“45 secondi per scrivere la risposta su un foglio numerato sono troppo pochi! La domanda a risposta multipla appare sottoforma di slide e bisogna comprenderla e rispondere in un lampo, perché subito dopo ne scorre un’altra sullo schermo”, questa la critica mossa dagli studenti di Scienze Biologiche alla modalità di svolgimento dell’esame scritto di Chimica Biologica del prof. Salvatore Sorrentino. Il docente replica: “è provato che uno studente preparato impiega 10 secondi a rispondere correttamente. Mi assicuro che il significato del testo sia chiaro a tutti, prima di passare alla slide successiva”. Non tutte le risposte richiedono lo stesso tempo. “Su trenta quesiti, sei consistono nella conoscenza di formule da trascrivere, per ciascuna di queste metto a disposizione un minuto e trenta secondi”. Non c’è penalità per chi sbaglia: “di solito si sottraggono punti per ogni risposta errata, io non lo faccio, ed ammetto all’orale anche con 16 risposte corrette su 30, quando il minimo dovrebbe essere 18”. L’esame, infatti, consiste in una parte scritta ed una orale, ma non tutti prendono in considerazione la seconda. “Il test scritto serve a selezionare chi ha studiato realmente, per poi sostenere l’esame orale. Se lo studente mi chiede di poter convalidare il voto dello scritto, valuto caso per caso la possibilità, ma noto una tendenza diffusa a non voler sostenere l’orale, che garantirebbe un miglioramento, qualora si dimostrasse di aver studiato”. Non è detto che se prendi 16 allo scritto devi avere un voto basso all’orale. “Si può tranquillamente passare da un 20 ad un 30, dato che lo scritto non fa media, perciò consiglio di venire sempre a sostenerlo”. Al di là della modalità, la difficoltà principale nell’affrontare la materia è un’altra. “Dei 250 studenti al mio corso, un buon 80% non ha sostenuto gli esami di Chimica Organica ed Inorganica, non essendoci propedeuticità con il mio, come al Corso di Biologia Generale ed Applicata”. Quindi gran parte dei ragazzi si presenta all’esame senza avere nozioni di base in queste fondamentali materie (come scritto nel programma) per comprendere la Biochimica. “Questo gap iniziale si può superare seguendo il corso e contemporaneamente studiando a casa, perché le mie prime lezioni sono appunto dedicate a fornire nozioni di base di Chimica Organica, Inorganica e Termodinamica”. Il problema è che pochi seguono e studiano. “I frequentanti iniziano a diminuire già dalle prime lezioni, fino ad arrivare ad un 10%, ed è normale che soltanto la metà superi lo scritto”. Numerose le prove intercorso, che i frequentanti passano con facilità. “Il 9 maggio c’è stata l’ultima che ha riscosso ottimi risultati, perciò è importantissimo seguire. La mia materia è fondante per capire le altre, non bisogna sottovalutarla”.







