Geo-archeologia, i progetti del team del prof. Giordano

Continua il lavoro di ricerca del team del prof. Francesco Giordano, docente di Geofisica marina a Scienze Nautiche, sul carico di ossidiana ritrovato a largo di Capri nell’agosto scorso, risalente ad alcune migliaia di anni addietro, ad opera di Vasco Franzoni, esperto subacqueo caprese. “Cominceremo i rilievi nei prossimi mesi – afferma Giordano – al fine di inquadrare il sito da un punto di vista archeologico e ricercare la presenza, sui fondali limitrofi, del relitto della piroga sulla quale probabilmente era trasportata l’ossidiana, materiale risalente alla preistoria”. Sono in corso, inoltre, altre due importanti attività di ricerca geo-archeologica: la ricerca delle navi della flotta borbonica affondate nel golfo di Napoli, e precisamente nella zona fuori al molo S. Vincenzo, nel 1799, e lo studio di un sito archeologico di Seiano. “Il primo è un progetto in fase di partenza svolto in sinergia con il Centro Studi Subacquei di Napoli (CSS), che ha al suo attivo numerose scoperte e recuperi archeologici – continua il prof. Giordano – La seconda, invece, è stata realizzata nell’ambito di uno studio di fattibilità per la realizzazione di una barriera soffolta a Seiano. Appena cominciammo la campagna dei rilievi, capii, grazie alle immagini rilevate col Side Scan Solar, che avevamo salvato delle testimonianze archeologiche importanti”. Molteplici gli aspetti interessanti di questi lavori. “Prima di tutto, hanno una parte tecnologica di rilievo, visto l’utilizzo di apparecchiature all’avanguardia di cui dispone l’Università Parthenope, come il gradiometro magnetico, in grado di rilevare piccoli oggetti ferrosi sui fondali, poi c’è il lato archeologico e geologico (ritrovamento di reperti, murature e studio dell’erosione marina o, per esempio, del bradisismo), e il notevole contributo alla storia umana e della Terra”, conclude il docente.
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