Per alcune cattedre di Lingua sono state già rese note le modalità di esame. Come a Lingua Francese, dove “sulla prima e sulla seconda annualità della Magistrale, lo scritto sarà rimpiazzato dalla redazione di un portfolio, da consegnare entro fine maggio, propedeutico all’orale”, illustra Giovanna Borriello (laureanda in Letterature e Culture Comparate). “Apprezziamo l’impegno con cui L’Orientale stia tentando di farci rientrare. Però non possiamo negare di vivere questi cambiamenti dell’ultimo minuto con una certa ansia”. Cambiare le modalità d’esame a maggio potrebbe essere controproducente. “Manca meno di un mese, ma non sono ancora state comunicate le date d’esame. Vogliamo sperare però che anche per le valutazioni l’Università conservi la doppia opzione, anche perché la logistica dell’Ateneo non permette il rientro forzato”, insiste Luigi Cirillo, di Mediazione. Zona gialla non significa che “l’emergenza epidemiologica sia di colpo sparita (tenendo anche fuori dal discorso le varianti di cui anche gli esperti poco sanno), che non ci siano più vittime o che le strutture sanitarie del territorio non siano in affanno – afferma Rita Piccolo – Anzi, è proprio in questa fase che dovremmo comportarci in maniera più accorta per evitare un ritorno al passato. Chiediamo, perciò, che tutti possano scegliere di sostenere gli scritti anche a distanza”; che l’autorizzazione non riguardi soltanto soggetti fragili e fuorisede. “Adesso che finalmente sia i docenti che noi abbiamo capito come sostenere uno scritto online – con i test a risposta multipla e i colloqui individuali – non avrebbe senso cambiare”, riprende Luigi. Qualcuno azzarda previsioni: “gli scritti – che devono essere tassativamente verbalizzati nella stessa data – si terranno online mentre gli orali avverranno in modalità mista. Certo, sarà complicato per i docenti districarsi tra le due cose. Alcuni non hanno ancora imparato a condividere lo schermo su Teams e ricordiamo pure che la connessione dell’Università non è proprio eccellente”.
