È volato a Washington dalla Federico II per uno stage di cinquanta giorni effettivi presso la prestigiosa World Bank a sperimentare una nuova vita. Ci resterà fino a dicembre al massimo. L’eccellente neolaureato ventiquattrenne in Economia e Commercio Francesco Celentano sperimenterà una nuova vita. Appena giunto negli Stati Uniti racconta: “l’idea dello stage è nata grazie al professor Tullio Jappelli. Un ex allievo del docente e membro del CSEF (il Centro per gli studi in Economia e Finanza a cui è associata la nostra Università), Ciro Avitabile, lavora alla World Bank ed aveva bisogno di un assistente per una ricerca che al momento sta seguendo. Il prof. Jappelli ha fatto il mio nome ed eccomi qui”. Impeccabile il percorso di Francesco, laureatosi a luglio in Economics and Finance, con insegnamenti esclusivamente in lingua inglese, ha ricevuto due volte menzione speciale: “alla Triennale ho scelto il Corso di Studi in Economia e Commercio e mi sono laureato in tre anni esatti con 110 e lode e menzione accademica. Alla Specialistica ho preferito il curriculum in inglese. Per l’elaborato finale mi ha seguito il prof. Martina. Entrambe le tesi sono state scritte sotto la sua supervisione ed hanno riguardato due diversi temi della Microeconomia: l’evasione fiscale e la pubblicità”. Emozionato per la nuova esperienza, iniziata l’8 settembre, spiega in cosa consiste: “lavoro nel dipartimento della World Bank che si occupa di Human Development, ovvero sviluppo umano. In questa sezione si studiano gli effetti di possibili politiche di aiuto economico ai paesi in difficoltà e/o in via di sviluppo. Starò a stretto contatto con il professor Avitabile, utilizzeremo un software statistico (chiamato STATA) per cercare di comprendere le strategie migliori, finalizzate al benessere dei paesi. Il lavoro sarà retribuito direttamente dal World Bank Group: riceverò un salario per ogni giorno effettivo. Il numero di giorni varierà a seconda dei risultati ottenuti, ma non potrò superare i cinquanta, salvo eventuali rinnovi”. Il progetto significa molto per Francesco: “vuol dire trovarsi in uno dei posti più importanti al mondo per quanto riguarda la ricerca. Il World Bank Group prova a prevedere quali potrebbero essere le conseguenze economiche delle politiche che metterà in atto, tutto ciò è a dir poco stimolante. Ho scelto di parteciparvi perché è una di quelle occasioni che capitano una sola volta nella vita: lavorare per una delle più grandi istituzioni mondiali e vivere negli Stati Uniti, cosa che ho sempre desiderato fare e che questo progetto mi ha permesso”. A Napoli si è trovato bene: “ma ho iniziato a sentire la necessità di provare una seconda esperienza all’estero, dopo quella di sei mesi di Erasmus alla Goethe University di Francoforte. Washington è una grande città, ben organizzata ed accogliente. Di certo fa un certo effetto ritrovarsi, per la prima volta nella vita, da solo ad oltre 7.000 km da casa, ma sono esperienze necessarie per crescere e migliorarsi”. La Federico II gli ha offerto le carte giuste da giocare: “infatti, nonostante fossi stato ammesso alla Bocconi alla fine del triennio, ho deciso di proseguire il mio percorso a Napoli e per il momento posso affermare di aver vinto la scommessa. Grazie a questa scelta ho avuto la fortuna di conoscere studenti validi e interessati almeno quanto il sottoscritto e devo ringraziare loro se mi sono arricchito sia sotto il profilo umano, che culturale”. Non crede che il percorso napoletano sia meno allettante di quello milanese: “ma ritengo che, se ottieni determinati risultati, sei una persona valida e interessata alla disciplina, i professori sono disponibili a darti consigli e ad aiutarti laddove possono. Ho avuto la fortuna di farmi notare sin dal primo anno, per questo Martina e Jappelli mi hanno sempre seguito e incoraggiato durante il percorso accademico”. Il prossimo passo: “la richiesta di ammissione ad un buon programma di dottorato all’estero. Il mio sogno sarebbe quello di proseguire con la carriera accademica”.
Allegra Taglialatela
Allegra Taglialatela