La Facoltà di Medicina della Federico II esce a testa alta dalle “site visit” – uno scambio di visite tra presidenti di Corso di Laurea in Medicina di tutte le omonime Facoltà degli Atenei italiani – predisposte quest’anno, in via sperimentale, dalla Conferenza Nazionale dei Presidenti di Corso di Laurea. Un bilancio sostanzialmente positivo quello sulle attività didattiche del Secondo Policlinico, tranne un’unica macchia: una scarsa apertura sul territorio, così come evidenziato dalla scheda di valutazione stilata da una commissione ad hoc della Conferenza al termine degli incontri.
Nato con l’obiettivo di confrontarsi su punti di eccellenza e criticità per migliorare e uniformare le attività didattiche, il progetto ha visto arrivare a Napoli i professori Giuseppe Familiari, presidente di uno dei Corsi di Laurea in Medicina de La Sapienza di Roma, e Marcella Cintorino, ex presidente a Siena, “entrambi ricevuti, oltre che da me, anche dal Preside e dai coordinatori di cicli e di corsi integrati”, riferisce il prof. Guglielmo Borgia, presidente del CdL in Medicina al Federico II. A ragguagliare gli ospiti sugli aspetti positivi e negativi del loro ciclo di studi, anche l’intera rappresentanza studentesca. “La loro presenza mi ha fatto molto piacere – ammette Borgia – È importante essere uniti se si vuole crescere e migliorare”.
Secondo la relazione, “il Corso di Laurea appare ben organizzato, con strutture didattiche sufficienti, un buon numero di docenti in relazione agli iscritti ed un rapporto studenti/posti letto superiore a quanto previsto dalla normativa ministeriale”. Nella loro visita al policlinico napoletano, gli ospiti sono stati ricevuti anche dai colleghi della Ctp, la Commissione tecnico-pedagogica. “I docenti della Facoltà di Napoli – si legge nel rapporto – hanno messo in luce una grande attenzione verso i problemi della didattica e sono apparsi costantemente indirizzati al miglioramento delle attività, peraltro già di buon livello”. “Positivi – scrivono gli autori della relazione – i commenti degli studenti sull’organizzazione dell’attività didattiche e sul comportamento dei docenti”.
Quattro i punti di eccellenza individuati dalla delegazione ospite. “La Facoltà ricorre molto all’utilizzo di piccoli gruppi di studenti affidati a tutor, soprattutto per ciò che concerne l’acquisizione delle abilità cliniche, attività didattica cui si dà grande attenzione”, recita la scheda di valutazione. Al Secondo Policlinico va anche il merito di “usare correttamente le attività didattiche su supporto informatico”. In particolare, “si può pensare di estendere a livello nazionale il modello varato da questo corso per la didattica multimediale nelle attività elettive”. Ancora, la Facoltà di via Pansini si contraddistingue per “l’elevato numero di studenti – all’incirca il 20% – impegnati in attività di scambio internazionale col programma Socrates”. Segnalato anche il Centro di Consultazione psicologica per studenti, attivo dal 1991, giudicato dalla rappresentanza studentesca presente agli incontri “un servizio ottimo, capace di aiutare concretamente tanti studenti con diverse difficoltà”.
Nel giudizio sostanzialmente buono, c’è però un neo. “I docenti napoletani – riporta il resoconto – hanno evidenziato un atteggiamento di netta chiusura nei confronti della frequenza pre-laurea di studenti presso gli studi medici generali”. A prescindere dalle valutazioni relative all’attuale esame di Stato, per i colleghi ospiti, “nell’attuale formazione medica è importante integrare la preparazione durante gli studi con esperienze sul territorio, così come accade normalmente a livello internazionale”.
Paola Mantovano
Nato con l’obiettivo di confrontarsi su punti di eccellenza e criticità per migliorare e uniformare le attività didattiche, il progetto ha visto arrivare a Napoli i professori Giuseppe Familiari, presidente di uno dei Corsi di Laurea in Medicina de La Sapienza di Roma, e Marcella Cintorino, ex presidente a Siena, “entrambi ricevuti, oltre che da me, anche dal Preside e dai coordinatori di cicli e di corsi integrati”, riferisce il prof. Guglielmo Borgia, presidente del CdL in Medicina al Federico II. A ragguagliare gli ospiti sugli aspetti positivi e negativi del loro ciclo di studi, anche l’intera rappresentanza studentesca. “La loro presenza mi ha fatto molto piacere – ammette Borgia – È importante essere uniti se si vuole crescere e migliorare”.
Secondo la relazione, “il Corso di Laurea appare ben organizzato, con strutture didattiche sufficienti, un buon numero di docenti in relazione agli iscritti ed un rapporto studenti/posti letto superiore a quanto previsto dalla normativa ministeriale”. Nella loro visita al policlinico napoletano, gli ospiti sono stati ricevuti anche dai colleghi della Ctp, la Commissione tecnico-pedagogica. “I docenti della Facoltà di Napoli – si legge nel rapporto – hanno messo in luce una grande attenzione verso i problemi della didattica e sono apparsi costantemente indirizzati al miglioramento delle attività, peraltro già di buon livello”. “Positivi – scrivono gli autori della relazione – i commenti degli studenti sull’organizzazione dell’attività didattiche e sul comportamento dei docenti”.
Quattro i punti di eccellenza individuati dalla delegazione ospite. “La Facoltà ricorre molto all’utilizzo di piccoli gruppi di studenti affidati a tutor, soprattutto per ciò che concerne l’acquisizione delle abilità cliniche, attività didattica cui si dà grande attenzione”, recita la scheda di valutazione. Al Secondo Policlinico va anche il merito di “usare correttamente le attività didattiche su supporto informatico”. In particolare, “si può pensare di estendere a livello nazionale il modello varato da questo corso per la didattica multimediale nelle attività elettive”. Ancora, la Facoltà di via Pansini si contraddistingue per “l’elevato numero di studenti – all’incirca il 20% – impegnati in attività di scambio internazionale col programma Socrates”. Segnalato anche il Centro di Consultazione psicologica per studenti, attivo dal 1991, giudicato dalla rappresentanza studentesca presente agli incontri “un servizio ottimo, capace di aiutare concretamente tanti studenti con diverse difficoltà”.
Nel giudizio sostanzialmente buono, c’è però un neo. “I docenti napoletani – riporta il resoconto – hanno evidenziato un atteggiamento di netta chiusura nei confronti della frequenza pre-laurea di studenti presso gli studi medici generali”. A prescindere dalle valutazioni relative all’attuale esame di Stato, per i colleghi ospiti, “nell’attuale formazione medica è importante integrare la preparazione durante gli studi con esperienze sul territorio, così come accade normalmente a livello internazionale”.
Paola Mantovano