo corso sia quello di approfondire una tematica poco o per nulla trattata durante i corsi: “si tratta di un’ADE che teniamo da diversi anni. Va a coprire una mancanza che c’è nell’istruzione dei ragazzi. Spesso la Medicina si occupa della questione legale delle cartelle, mentre non presta attenzione a certe caratteristiche che coinvolgono i requisiti e le capacità del medico”. Il problema principale che affrontano i medici è di carattere linguistico: “quando si compila una cartella clinica è necessario passare da un linguaggio profano a uno tecnico. Questo è un aspetto complesso: richiede conoscenze specifiche che gli studenti, soprattutto quelli dei primi anni, non hanno sulla punta delle dita”. Le difficoltà aumentano per chi lavora a Napoli: “qui c’è anche il problema del dialetto. Molti pazienti ragionano in napoletano e hanno difficoltà a raccontare in italiano i propri sintomi. Al medico, quindi, spetta il compito di tradurre prima dal napoletano a un italiano laico per arrivare, poi, a un italiano professionale”. I partecipanti all’ADE studieranno come compilare la cartella clinica in maniera critica e sintetica in circa cinque incontri, che si terranno tutti di pomeriggio. Il primo appuntamento si è svolto alle 14:30 del 9 aprile nell’aula C dell’edificio 20 del Policlinico. Non ci sarà solo teoria. I quaranta iscritti avranno infatti anche la possibilità di esercitarsi nei reparti ospedalieri: “è prevista anche un’intervista al paziente. I ragazzi, infatti, possono chiedere di fare l’anamnesi al degente. In questo modo possono farsi un’idea grossolana ma efficace di come si compila una cartella clinica”. Un’attività, quest’ultima, che ha delle specifiche linee guida: “ci sono delle regole precise che vanno seguite. Per fare un buon lavoro, bisogna avere cultura medica, onestà, inventiva e possibilmente una buona scrittura”. Anche in passato è stato abbastanza elevato il numero di studenti interessati a questo argomento: “in genere quest’ADE supera i quaranta iscritti, che credo sia un numero elevato. Per quest’attività non è prevista la partecipazione di membri esterni all’università. Tengo il corso da solo, con l’aiuto di qualche collaboratore. Alla fine del corso ci sarà una prova di verifica, ma si tratta di un test finale per nulla vessatorio”. 
Ciro Baldini
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