Dura, selettiva ma è una Facoltà tra le migliori del Paese

Formativa, dura, selettiva, caotica, una delle migliori del Paese. È così che Michele Coppola, presidente del Consiglio degli Studenti di Facoltà e membro dell’associazione studentesca Unina, descrive Economia. “La Facoltà che vi accoglierà sarà migliore di quella che abbiamo trovato noi: meglio organizzata, con meno esami e dai contenuti più ampi, anche se la riduzione delle discipline ha ridotto anche l’apprendimento”. Il primo anno è fondamentale e i fattori che possono rendere l’impatto ‘drammatico’ sono diversi: la gestione delle propedeuticità e del calendario didattico, organizzato in quattro bimestri, e la corrispondenza fra crediti teorici – proporzionati alle ore di lezione – ed effettivi, in relazione alla mole di studio. “Per alcune discipline come Diritto Privato, non c’è corrispondenza fra tempi e argomenti. Per chi non ha mai visto un Codice, è fondamentale studiare ogni giorno e ripetere continuamente”. Altre discipline fondamentali: Matematica, Economia Aziendale, Economia e Gestione e la famigerata Microeconomia. “I docenti di Economia rappresentano l’élite di questa Facoltà, ma l’approccio può risultare, talvolta, complicato”. Per superare le difficoltà, si deve vivere l’università, frequentando tutti i corsi fondamentali: “appena terminata una lezione, ripetetela subito. Chiedete l’orario di ricevimento ai professori e andateci il più possibile. Studiare in gruppo aiuta ad entrare nell’ottica che per tutti questa è la prima esperienza. L’università è una scelta ed il percorso che porta fino in fondo è tortuoso e faticoso”. La formazione è incentrata, prevalentemente, sugli aspetti teorici: “pensata più per proseguire gli studi che per insegnare le applicazioni, ma questa impostazione ha un risvolto positivo. Una Triennale dura consente di avere conoscenze più approfondite. I nostri colleghi più grandi vengono ammessi alle lauree Magistrali di altri Atenei senza difficoltà, proprio perché escono da un sistema in cui si sono dovuti guadagnare tutto, fortemente selettivo, per certi aspetti anche caotico, in cui si soffre il sovraffollamento e le sessioni, spesso, si accavallano”. 
I servizi sono di buon livello: “le biblioteche, aperte fino alle 17.00 con uno spacco per il pranzo, rappresentano un punto di riferimento fondamentale per reperire materiale e organizzare lo studio. Il consiglio che mi sento di dare è di studiare prima in biblioteca e, in seguito, ripetere a voce alta nelle aule studio, aperte fino alle 19.00”. Anche il servizio mensa è discreto: “basta fare una tessera e con tre euro si ha diritto ad un pasto completo, di qualità generalmente buona”. Infine un richiamo alle associazioni e rappresentanze studentesche: “i rappresentanti sono i primi referenti per un problema di massa. Se supportati dagli studenti, possiamo avere un peso rilevante presso il Consiglio di Facoltà”. 
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