“La struttura di Monte Sant’Angelo è assolutamente invivibile, perché costruita secondo criteri architettonici più adatti ad un carcere che ad un’università”. La denuncia degli studenti di Fisica è netta. Per loro il trasferimento del Dipartimento dalla Mostra alla struttura di via Cintia si è trasformato in un netto peggioramento, come d’altronde avevano pronosticato in tempi non sospetti. Sono studenti abituati a trascorrere all’università la maggior parte delle loro giornate e ad interpretare la vita universitaria in una logica diversa da quella dell’esamificio. Ovvio, dunque, il loro malcontento, che qualche settimana fa li ha indotti ad occupare per protesta un’aula del Dipartimento. Proseguono: ”con questa azione vogliamo sottolineare con forza l’assoluta mancanza di strutture adeguate per gli studenti nel nuovo (si fa per dire) campus dell’Università di Napoli. Pensiamo, infatti, sia assurdo concepire una struttura che a regime ospiterà decine di migliaia di studenti in una zona decentrata e mal servita dai trasporti, senza dotarla di una mensa e di spazi riservati agli studenti per attività di studio e non. Dopo aver tentato per mesi la strada della ragionevolezza, sottolineando tutti questi problemi, siamo giunti alla conclusione che occupare uno spazio fosse l’unica maniera di imporre un dialogo alle istituzioni universitarie. L’occupazione continuerà fino a quando non otterremo risposte soddisfacenti alle nostre istanze”. Che sono poi quelle di tutto il Corso di laurea. Fisica da questo punto di vista rappresenta un po’ la coscienza critica di una facoltà ormai orientata ad installare il fulcro delle sue attività a Monte S. Angelo, nonostante restino irrisolti buona parte dei nodi che andrebbero sciolti per rendere la struttura universitaria degna di questo nome. Le preoccupazioni degli studenti, non a caso, sono ribadite dal Presidente di Corso di Laurea. ”Mi sono giunte molte lamentele riguardo al problema trasporti, anche se dal Preside Trombetti ho saputo che qualcosa si sta muovendo- sottolinea il professor Alberto Simoni- Ho visto le auto elettriche, ma quelle servono a poco e non sono utilizzabili dagli studenti. Resto in attesa dell’annunciata attivazione della navetta della Azienda Napoletana Mobilità, che dovrebbe portare gli studenti da piazzale Tecchio fin dentro il complesso, aule T incluse. Qualcosa, nel frattempo, l’abbiamo fatta autonomamente, come Dipartimento. Abbiamo aperto una parte della biblioteca, che può essere utilizzata per studiare. Era chiusa per mancanza di personale, adesso ci lavora un dipendente del Dipartimento di Fisica. Purtroppo si riempie subito perché i posti non sono molti ed è frequentata anche dagli studenti di Economia, i quali sono penalizzati dal loro regolamento e possono utilizzare la biblioteca di facoltà solo per le consultazioni. Io sono contrario a selezionare gli utenti in base alla facoltà di appartenenza; piuttosto sarebbe bene che la stessa normativa che noi adottiamo, quella di mettere la biblioteca a disposizione di chi deve studiare testi propri e non soltanto consultare quelli ivi depositati, fosse applicata anche dagli altri. Se così non è sono inevitabili le migrazioni di studenti verso le strutture che applicano il regolamento più favorevole”.
Simoni è uno dei firmatari della lettera inviata agli studenti del corso di laurea in Fisica, in data 20 aprile. La missiva è stata sottoscritta anche dal professor Leopoldo Milani, Direttore del Dipartimento, e dalla Giunta dello stesso. Scrivono: ”siamo ben consci dell’urgenza e della complessità dei problemi sui quali avete richiamato l’attenzione: la mancanza di un efficiente trasporto pubblico che colleghi la città con Monte Sant’Angelo; la necessità di una navetta interna che assicuri la mobilità nell’ambito del complesso universitario; la carenza di servizi di ristoro, di spazi verdi attrezzati, di luoghi di studio, incontro e socializzazione: insomma, di tutto quello che caratterizza una struttura di campus di livello europeo a cui pure ambisce, e non senza ragione, il complesso di via Cintia”. Sottolineano: ”è evidente che la pratica diffusa di incontri e colloqui informali e continuativi tra docenti e discenti, che finora ci ha permesso di mantenere alta la qualità della formazione dei laureati in Fisica della Federico II, può continuare solo a patto che tanto i docenti quanto gli studenti abbiano spazi, strutture e servizi che ne consentano la presenza giornaliera, prolungata e confortevole nella sede del Dipartimento”. Quello che era nel potere del Dipartimento è stato fatto: “abbiamo predisposto anche l’uso di alcuni locali per gli studenti (l’ultima riunione di Giunta li ha formalmente deliberati) e confidiamo che l’apertura della Biblioteca di Dipartimento, con oltre 60 posti di studio che si affiancano a quelli della sezione S presso la biblioteca di facoltà, renderà più confortevole la presenza e lo studio quotidiani. Inoltre, la sezione S verrà duplicata presso la biblioteca dipartimentale”. D’altro canto, scrivono i docenti, ”era più facile praticare quel nostro modello di vita dipartimentale in una situazione in cui tutto dipendeva solo da noi, come negli anni passati alla Mostra. Esso non è così diffuso, a Monte Sant’Angelo. Di fronte alle pratiche di altri Dipartimenti e corsi di laurea – per ora meno aperte e sensibili ad un rapporto di accoglienza con gli studenti – noi corriamo il rischio di vedere rapidamente vanificati gli sforzi fatti e le iniziative che vogliamo intraprendere per mantenere vivo il nostro costume. Se infatti gli studenti di altri corsi di laurea si trovano loro malgrado a vivere in situazione di sovraffollamento e di scarsa accoglienza, è inevitabile che essi finiranno per usare tutti gli spazi e le strutture di cui hanno bisogno, compresi quelli che noi abbiamo reso fruibili per proseguire nella nostra tradizione culturale”. Agli studenti, gli autori della missiva chiedono dunque uno sforzo ulteriore: ”associatevi a noi in una iniziativa di confronto e di discussione con i Direttori dei Dipartimenti ed i Presidenti dei Corsi di Laurea che afferiscono a Monte Sant’Angelo, con i Presidi di facoltà ed il Presidente del Polo, per inquadrare nel giusto contesto ed avviare a soluzione le questioni sopra esposte, fonte di comune disagio”.
Simoni è uno dei firmatari della lettera inviata agli studenti del corso di laurea in Fisica, in data 20 aprile. La missiva è stata sottoscritta anche dal professor Leopoldo Milani, Direttore del Dipartimento, e dalla Giunta dello stesso. Scrivono: ”siamo ben consci dell’urgenza e della complessità dei problemi sui quali avete richiamato l’attenzione: la mancanza di un efficiente trasporto pubblico che colleghi la città con Monte Sant’Angelo; la necessità di una navetta interna che assicuri la mobilità nell’ambito del complesso universitario; la carenza di servizi di ristoro, di spazi verdi attrezzati, di luoghi di studio, incontro e socializzazione: insomma, di tutto quello che caratterizza una struttura di campus di livello europeo a cui pure ambisce, e non senza ragione, il complesso di via Cintia”. Sottolineano: ”è evidente che la pratica diffusa di incontri e colloqui informali e continuativi tra docenti e discenti, che finora ci ha permesso di mantenere alta la qualità della formazione dei laureati in Fisica della Federico II, può continuare solo a patto che tanto i docenti quanto gli studenti abbiano spazi, strutture e servizi che ne consentano la presenza giornaliera, prolungata e confortevole nella sede del Dipartimento”. Quello che era nel potere del Dipartimento è stato fatto: “abbiamo predisposto anche l’uso di alcuni locali per gli studenti (l’ultima riunione di Giunta li ha formalmente deliberati) e confidiamo che l’apertura della Biblioteca di Dipartimento, con oltre 60 posti di studio che si affiancano a quelli della sezione S presso la biblioteca di facoltà, renderà più confortevole la presenza e lo studio quotidiani. Inoltre, la sezione S verrà duplicata presso la biblioteca dipartimentale”. D’altro canto, scrivono i docenti, ”era più facile praticare quel nostro modello di vita dipartimentale in una situazione in cui tutto dipendeva solo da noi, come negli anni passati alla Mostra. Esso non è così diffuso, a Monte Sant’Angelo. Di fronte alle pratiche di altri Dipartimenti e corsi di laurea – per ora meno aperte e sensibili ad un rapporto di accoglienza con gli studenti – noi corriamo il rischio di vedere rapidamente vanificati gli sforzi fatti e le iniziative che vogliamo intraprendere per mantenere vivo il nostro costume. Se infatti gli studenti di altri corsi di laurea si trovano loro malgrado a vivere in situazione di sovraffollamento e di scarsa accoglienza, è inevitabile che essi finiranno per usare tutti gli spazi e le strutture di cui hanno bisogno, compresi quelli che noi abbiamo reso fruibili per proseguire nella nostra tradizione culturale”. Agli studenti, gli autori della missiva chiedono dunque uno sforzo ulteriore: ”associatevi a noi in una iniziativa di confronto e di discussione con i Direttori dei Dipartimenti ed i Presidenti dei Corsi di Laurea che afferiscono a Monte Sant’Angelo, con i Presidi di facoltà ed il Presidente del Polo, per inquadrare nel giusto contesto ed avviare a soluzione le questioni sopra esposte, fonte di comune disagio”.