Ero uno studente brillante ma – caso unico nella mia carriera- ho dovuto sostenere due volte l’esame di Chimica Biologica. Stiano tranquilli quindi gli studenti: un insuccesso agli esami non è un insuccesso nella vita”. Il ‘caso’ del professor Alberto Di Donato confessato ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, non è isolato. Oggi Di Donato è docente proprio di quella disciplina che costituì l’unico incidente di percorso della sua eccellente carriera universitaria.
Ai suoi studenti nell’intervista che andrà in onda il 4 aprile fornisce, con la consueta verve, le dritte su come affrontare l’esame. Partiamo dal metodo di studio. “Bisogna studiare all’università come si studia, o si dovrebbe studiare, alle superiori: giorno per giorno. E’ inutile studiare tanto e in poco tempo in prossimità dell’esame”. Il professore ribadisce l’opportunità della frequenza “certo ci sono i libri, ma se bastassero i libri i professori non servirebbero”. Per partire con il piede giusto, dunque, ecco la ricetta Di Donato: “seguire la lezione, studiare un’ora al giorno quello che si è studiato durante la giornata.
Il programma: “si articola in tre parti: struttura delle proteine, metabolismo delle cellule, metabolismo degli acidi nucleici”. Lo studente, così, all’esame “ragionevolmente deve attendersi domande su questi tre settori”.
Chimica Biologica “è una materia formativa per qualunque biologo. La sua particolarità sta nel nome stesso: è un esame che tende a formare gli studenti che abbiano basi molecolari di chimica a quelli che sono i processi biologici. Uno studio, quello dei processi biologici, che affronta problemi legati alla quotidianità: gli alimenti, i farmaci”.
I testi. “Ce ne sono molti di riferimento., Lo studente non può consultarli tutti. O meglio, può consultarli ma poi deve fidarsi di uno solo. I testi che utilizziamo sono di autori inglesi, ovviamente tradotti: lo Stryer (‘Biochimica’), descrittivo e appassionante, offre una visione complessiva, oppure il Lehninger (‘Principi di Biochimica’), puntuale, con nozioni più specifiche. Ma per chi segue e prende appunti un testo vale l’altro, o altri che sono in commercio”.
Ai suoi studenti nell’intervista che andrà in onda il 4 aprile fornisce, con la consueta verve, le dritte su come affrontare l’esame. Partiamo dal metodo di studio. “Bisogna studiare all’università come si studia, o si dovrebbe studiare, alle superiori: giorno per giorno. E’ inutile studiare tanto e in poco tempo in prossimità dell’esame”. Il professore ribadisce l’opportunità della frequenza “certo ci sono i libri, ma se bastassero i libri i professori non servirebbero”. Per partire con il piede giusto, dunque, ecco la ricetta Di Donato: “seguire la lezione, studiare un’ora al giorno quello che si è studiato durante la giornata.
Il programma: “si articola in tre parti: struttura delle proteine, metabolismo delle cellule, metabolismo degli acidi nucleici”. Lo studente, così, all’esame “ragionevolmente deve attendersi domande su questi tre settori”.
Chimica Biologica “è una materia formativa per qualunque biologo. La sua particolarità sta nel nome stesso: è un esame che tende a formare gli studenti che abbiano basi molecolari di chimica a quelli che sono i processi biologici. Uno studio, quello dei processi biologici, che affronta problemi legati alla quotidianità: gli alimenti, i farmaci”.
I testi. “Ce ne sono molti di riferimento., Lo studente non può consultarli tutti. O meglio, può consultarli ma poi deve fidarsi di uno solo. I testi che utilizziamo sono di autori inglesi, ovviamente tradotti: lo Stryer (‘Biochimica’), descrittivo e appassionante, offre una visione complessiva, oppure il Lehninger (‘Principi di Biochimica’), puntuale, con nozioni più specifiche. Ma per chi segue e prende appunti un testo vale l’altro, o altri che sono in commercio”.
