Il programma di D’Apuzzo, unico candidato

Che numeri, per le elezioni del nuovo Presidente del Polo delle Scienze e Tecnologie. L’elettorato attivo chiamato a recarsi alle urne il 21 e 22 giugno (dalle 9.00 alle 18.00 il primo giorno, dalle 9,00 alle 14 il secondo) è composto dai componenti dei Consigli dei Dipartimenti afferenti al Polo, cioè dai docenti, ricercatori, segretari amministrativi, rappresentanti del personale tecnico amministrativo e degli iscritti ai dottorati di ricerca. Si tratta di 34 dipartimenti per un totale di 1458 elettori. 864 docenti, di cui 449 ordinari ed equiparati, 414 associati e 1 incaricato interno, 410 ricercatori ed equiparati, 32 rappresentanti degli iscritti ai dottorati di ricerca, 32 segretari amministrativi, 122 rappresentanti del personale tecnico amministrativo. Si presenta all’appuntamento elettorale un unico candidato, il prof. Massimo D’Apuzzo, napoletano, 58 anni, ordinario di Misure Elettriche ed Elettroniche, Direttore del Dipartimento di Ingegneria Elettrica e neo direttore del Centro di Ricerche sulla Qualità dell’Ateneo. Dunque, dopo i due mandati del prof. Filippo Vinale, un altro docente di Ingegneria si appresta a guidare il Polo cui afferiscono le Facoltà di Ingegneria, Scienze e Architettura. Il documento programmatico che il prof. D’Apuzzo ha presentato parte dal riconoscimento di un’opportunità che si offre all’ateneo per i prossimi anni, quella costituita dalle “recenti modifiche di statuto che hanno condotto ad una nuova articolazione della struttura degli organi di governo del Polo, e ad una precisazione delle relative competenze”. Innovazioni che concernono il Consiglio di Polo e la Consulta, le Commissioni e le Funzioni. La composizione del Consiglio di Polo è stata modificata nel senso di un rafforzamento della partecipazione dei Dipartimenti alle scelte programmatiche e della creazione di un rapporto organico tra il Polo e le Facoltà. Le Commissioni scientifiche e didattiche sono state soppresse come organi formalmente costituiti, con la possibilità per il Consiglio di procedere comunque alla costituzione di Commissioni per lo svolgimento di compiti istruttori o per esprimere pareri. Il risultato è che “il processo deliberativo viene alleggerito e nel contempo la partecipazione viene garantita dalla costituzione di tali commissioni”. Infine, tra le funzioni previste dallo Statuto hanno particolare importanza quelle di coordinamento delle attività di ricerca, di organizzazione di servizi comuni a supporto della ricerca e di stipula di convenzioni. In questo contesto si inserisce un programma che ha i suoi punti forti nell’internazionalizzazione, nelle interazioni tra settori scientifici diversi, nella messa in qualità dei laboratori di ricerca e dei Centri di servizio. Alla ricerca di base il prof. D’Apuzzo dedica particolare attenzione, precisando che non si tratta solo di gestire al meglio i servizi del Polo ad essa collegati (bandendo assegni di ricerca, cofinanziando progetti e sostenendo la didattica di dottorato) ma anche di promuovere azioni ulteriori: “il coinvolgimento diretto, quanto più ampio possibile, della ricerca di base nei progetti di carattere applicativo che richiedono competenze presenti in differenti strutture; l’ampliamento delle risorse da destinare al cofinanziamento dei progetti; la promozione di progetti per la realizzazione di grandi laboratori di ricerca e di grandi biblioteche”. Non da ultimo, bisogna pensare al trasferimento dei risultati della ricerca, “specifica missione dell’Università”, che può avvenire con diverse modalità: comunicazione di tipo istituzionale, realizzazione di mostre e convegni per la diffusione della cultura scientifica, valorizzazione dei brevetti di intesa con l’ateneo, promozione di consorzi. Il tutto agendo in armonia con l’intero sistema della Federico II, per evitare duplicazioni o sovrapposizioni, che sempre causano ritardi e complicazioni. A questo scopo va considerato cruciale il ruolo svolto dal personale tecnico amministrativo, a proposito del quale lo Statuto recentemente approvato prevede qualcosa di preciso. Il Direttore Amministrativo dell’Ateneo deve provvedere entro un anno ad una nuova attribuzione di personale ai Poli. “Si tratta di un passaggio decisivo e delicato”, scrive il prof. D’Apuzzo, “da operare in un contesto di risorse limitate e quindi in un’ottica di ottimizzazione della struttura amministrativa complessiva dell’ateneo”. Conclude: “valorizzare le specifiche competenze del Polo non significa competere ma mettere a sistema attività e collaborazioni con centri ed iniziative di Ateneo; i servizi del Polo hanno per obbiettivo la promozione e l’incentivazione della ricerca, essi ne caratterizzano la specificità e ne individuano la visibile peculiarità”.
(Sa.Pe.)
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