Le porte del Corso di Laurea Magistrale, a ciclo unico (durata quinquennale), in Ingegneria edile – architettura della Federico II molto presto si riapriranno per accogliere i nuovi studenti. Come nei miglior locali, però, l’accesso non è libero, ma bisogna possedere un lasciapassare che, in termini universitari, equivale al test d’ingresso la cui data è fissata per il 10 aprile.
Perché studiare e sottoporsi ad uno stress non da poco solo per rientrare nel numero degli studenti che potranno accedere ad Ingegneria edile – architettura? Ne vale davvero la pena? Chi meglio può dirlo se non gli studenti che, di questo Corso di Laurea, ne fanno già parte…
Gaia, studentessa del I anno, è molto motivata: “Ho scelto questo Corso perché mi sembrava la combinazione perfetta tra scienza ed arte, il tassello mancante tra il campo edile/civile e il campo dell’architettura, come viene concepita oggigiorno”. Per lei i lati positivi sono molteplici: “Uno tra tutti è che prevede i corsi annuali. È vero, bisogna seguire per un anno intero 6-7 materie distinte, però, se si riesce ad organizzare lo studio, c’è la possibilità di assimilare tutto, diversamente da quanto accade per i corsi semestrali. Altro aspetto positivo è dato dal rapporto studenti – docenti. Essendo un Corso poco numeroso e dovendo seguire la maggior parte del tempo, i professori, alla fine dell’anno, non valutano unicamente lo studente in base alla preparazione, ma, anche se in minima parte, apprezzano la costanza con la quale si è seguito”. La studentessa, però, non sottovaluta i pericoli: “Ovviamente questi lati positivi, se non colti, possono ritorcersi contro l’alunno e diventare negativi. Dico questo perché non credo vi siano realmente dei lati negativi in un Corso di laurea: tutto sta in come si riesce a sfruttare le varie opzioni che ti si presentano”. Infine, il ricordo del suo test d’ingresso: “Credo che alla base debba esserci anche un minimo di cultura generale e la propensione a ragionare. Studiare è importante, ma, per quanto mi riguarda, non è tutto. Le domande alle quali ho risposto sono il frutto degli ottimi insegnanti che ho avuto alle superiori. Comunque il mio consiglio è di essere curiosi, non accontentarsi mai perché non è mai abbastanza. Non c’è una formula vincente per passare il test, ci vuole tanta cultura, un pizzico di fortuna e tutto andrà per il verso giusto”.
Pareri positivi anche da Valerio: “Per ciò che ho potuto sperimentare in prima persona in questi cinque mesi, penso sia un Corso di laurea estremamente interessante e stimolante. I docenti sono vicini e disponibili alle esigenze di noi ragazzi, quasi come se fossimo una classe liceale”. Poi, qualche consiglio sul test: “L’ho trovato abbastanza semplice, soprattutto la sezione relativa alle domande di Matematica – Fisica e Disegno – Rappresentazione. Ho incontrato, invece, più difficoltà nella sezione relativa alle domande di Logica. Consiglio a coloro che hanno intenzione di ottenere un buon punteggio si esercitarsi in particolare su questo tipo di domande”.
Per Mariarosaria Edile – Architettura è amore a prima vista: “Sono rimasta affascinata da questo Corso sin dal primo giorno. Sarà che era proprio quello che volevo fare. Una settimana prima di iniziare ho seguito anche Ingegneria edile e non è stata la stessa cosa, un approccio del tutto diverso. Tutto troppo freddo e distaccato. Qui siamo proprio pochi e questo ci ha permesso di instaurare un bel rapporto sia tra noi che con i docenti. Sembra di stare al liceo. Il programma viene distribuito in piccole dosi e, quindi, si ha modo di assimilarlo meglio. I docenti, poi, sono molto disponibili a snellire un po’ l’esame con prove durante l’anno. Un aspetto molto bello è l’integrazione di sopralluoghi sul campo con corsi come quelli di Storia dell’architettura e Disegno e, quindi, la possibilità di toccare con mano quello che si studia. Ho avuto modo di scoprire la città e di imbattermi in cose bellissime che non avrei mai pensato di vedere a Napoli”. I problemi del corso per la ragazza risiedono nel tempo: “È davvero poco per studiare, soprattutto per i pendolari come me. I corsi iniziano in media alle 9.00 e finiscono alle 17.30. Aggiungendo le ore per tornare a casa, diventa molto difficile, se non impossibile, stare al passo”. Mariarosaria conclude parlando della prova: “Al test d’ingresso l’atmosfera era molto amichevole e tranquilla, anche se l’ansia gioca a volte brutti scherzi. Il mio consiglio è di concentrarsi sulla logica di Disegno – Rappresentazione e Fisica – Matematica. In fin dei conti ciò che chiedono è di essere intuitivi e logici”.
Infine la testimonianza di Maura: “Prima di provare il test per Ingegneria Edile-architettura ero indecisa se iscrivermi o scegliere Architettura. Mi sono fatta consigliare da diversi amici che hanno intrapreso entrambe le strade e, alla fine, ho concluso che, per una questione di opportunità lavorative Edile-architettura sarebbe stata la scelta migliore. Ho affrontato il test il 10 settembre preparandomi principalmente a fine agosto-inizio settembre. Mi sono concentrata soprattutto sulla storia dell’arte/architettura e nella simulazione dei test. A mio avviso il test era fattibile e la preparazione che avevo era più che sufficiente a consentirmi l’accesso. Inoltre, al test si è presentato numero di candidati minore rispetto ai posti disponibili e, di conseguenza, era sufficiente realizzare un punteggio superiore ai 20 punti (al di sotto infatti si viene considerati non idonei)”. La studentessa racconta i suoi primi mesi all’università: “sono ancora inesperta dell’ambiente universitario, ma posso dire che per ora mi ci trovo bene. È indubbiamente stancante, dati gli orari dei corsi che si protraggono fino al pomeriggio, e per il carico di studio che bisogna affrontare soprattutto nel weekend. Inoltre, provenendo dal liceo classico, ho sicuramente più difficoltà a relazionarmi con materie scientifiche, come Analisi matematica e Fisica, rispetto ai miei colleghi provenienti dai licei scientifici. Tutto ciò non cambia il mio giudizio sulla positività della scelta. Trovo, infatti, che sia un Corso ben organizzato e che offre diverse opportunità interessanti. Infatti non ci limitiamo a seguire unicamente i corsi, ma svolgiamo attività anche al di fuori delle aule, come per esempio le escursioni in giro per Napoli, grazie alle quali scopriamo cose meravigliose sull’architettura della nostra città, o il recente gemellaggio con l’Università La Sapienza di Roma incentrato sul disegno a mano libera. Sono contenta del mio percorso di studi e consiglio questo indirizzo a chi come me aspira a diventare un professionista nell’ambito dell’architettura”.
Fabiana Carcatella
Perché studiare e sottoporsi ad uno stress non da poco solo per rientrare nel numero degli studenti che potranno accedere ad Ingegneria edile – architettura? Ne vale davvero la pena? Chi meglio può dirlo se non gli studenti che, di questo Corso di Laurea, ne fanno già parte…
Gaia, studentessa del I anno, è molto motivata: “Ho scelto questo Corso perché mi sembrava la combinazione perfetta tra scienza ed arte, il tassello mancante tra il campo edile/civile e il campo dell’architettura, come viene concepita oggigiorno”. Per lei i lati positivi sono molteplici: “Uno tra tutti è che prevede i corsi annuali. È vero, bisogna seguire per un anno intero 6-7 materie distinte, però, se si riesce ad organizzare lo studio, c’è la possibilità di assimilare tutto, diversamente da quanto accade per i corsi semestrali. Altro aspetto positivo è dato dal rapporto studenti – docenti. Essendo un Corso poco numeroso e dovendo seguire la maggior parte del tempo, i professori, alla fine dell’anno, non valutano unicamente lo studente in base alla preparazione, ma, anche se in minima parte, apprezzano la costanza con la quale si è seguito”. La studentessa, però, non sottovaluta i pericoli: “Ovviamente questi lati positivi, se non colti, possono ritorcersi contro l’alunno e diventare negativi. Dico questo perché non credo vi siano realmente dei lati negativi in un Corso di laurea: tutto sta in come si riesce a sfruttare le varie opzioni che ti si presentano”. Infine, il ricordo del suo test d’ingresso: “Credo che alla base debba esserci anche un minimo di cultura generale e la propensione a ragionare. Studiare è importante, ma, per quanto mi riguarda, non è tutto. Le domande alle quali ho risposto sono il frutto degli ottimi insegnanti che ho avuto alle superiori. Comunque il mio consiglio è di essere curiosi, non accontentarsi mai perché non è mai abbastanza. Non c’è una formula vincente per passare il test, ci vuole tanta cultura, un pizzico di fortuna e tutto andrà per il verso giusto”.
Pareri positivi anche da Valerio: “Per ciò che ho potuto sperimentare in prima persona in questi cinque mesi, penso sia un Corso di laurea estremamente interessante e stimolante. I docenti sono vicini e disponibili alle esigenze di noi ragazzi, quasi come se fossimo una classe liceale”. Poi, qualche consiglio sul test: “L’ho trovato abbastanza semplice, soprattutto la sezione relativa alle domande di Matematica – Fisica e Disegno – Rappresentazione. Ho incontrato, invece, più difficoltà nella sezione relativa alle domande di Logica. Consiglio a coloro che hanno intenzione di ottenere un buon punteggio si esercitarsi in particolare su questo tipo di domande”.
Per Mariarosaria Edile – Architettura è amore a prima vista: “Sono rimasta affascinata da questo Corso sin dal primo giorno. Sarà che era proprio quello che volevo fare. Una settimana prima di iniziare ho seguito anche Ingegneria edile e non è stata la stessa cosa, un approccio del tutto diverso. Tutto troppo freddo e distaccato. Qui siamo proprio pochi e questo ci ha permesso di instaurare un bel rapporto sia tra noi che con i docenti. Sembra di stare al liceo. Il programma viene distribuito in piccole dosi e, quindi, si ha modo di assimilarlo meglio. I docenti, poi, sono molto disponibili a snellire un po’ l’esame con prove durante l’anno. Un aspetto molto bello è l’integrazione di sopralluoghi sul campo con corsi come quelli di Storia dell’architettura e Disegno e, quindi, la possibilità di toccare con mano quello che si studia. Ho avuto modo di scoprire la città e di imbattermi in cose bellissime che non avrei mai pensato di vedere a Napoli”. I problemi del corso per la ragazza risiedono nel tempo: “È davvero poco per studiare, soprattutto per i pendolari come me. I corsi iniziano in media alle 9.00 e finiscono alle 17.30. Aggiungendo le ore per tornare a casa, diventa molto difficile, se non impossibile, stare al passo”. Mariarosaria conclude parlando della prova: “Al test d’ingresso l’atmosfera era molto amichevole e tranquilla, anche se l’ansia gioca a volte brutti scherzi. Il mio consiglio è di concentrarsi sulla logica di Disegno – Rappresentazione e Fisica – Matematica. In fin dei conti ciò che chiedono è di essere intuitivi e logici”.
Infine la testimonianza di Maura: “Prima di provare il test per Ingegneria Edile-architettura ero indecisa se iscrivermi o scegliere Architettura. Mi sono fatta consigliare da diversi amici che hanno intrapreso entrambe le strade e, alla fine, ho concluso che, per una questione di opportunità lavorative Edile-architettura sarebbe stata la scelta migliore. Ho affrontato il test il 10 settembre preparandomi principalmente a fine agosto-inizio settembre. Mi sono concentrata soprattutto sulla storia dell’arte/architettura e nella simulazione dei test. A mio avviso il test era fattibile e la preparazione che avevo era più che sufficiente a consentirmi l’accesso. Inoltre, al test si è presentato numero di candidati minore rispetto ai posti disponibili e, di conseguenza, era sufficiente realizzare un punteggio superiore ai 20 punti (al di sotto infatti si viene considerati non idonei)”. La studentessa racconta i suoi primi mesi all’università: “sono ancora inesperta dell’ambiente universitario, ma posso dire che per ora mi ci trovo bene. È indubbiamente stancante, dati gli orari dei corsi che si protraggono fino al pomeriggio, e per il carico di studio che bisogna affrontare soprattutto nel weekend. Inoltre, provenendo dal liceo classico, ho sicuramente più difficoltà a relazionarmi con materie scientifiche, come Analisi matematica e Fisica, rispetto ai miei colleghi provenienti dai licei scientifici. Tutto ciò non cambia il mio giudizio sulla positività della scelta. Trovo, infatti, che sia un Corso ben organizzato e che offre diverse opportunità interessanti. Infatti non ci limitiamo a seguire unicamente i corsi, ma svolgiamo attività anche al di fuori delle aule, come per esempio le escursioni in giro per Napoli, grazie alle quali scopriamo cose meravigliose sull’architettura della nostra città, o il recente gemellaggio con l’Università La Sapienza di Roma incentrato sul disegno a mano libera. Sono contenta del mio percorso di studi e consiglio questo indirizzo a chi come me aspira a diventare un professionista nell’ambito dell’architettura”.
Fabiana Carcatella